Da ora solo i medici che aderiscono al sistema della cartella informatizzata del paziente devono poter fatturare a carico dell’assicurazione di base: questa è la proposta della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N). La Commissione propone inoltre che i Cantoni debbano limitare il numero dei medici e che abbiano, in alternativa, la possibilità di allentare l’obbligo di contrarre.

Gli ospedali hanno l’obbligo di introdurre la cartella informatizzata del paziente entro il 2020, le case di cura entro il 2022. Invece, per quanto concerne i medici con studio proprio, al momento dell’entrata in vigore della legge federale sulla cartella informatizzata del paziente (LCIP), nella primavera del 2017, non è stato previsto alcun obbligo di questo tipo. Nel contesto della modifica della LAMal (LAMal. Autorizzazione dei fornitori di prestazioni; 18.047 n), la CSSS-N propone con 19 voti contro 1 e 3 astensioni che in futuro i medici ricevano l’autorizzazione a esercitare a carico dell’assicurazione di base solo se aderiscono a una comunità certificata conformemente alla LCIP. Con 14 voti contro 7 e 2 astensioni, la Commissione propone inoltre, quali ulteriori requisiti per l’autorizzazione, che i medici abbiano esercitato, nel proprio campo specialistico, per almeno due anni in un ospedale svizzero o un anno in un ospedale che fornisce prestazioni di base e che dispongano delle conoscenze linguistiche necessarie. Nel tentativo di trovare una soluzione per quanto possibile conforme alla legislazione europea, il Consiglio federale ha proposto che i medici possano dimostrare, innanzitutto mediante un esame, di conoscere il sistema sanitario svizzero in modo sufficiente da poter garantire la qualità del loro lavoro. I medici che hanno esercitato per almeno tre anni in un ospedale svizzero sarebbero invece dispensati da tale esame (art. 37).

Al fine di gestire l’offerta, i Cantoni devono determinare il numero di medici, vale a dire il numero massimo e quello minimo (art. 55a; 12 voti contro 10 e 1 astensione). I criteri e il metodo da adottare per determinare il numero massimo deve essere fornito dal Consiglio federale (14 voti contro 7 e 2 astensioni). In alternativa a questo tipo di gestione, i Cantoni possono prevedere un allentamento dell’obbligo di contrarre (15 voti contro 8). Nel caso in cui i costi in un determinato campo specialistico dovessero aumentare in modo sproporzionato, i Cantoni non possono autorizzare nuovi medici (12 voti contro 10 e 1 astensione). La maggioranza della Commissione intende collegare in modo giuridicamente vincolante il disegno, volto a concedere ai Cantoni nuovi margini di gestione, con un finanziamento uniforme delle prestazioni nell’ambito ambulatorio e stazionario. La Commissione intende concludere l’esame di dettaglio dopo la sessione autunnale. Affinché il Parlamento abbia tempo a sufficienza per esaminare il disegno in modo accurato, la Commissione sottopone alla propria Camera un progetto e un rapporto concernenti l’iniziativa parlamentare 18.440 n «Prorogare la limitazione dell’autorizzazione a esercitare di cui all’articolo 55a LAMal per un periodo limitato» (Iv. Pa. CSSS-N). Con 20 voti contro 0 e 1 astensione, propone di prorogare la regolamentazione vigente fino alla fine del mese di giugno 2021.

Appianamento delle divergenze in merito alla riforma delle PC

La CSSS-N ha esaminato le divergenze nella riforma delle PC (16.065 s) e in due punti importanti si associa alle decisioni del Consiglio degli Stati. Con 14 voti contro 10 rinuncia al requisito di un periodo di contributo minimo di dieci anni per avere diritto alle PC. Ritiene infatti che tale periodo concernerebbe soprattutto gli svizzeri residenti all’estero e i rifugiati riconosciuti e che in questo modo i costi verrebbero trasferiti nell’ambito dell’aiuto sociale (art. 4 cpv. 1, 1bis e 2). All’unanimità, la Commissione non condivide l’idea di regolamentare la questione dell’assistenza a domicilio nel contesto della riforma delle PC. Intende invece depositare una mozione con cui incarica il Consiglio federale di presentare una modifica di legge al fine di garantire il finanziamento dell’assistenza a domicilio mediante PC nell’ambito dell’AVS. In questo modo l’entrata delle persone anziane in una casa di cura potrebbe essere evitata o ritardata.

Nei seguenti punti la maggioranza della Commissione riafferma le decisioni del Consiglio nazionale, mentre alcune minoranze propongono di allinearsi al Consiglio degli Stati:

  • Importi massimi per le spese di pigione: la maggioranza si pronuncia a favore di importi più bassi e due regioni (art. 10 cpv. 1 lett. b n. 1 e 2 e cpv. 1ter; 12 voti contro 10). Rinuncia invece alla disposizione secondo la quale i Cantoni possono ridurre del 10 per cento gli importi massimi (art. 10 cpv. 1quinquies; 13 voti contro 9 e 1 astensione).
  • Soglia della sostanza di 100’000 franchi, collegata al prestito garantito da ipoteca per i proprietari di un immobile: in modo complementare alla restituzione delle PC da parte degli eredi, la maggioranza ritiene che tale soglia sia necessaria (art. 9a e 11a0; 16 voti contro 8).
  • Importo destinato alla copertura del fabbisogno generale vitale dei figli (graduazione dei supplementi per i figli a partire dal secondo figlio e riduzione per figli che non hanno compiuto gli 11 anni di età): la maggioranza ritiene che tali misure siano necessarie. Prevede invece che si tenga conto delle spese nette per la custodia extra-famigliare dei figli che non hanno compiuto gli 11 anni di età nel calcolo di tale diritto. Un’altra minoranza accoglie il piano della maggioranza, ma intende limitare le modifiche ai figli che non hanno compiuto gli 11 anni di età (art. 10 cpv. 1 lett. a n. 3 e 4 e cpv. 3 lett. f; 12 voti contro 9 e 2 astensioni).
  • Riduzione delle PC di un decimo in caso di prelievo di una parte o dell’intero capitale, al fine di ridurre gli incentivi per un utilizzo anticipato dell’avere di vecchiaia a fini diversi (art. 9 cpv. 1ter e 1quater; 13 voti contro 8 e 3 astensioni).

Ulteriore sviluppo dell’assicurazione invalidità

La Commissione ha proseguito l’esame di dettaglio concernente l’ulteriore sviluppo dell’AI (17.022 n), seguendo ampiamente il disegno del Consiglio federale e sottopone alla propria Camera in particolare le seguenti proposte:

  • Il Consiglio federale deve poter regolamentare l’impiego off-label di medicamenti anche nell’ambito dell’AI, così da facilitare la cura di malattie rare tra le infermità congenite (art. 14ter; 10 voti contro 8 e 4 astensioni).
  • Le persone a cui l’invalidità rende difficile la scelta della professione devono poter ricevere, oltre all’orientamento professionale, anche una misura preparatoria affinché l’entrata nella formazione abbia successo (art. 15; 14 voti contro 4 e 2 astensioni).

Con 9 voti contro 6 e 1 astensione, la Commissione ha bocciato la proposta di obbligare le aziende con più di 250 dipendenti di impiegare nel proprio organico almeno un 1 per cento di lavoratori toccati dall’AI (art. 19).

Infine, la Commissione si è espressa in modo critico anche riguardo alla prevista ordinanza concernente la legge federale sulla protezione dai pericoli delle radiazioni non ionizzanti e degli stimoli sonori. La maggioranza della Commissione si è opposta a regolamentazioni ampie in materia e propone al Consiglio federale di rinunciare al divieto del solarium per i minorenni.

Presieduta da Thomas de Courten (UDC, BL), la Commissione si è riunita a Berna il 30 e il 31 agosto 2018. A parte della seduta era presente il presidente della Confederazione Alain Berset.