Con 13 voti contro 10 e un'astensione la
Commissione ha respinto un'iniziativa parlamen¬tare secondo cui nelle elezioni
l'Assemblea federale deve provvedere a un'equa rappresentanza di genere (17.484
s Comte. Per un’equa rappresentanza di genere in seno alle autorità federali).
Il 14 marzo 2018 il Consiglio degli Stati ha accolto questa iniziativa con 20
voti contro 17 e un'astensione. La Commissione ha ribadito l'argomentazione
addotta circa un anno fa contro un'iniziativa parlamentare simile proveniente
dal Consiglio nazionale (17.411, cfr. comunicato stampa dell'11 gennaio 2018).
L'equa rappresentanza di genere è una richiesta di politica sociale che non
trova collocazione nella Costituzione e che deve piuttosto essere attuata dai
partiti politici. Come mostra l'esempio delle elezioni per il Consiglio
federale svoltesi nella passata sessione invernale, i partiti possono
senz'altro conseguire l'equa rappresentanza in modo autonomo. Una minoranza
della Commissione reputa che il principio dell'equa rappresentanza di genere
dovrebbe essere garantito a lungo termine e pertanto inserito nella Costituzione.
Indennità di partenza per i quadri superiori
La CIP-CN, come la sua Commissione omologa del
Consiglio degli Stati, ritiene che vi sia necessità di intervenire in materia
di indennità di partenza per i quadri superiori delle aziende federali e delle
imprese parastatali (18.428 s Iv. Pa. Minder. Aziende federali e imprese
parastatali. Nessuna indennità di partenza per i quadri superiori).
L'iniziativa parlamentare è stata accettata con 18 voti contro 5. La
Commissione integrerà la richiesta ivi contenuta nell'attuazione di un'altra
iniziativa parlamentare, che vuole stabilire un limite massimo degli stipendi
dei dirigenti superiori delle aziende federali e delle imprese parastatali
(16.438 n Iv. Pa. Leutenegger Oberholzer. Per retribuzioni adeguate e contro
gli eccessi salariali delle aziende della Confederazione e di aziende
parastatali).
Aumentare il credito quadro migrazione
Con 18 voti contro 7 la CIP-CN propone alla
Commissione della politica estera (CPE) di aumentare il credito quadro «Migrazione»
prospettato dal Consiglio federale da 190 a 380 milioni di franchi e di ridurre
contemporaneamente il credito quadro per la coesione dell'importo
corrispondente (18.067 s Disparità economiche e sociali nell’UE allargata.
Secondo contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’UE). La Commissione
ritiene che sia nell’interesse del nostro Paese migliorare la gestione della
migrazione negli Stati particolarmente colpiti da questo fenomeno. Essa propone
inoltre alla CPE, con 18 voti contro 7, di completare la condizione per
l'assunzione di impegni introdotta dal Consiglio degli Stati, stabilendo che
gli impegni possono essere assunti solo se si prospettano chiari miglioramenti
delle relazioni bilaterali con l'UE. Con 15 voti contro 9 e un'astensione, la Commissione
approva il decreto federale modificato in tal senso.
Nella legge sull’asilo occorre sancire che il
Consiglio federale, in applicazione di questo credito, può concludere
autonomamente trattati con Stati selezionati per la concessione dei relativi
contributi (18.068 s Legge sull’asilo. Modifica [Credito quadro «Migrazione»;
2° contributo svizzero ad alcuni Stati membri dell’UE]). La Commissione propone
all’unanimità al suo Consiglio di consultare previamente le commissioni
competenti. Approva il progetto così modificato nella votazione sul complesso
con 15 voti contro 10.
La minoranza della Commissione respinge
entrambi i progetti poiché ritiene che, considerate le misure discriminatorie e
i tentativi di esercitare pressioni dell'UE contro la Svizzera, fornire
pagamenti in qualsivoglia forma darebbe un segnale sbagliato.
No alle sedute pubbliche del Consiglio federale
Le sedute del Consiglio federale continueranno
a svolgersi a porte chiuse. Con 18 voti contro 3 e 2 astensioni, la Commissione
si è pronunciata contro un'iniziativa parlamentare che chiedeva di rendere
pubbliche le deliberazioni del Consiglio federale e la procedura di corapporto
(17.499 n Iv. Pa. Köppel. Principio di trasparenza delle sedute del Consiglio
federale). La Commissione ritiene che la pubblicità delle sedute dell'Esecutivo
non sia conciliabile con il principio della collegialità. I partiti
eserciterebbero infatti maggiore influenza sui loro membri nell'Esecutivo,
complicando in tal modo la ricerca del compromesso. Se le sedute fossero
pubbliche, gli accordi importanti verrebbero negoziati prima di queste. Una
minoranza ritiene che l'iniziativa parlamentare consentirebbe di evitare
influssi sull'opinione pubblica mediante il rilascio di indiscrezioni mirate.
Esecuzione dell'allontanamento di cittadini eritrei
La Commissione ha esaminato la politica di
asilo della Svizzera nei confronti dell'Eritrea e ha adottato una mozione con
18 voti contro 7 (18.3409 s Mo. Müller Damian. Attuazione di una politica
d'asilo equa in materia di Eritrea). Il Consiglio federale ne ha raccomandato
l’accettazione e il Consiglio degli Stati l'ha accolta senza controproposta.
Con la sua decisione, la Commissione intende rafforzare l'intenzione del
Consiglio federale di portare avanti l'attuazione della giurisprudenza del
Tribunale amministrativo federale, che in diverse sentenze ha ritenuto
ammissibile e ragionevolmente esigibile l'allontanamento dei cittadini eritrei.
Legge sulla protezione dei dati: trattazione al più presto
nella sessione estiva.
La Commissione ha proseguito i dibattiti sul
progetto di una nuova legge sulla protezione dei dati (17.059 n Legge sulla
protezione dei dati. Revisione totale e modifica di altri atti normativi sulla
protezione dei dati). Il disegno di legge dovrebbe essere discusso dal
Consiglio nazionale durante la sessione estiva.
La Commissione si è riunita a Berna il 31
gennaio e il 1°febbraio 2019 sotto la presidenza del consigliere nazionale Kurt
Fluri (PLR/SO).