La Commissione ha chiesto informazioni al Consiglio federale sulle ragioni che hanno portato all’interruzione dei negoziati sull’accordo quadro istituzionale esprimendogli il suo rammarico per la decisione presa e rammentando la sua posizione contraria a un tale passo, espressa nel quadro della procedura di consultazione.
Con 16 voti contro 5 e 3 astensioni la CPE-N ha deciso di presentare un’iniziativa commissionale (21.480) per l’elaborazione di una legge federale in cui saranno stabiliti i criteri volti a chiarire le questioni istituzionali per lo sviluppo e l’agevolazione delle relazioni bilaterali. Tali criteri dovranno essere introdotti dal Consiglio federale nel quadro del dialogo strutturato. La legge federale dovrà inoltre definire il coinvolgimento del Parlamento e dei Cantoni. La minoranza respinge invece anche in futuro il chiarimento delle questioni istituzionali.
Al contempo, con 12 voti contro 12 e il voto decisivo della presidente, la CPE-N chiede alla Commissione della gestione di verificare la costituzionalità della decisione di interruzione dei negoziati presa dal Consiglio federale. La Commissione vorrebbe inoltre essere ulteriormente coinvolta nelle relazioni bilaterali esistenti e, con 14 voti contro 7, ha adeguato in tal senso il mandato della relativa sottocommissione. La minoranza considera il mandato della sottocommissione obsoleto vista l’interruzione dei negoziati.
Istituzione nazionale per i diritti dell’uomo (INDU, 19.073)
In veste di Commissione incaricata dell’esame preliminare della seconda Camera, la CPE-N ha discusso del complemento alla legge federale su misure di promozione civile della pace e di rafforzamento dei diritti dell’uomo. Scopo della revisione legislativa è la creazione di un’istituzione nazionale per i diritti dell’uomo volta a rafforzare e a promuovere tali diritti nel nostro Paese. Con 19 voti contro 5 la Commissione è entrata in materia dopo un dibattito approfondito sul messaggio del Consiglio federale. Scostandosi dalla decisione del Consiglio degli Stati, con 14 voti contro la 10 la Commissione ha deciso di non elencare in modo esaustivo nella legge i compiti dell’INDU. Nella votazione sul complesso ha accolto l’oggetto con 19 voti contro 5.
Vertice Biden-Putin
Il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri, ha informato la Commissione riguardo l’organizzazione e lo svolgimento del vertice tenutosi a Ginevra tra il presidente degli Stati Uniti e quello della Russia. La CPE-N è stata inoltre informata dei temi che il presidente della Confederazione Parmelin e il consigliere federale Cassis hanno potuto affrontare con i presidenti Biden e Putin. La Commissione si è dichiarata soddisfatta dell’organizzazione del vertice da parte della Svizzera e ha rilevato il segnale positivo che esso ha rappresentato per i buoni uffici e la promozione della pace da parte della Svizzera nonché per la Ginevra internazionale.
Politica estera di sicurezza
In presenza della consigliera federale Viola Amherd, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, la Commissione si è occupata delle sfide attuali concernenti la politica estera di sicurezza. Sulla base del Rapporto del Consiglio federale sulla politica di sicurezza della Svizzera, la CPE-N ha discusso in particolare dei pericoli che caratterizzano il 21° secolo, delle minacce dal ciberspazio, dell’architettura di sicurezza europea nonché dell’impatto sulla Svizzera della crescente concorrenza tra grandi potenze.
Modifica della legge sugli embarghi (19.085 s)
In presenza del presidente della Confederazione Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca, la Commissione è entrata in materia sulla revisione della legge sugli embarghi. Nel suo messaggio il Consiglio federale chiede di introdurre il divieto di importare dalla Russia e dall’Ucraina armi da fuoco, relative parti e munizioni nonché esplosivi, pezzi pirotecnici o polvere da fuoco a fini militari. Grazie alla creazione di questa base legale in futuro non sarà più necessario far ricorso alla Costituzione federale in casi analoghi.
Prima di trattare l’oggetto la Commissione ha deciso di esaminare in modo approfondito la politica svizzera in materia di sanzioni e in questo contesto tenere delle audizioni. Una volta concluse, la Commissione deciderà sul disegno di modifica di legge del Consiglio federale.
Relazioni Svizzera-Cina
La Commissione è tornata ad occuparsi delle relazioni sino-elvetiche. Dopo aver discusso ampiamente nelle sedute precedenti sulla strategia del Consiglio federale per la Cina, in data odierna la CPE-N ha preso le seguenti decisioni sull’ulteriore modo di procedere:
- con 15 voti contro 10, la Commissione ha depositato la mozione 21.3965 «Promozione dei diritti umani in Cina», che incarica il Consiglio federale di rendere concreti gli obiettivi e le misure della strategia per la Cina in questo ambito. Una minoranza respinge la mozione commissionale e considera sufficienti le dichiarazioni concernenti i diritti umani contenute nella strategia del Consiglio federale per la Cina;
- con 19 voti contro 0 e 6 astensioni, la Commissione ha depositato il postulato 21.3967 «Miglioramento delle relazioni con Taiwan». Il Consiglio federale è invitato a presentare un rapporto che illustri gli ambiti in cui le relazioni esistenti con la Repubblica di Cina (Taiwan) possano essere gradualmente approfondite nell’interesse dell’economia, della politica, dell’ambito scientifico e culturale;
- con 13 voti contro 12, la Commissione ha accolto la mozione 21.3966 «Aggiornamento dell’accordo di libero scambio con la Cina». Il Consiglio federale è pertanto incaricato di negoziare con il Governo cinese l’introduzione nell’accordo di libero scambio firmato dai due Paesi di un capitolo concernente il rispetto degli standard internazionali in materia di diritti umani e del lavoro. Una minoranza respinge la mozione commissionale e sostiene invece la via del dialogo sui diritti umani già intrapresa.
In una delle prossime sedute la Commissione riprenderà ad occuparsi della questione delle relazioni tra la Svizzera e la Cina.