Nella sua seduta del 19 giugno 2023, la CPE-N ha trattato la richiesta della sua sottocommissione «Recepimento del diritto europeo. Diritto di partecipazione del Parlamento» che chiede di depositare un’iniziativa commissionale per l’istituzione di una sottocommissione permanente della CPE-N per le questioni europee (cfr. 23.446 «Sottocommissione permanente per le questioni europee della CPE-N»), decidendo di darvi seguito con 17 voti contro 5.
La maggioranza della CPE-N è giunta alla conclusione che, nonostante il fallimento dell’accordo quadro istituzionale, è necessario intervenire nell’ambito della partecipazione parlamentare alla politica estera, in particolare in relazione alle procedure per recepire il diritto dell’UE nell’applicazione dell’Accordo di associazione alla normativa di Schengen e dell’Accordo sul trasporto aereo (accordo di parziale integrazione) o alla partecipazione a imprese comuni dell’UE. La Commissione ritiene quindi che si debbano seguire in modo più attivo e approfondito, tramite un organo parlamentare, gli sviluppi giuridici importanti per la Svizzera che si prospettano nell’Unione europea. A tal proposito, la sottocommissione costituita dalla CPE-N ha analizzato diverse varianti e ha infine proposto alla Commissione plenaria l’istituzione di una sottocommissione permanente per le questioni europee della CPE-N. Una sottocommissione permanente può lavorare in modo più flessibile rispetto alla Commissione plenaria e quindi affrontare rapidamente e in modo approfondito i problemi politici più complessi. Inoltre, può riunirsi regolarmente e seguire quindi tempestivamente gli sviluppi giuridici e i progetti nell’Unione europea, esprimendo le proprie valutazioni all’attenzione della Commissione plenaria.
La minoranza della Commissione ritiene che la costituzione di una sottocommissione permanente rappresenti una crescita disordinata degli attori coinvolti nella politica estera. È dell’opinione che il compito di occuparsi degli sviluppi giuridici nell’UE non spetti a una sottocommissione permanente. Inoltre, la minoranza non condivide la chiave di ripartizione prevista per la sottocommissione permanente, ovvero un membro per ogni gruppo parlamentare, ritenendo che debba basarsi sulla forza numerica dei gruppi. Infine, la minoranza è contraria all’eventuale aumento delle risorse a disposizione dei Servizi del Parlamento per il disbrigo dei lavori della sottocommissione proposta.
Con l’approvazione della CPE-N, l’iniziativa commissionale 23.446 che prevede una modifica del Regolamento del Consiglio nazionale passa già alla seconda fase. Per ottemperare alla volontà della sua sottocommissione di trattare l’oggetto già durante la sessione autunnale, la CPE-N ha anche deliberato in merito al progetto di rapporto e di atto legislativo decidendone l’entrata in materia con 17 voti contro 5. Nella votazione sul complesso, il progetto di atto legislativo è stato approvato, sempre con 17 voti contro 5. Dal momento che il progetto della Commissione riguarda solamente il Regolamento del Consiglio nazionale, sarà trattato solamente da tale Camera.
Infine la Commissione ha rinunciato a una procedura di consultazione sul progetto poiché concerne prevalentemente l’organizzazione o le procedure della autorità federali e non ha alcuna ripercussione significativa su terzi. Il progetto sarà ancora trasmesso per parere al Consiglio federale prima della trattazione in Consiglio nazionale durante la sessione autunnale. Il rapporto della Commissione è pubblicato.