L’Accordo temporaneo tra la Confederazione Svizzera e il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord sulla mobilità dei prestatori di servizi (Services Mobility Agreement, SMA) disciplina l’accesso reciproco al mercato e il soggiorno temporaneo dei prestatori di servizi, quali consulenti aziendali, esperti informatici o ingegneri. L’obiettivo dell’Accordo è di garantire ai prestatori di servizi un accesso reciproco quanto più ampio possibile al mercato, anche dopo l’estinzione, in seguito alla Brexit, dell’Accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE per la parte riguardante il Regno Unito. Lo SMA contiene inoltre disposizioni sul riconoscimento delle qualifiche professionali.
L’Accordo temporaneo è stato concluso il 14 dicembre 2020 e viene applicato provvisoriamente dal 1° gennaio 2021. Nel dicembre del 2020 la CPE-S ha approvato all’unanimità l’applicazione provvisoria. Durante la sua seduta odierna la Commissione si è occupata dell’approvazione definitiva dell’Accordo sostenendo anche questa senza voti contrari.
Politica economica esterna
Alla presenza del presidente della Confederazione Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), la Commissione è stata consultata sulla posizione della Svizzera relativa ai negoziati in vista della 12a Conferenza ministeriale ordinaria dell’OMC, che si terrà a Ginevra dal 30 novembre al 3 dicembre 2021; senza opposizioni, ha dato il via libera al mandato negoziale. Il dibattito si è concentrato sulla proposta di deroga, concernente gli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (TRIPS), avanzata da alcuni Paesi e intesa a sospendere gran parte dell’Accordo TRIPS per lottare contro il COVID-19. È stata respinta con 7 voti contro 4 una proposta che obbligherebbe la delegazione svizzera a non opporsi alla suddetta proposta di deroga.
Altri temi e decisioni
La Commissione si è informata in merito alla riforma in corso della Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) e ai suoi effetti a livello della struttura o della coerenza delle attività della stessa. Lo scambio di idee ha riguardato in particolare la dinamica dell’armonizzazione tra i mezzi destinati alla cooperazione allo sviluppo, da un lato, e all’aiuto umanitario, dall’altro. Nel prosieguo di questa discussione, la CPE-S ha fatto il punto sulla situazione umanitaria in Afghanistan.
- Con 6 voti contro 4 la CPE-S ha respinto l’iniziativa parlamentare (21.480) CPE-N «Legge federale concernente la continuazione e l’agevolazione delle relazioni tra la Confederazione Svizzera e l’Unione europea».
- Con 5 voti contro 3 e 2 astensioni la CPE-S ha respinto l’iniziativa parlamentare (19.477) Nicolet «Accordi commerciali. Rinforzare il ruolo democratico del Parlamento».
- Con 6voti contro 4 la CPE-S ha respinto la mozione (21.3965) «Promuovere i diritti umani in Cina». In linea di principio, la Commissione sostiene la promozione internazionale dei diritti fondamentali, ma reputa la mozione inadeguata e problematica sotto alcuni aspetti per quanto riguarda la separazione dei poteri. Una minoranza propone di accoglierla.
- La CPE-S ha respinto all’unanimità la mozione (20.4335) «Maggiore coinvolgimento del settore privato nella cooperazione allo sviluppo». Per promuovere con successo e su larga scala lo sviluppo, in particolare nei Paesi meno sviluppati, la Commissione ritiene indispensabile che gli investitori privati e la classica cooperazione allo sviluppo lavorino fianco a fianco. È inoltre convinta che gli investimenti privati non possano sostituire la cooperazione allo sviluppo classica. Tagliare i finanziamenti destinati alla cooperazione internazionale della Svizzera invierebbe un segnale scoraggiante e sbagliato agli attori del settore privato.
- Con 9 voti contro 0 e 1 astensione la CPE-S ha respinto la petizione (21.2015) dell’Associazione Svizzera-Palestina «Misure contro lo Stato d’Israele».
- Con 8 voti contro 0 e 1 astensione la CPE-S ha respinto la petizione (21.2008) del Collectif Action Palestine «No all’apartheid sanitario in Palestina».
- Con 8 voti contro 1 e 1 astensione la CPE-S ha respinto la petizione (21.2006) della Gesellschaft Schweiz-Palästina «Piena trasparenza nella questione UNRWA / Pierre Krähenbühl».