La CPE-S si è nuovamente occupata del Patto sulla migrazione. Durante la discussione odierna si è concentrata sulle sue ripercussioni. Con 9 voti contro 0 e 1 astensione ha deciso di chiedere un rapporto amministrativo e di sospendere nel frattempo le deliberazioni sul Patto. L’Amministrazione è stata incaricata di allestire entro fine anno un rapporto che illustri le ripercussioni che il Patto ha finora avuto a livello globale e nei singoli Paesi e che identifichi quali saranno i primi risultati per la Svizzera in caso di adesione. Il rapporto dovrebbe in particolare contenere anche le esperienze maturate da Paesi paragonabili al nostro. Inoltre, si dovrà chiarire se la firma del Patto sulla migrazione avrebbe avuto ripercussioni sulla politica migratoria della Svizzera negli ultimi cinque anni.
Politica europea
La CPE-S ha esaminato in dettaglio i prossimi passi, decisi dal Consiglio federale il 29 marzo scorso, in merito al mandato negoziale con l’UE. Accoglie con favore il fatto che il Consiglio federale abbia definito passi concreti. La Commissione ha inoltre affrontato la questione del coinvolgimento del Parlamento nel processo di definizione del mandato negoziale. Ha preso atto con soddisfazione che il Consiglio federale consulterà entrambe le CPE in merito alle direttive e alle linee guida di un eventuale mandato negoziale. La Commissione ha inoltre discusso in dettaglio le prospettive di negoziazione di nuovi accordi sostanziali, in particolare un accordo sul mercato dell'elettricità e un accordo sulla sanità, nonché le priorità di politica interna e le questioni sensibili al riguardo.
Accordo di libero scambio con il Regno Unito: nuovo approccio negoziale e mandato
La CPE-S si è informata sul nuovo approccio per il commercio di servizi e gli investimenti adottato nel quadro dei negoziati sull’accordo di libero scambio e ha sentito in proposito la Conferenza dei Governi cantonali.
Inoltre, conformemente all’articolo 152 capoverso 3 LParl, la Commissione è stata consultata sul mandato per l’avvio dei negoziati sull’ulteriore sviluppo dell’accordo commerciale con il Regno Unito e, all’unanimità, ha deciso di sostenere il mandato negoziale del Consiglio federale.
Questioni finanziarie internazionali
Alla luce degli eventi che hanno scosso la piazza finanziaria svizzera, la Commissione è stata informata dall’Amministrazione sugli elementi centrali delle decisioni del Consiglio federale sull’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS. La Commissione si è occupata in particolare delle ripercussioni internazionali derivanti da tale decisione, del ruolo svolto dalle piazze finanziarie degli Stati Uniti e del Regno Unito e dei possibili rischi per la reputazione della Svizzera come piazza economica e partner affidabile.
Politica in materia di sanzioni
La CPE-S è stata successivamente informata dal consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca, sulle sanzioni disposte contro la Russia e sui patrimoni russi momentaneamente bloccati, corrispondenti a una somma di 7,5 miliardi di franchi. A tal proposito si è anche discusso della task force «Repo» («Russian Elites, Proxies, and Oligarchs»), condotta dagli USA, e della cosiddetta task force «Freeze and Seize» (congelamento e confisca), operativa a livello di Unione europea. A differenza della task force dell’UE, nella quale la Svizzera partecipa a due sottogruppi, la Svizzera non ha aderito alla task force «Repo», che è ancora in fase di costituzione, soprattutto perché nessun altro Paese – ad eccezione degli Stati del G7 e dell’Australia – vi ha aderito.
Rapporto sulla politica estera 2022
La Commissione ha ringraziato il Consiglio federale per il suo rapporto sulla politica estera 2022 (23.009), di cui ha preso atto. Nel corso di un ampio scambio con il consigliere federale Ignazio Cassis, ha discusso in particolare sulla guerra in Ucraina, sulla neoistituita Comunità politica europea, sugli sforzi che si stanno attualmente profondendo per difendere la democrazia e sulle relazioni della Svizzera con gli Stati Uniti.
Politica economica esterna
La CPE-S ha proseguito il dibattito iniziato a gennaio sulla nuova situazione in materia di politica economica esterna nei confronti della Cina, degli Stati Uniti e dell’Unione europea. La discussione si è incentrata sulla posizione e le risposte della Svizzera in merito ai programmi di autonomia strategica di questi attori e sulla paralisi del sistema multilaterale, in particolare dell’organo d’appello dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC). A questo proposito si è parlato delle prospettive di riforma e degli impegni della Svizzera. Tra gli altri temi affrontati figuravano le relazioni tra la Svizzera e gli Stati Uniti – e le possibilità di intensificarle –, il volume e la strategia degli investimenti effettuati in Svizzera dai Paesi del Medio Oriente, come pure le dinamiche in corso, in particolare nel contesto della guerra in Ucraina, tra le politiche militari, di sicurezza ed economiche dei vari blocchi geopolitici.
Il consigliere federale Guy Parmelin ha poi illustrato lo stato dei negoziati in corso volti a concludere o a modernizzare gli accordi di libero scambio con vari Paesi, come l’India. Per quanto riguarda l’acquisizione di Credit Suisse si è discusso delle conseguenze a livello di impieghi e imprese esportatrici. Infine, la Commissione ha fatto il punto sull’attuazione delle sanzioni adottate contro la Russia dalla Svizzera, che è stata oggetto di critiche a livello internazionale.
Guerra in Ucraina
Sulla situazione in Ucraina ci si è concentrati, dal punto di vista diplomatico, sugli ultimi sviluppi in seno agli organi multilaterali e in particolare al Consiglio di sicurezza dell’ONU. Per quanto riguarda l’aiuto umanitario, la Commissione si è informata sul soccorso d’inverno e in special modo sul problema della salute della popolazione civile. Ha inoltre discusso delle ultime manovre militari russe, dei regimi sanzionatori e delle difficoltà concrete d’attuazione, dei rischi d’incidente nucleare alla centrale di Zaporizhzhia e delle prospettive di un eventuale cessate il fuoco.