La Commissione è stata informata in modo esauriente e trasparente dalla consigliera federale a capo del DDPS. Alle audizioni erano presenti anche il direttore del Controllo federale delle finanze (CDF), il direttore supplente dell’Amministrazione federale delle finanze e il capo delle Risorse del DDPS.
Alla CdF-N è stato dimostrato in maniera credibile che nell’esercito non sussiste né una «mancanza di liquidità» né un «buco finanziario». È stato registrato semplicemente un eccesso di investimenti, una procedura del tutto normale quando si acquistano beni d’armamento. Sebbene al momento risulti piuttosto elevata, tale eccedenza è in linea con le cifre del 2014. Tutti gli impegni contrattuali assunti potranno essere rispettati facendo ricorso ai crediti già stanziati.
La Commissione ritiene che le comunicazioni dell’Amministrazione siano state poco precise e in parte errate e che abbiano condotto a numerosi equivoci con l’opinione pubblica. La CdF-N non considera tuttavia necessario intervenire dal punto di vista politico-finanziario e pertanto non prevede ulteriori misure.
Per maggiori informazioni la Commissione rinvia alla conferenza stampa tenutasi oggi alle ore 13.30 presso il Palazzo del Parlamento.
Valutazione della situazione politico-finanziaria
Nella sua più recente valutazione della situazione politico-finanziaria, la CdF-N ha preso atto del risultato provvisorio del
consuntivo 2023. Per la seconda volta consecutiva e la terza volta dal 2005, la Confederazione chiude l’esercizio con un deficit strutturale (nel 2023 pari a fr. 350 mio.). Le Commissioni delle finanze (CdF) esamineranno nel dettaglio il consuntivo 2023 nel secondo trimestre del 2024.
La CdF-N ha quindi discusso in modo approfondito l’attuale situazione di bilancio nonché il quadro politico-finanziario che il Consiglio federale ha definito il 14 febbraio 2024 per l’elaborazione del preventivo 2025 e per gli anni del piano finanziario 2026–2028. La Commissione ha preso atto delle misure correttive decise dall’Esecutivo per il preventivo 2025. Nonostante queste misure, dal 2026 i deficit strutturali dovrebbero rimanere elevati.
Nei prossimi mesi l’Amministrazione elaborerà il preventivo 2025. Dopo la sua adozione materiale da parte del Consiglio federale a fine giugno 2024, le CdF inizieranno le proprie deliberazioni, che proseguiranno fino alla sessione invernale 2024. Per quanto riguarda le misure di sgravio sul fronte delle uscite fortemente vincolate, l’Esecutivo intende sottoporre al Parlamento nelle prossime settimane una serie di misure volte a sgravare il bilancio dal 2025. La CdF-N dovrebbe esaminare il relativo progetto nel prossimo trimestre.
Corapporti della Commissione delle finanze
Nella procedura di corapporto, la CdF-N ha esaminato gli aspetti finanziari del progetto del Consiglio federale relativo al
programma di promozione della trasformazione digitale nel settore sanitario«Digisanté» (23.076 n), per il quale l’Esecutivo chiede al Parlamento lo stanziamento di un credito d’impegno di 391,7 milioni di franchi. L’esame preliminare è di competenza della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N). La CdF-N ritiene assolutamente necessario intervenire nella digitalizzazione del settore sanitario e propone pertanto alla CSSS-N e al Consiglio nazionale, con 17 voti contro 8, di entrare in materia sul disegno del Consiglio federale. Una minoranza respinge l’entrata in materia sostenendo che, alla luce della difficile situazione finanziaria, il finanziamento del programma Digisanté non sia affatto chiaro. In considerazione della difficile situazione finanziaria della Confederazione la CdF-N chiede, con 13 voti contro 11 e 1 astensione, di compensare in seno al DFI tutti i posti supplementari creati nell’ambito del programma Digisanté. Secondo l’Amministrazione questa compensazione interna comporterà forti ritardi, che potrebbero persino compromettere l’intero progetto. Una minoranza è del parere che l’attuazione di Digisanté debba avanzare il più rapidamente possibile per garantire un sistema sanitario efficiente.
La CdF-N si è inoltre occupata degli aspetti di politica finanziaria del
programma di legislatura2023–2027 (23.082 n). In un corapporto destinato alla competente Commissione del programma di legislatura del Consiglio nazionale (CPL-N), la CdF-N propone di modificare in parte le misure previste dal Consiglio federale per raggiungere l’obiettivo di un bilancio federale in equilibrio e di un regime finanziario stabile (obiettivo 7). Da un lato, la quota delle uscite fortemente vincolate sul totale delle uscite federali non deve aumentare (13 voti contro 12). Dall’altro, alla questione della ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni deve essere attribuita una priorità maggiore di quella prevista nel disegno del programma di legislatura (20 voti contro 2 e 3 astensioni).
Progetto di mandato negoziale con l’Unione europea. Consultazione della CdF riguardo alle ripercussioni di politica finanziaria
Per avere un quadro complessivo del mandato negoziale con l’Unione europea (UE), la CdF-N si è informata in merito alle relative ripercussioni economiche e di politica finanziaria. A tal fine ha sentito la consigliera federale a capo del Dipartimento federale delle finanze (DFF), alcuni rappresentanti dell’Amministrazione federale ed esperti di due istituti di ricerca (Centro di ricerca congiunturale KOF e BAK Economics).
La maggioranza della CdF-N è convinta che i vantaggi economici della regolamentazione delle relazioni con l’UE prevarranno sulle sue ripercussioni. Confida nel fatto che il Consiglio federale tutelerà gli interessi politico-finanziari della Svizzera in occasione dei negoziati. Ritiene inoltre che sia troppo presto per valutare le ripercussioni di politica finanziaria. Pertanto, con 17 voti contro 8, la Commissione ha rinunciato a elaborare un parere all’attenzione del Consiglio federale.
Sono state presentate cinque proposte. La Commissione ha quindi discusso riguardo alla richiesta di abolizione dei contributi di coesione all’UE, al recepimento della normativa sugli aiuti di Stato, al mantenimento della sovranità per quanto concerne le aliquote dell’imposta svizzera sul valore aggiunto, allo svincolamento dei programmi di ricerca dal pacchetto di negoziati nonché riguardo alla richiesta di introdurre il referendum obbligatorio con voto favorevole della maggioranza dei Cantoni per i negoziati con l’UE. Con 17 voti contro 8, tutte le proposte sono state respinte. Una minoranza ha sottolineato la difficoltà di quantificare esattamente le ripercussioni di politica finanziaria del mandato negoziale. Vista la delicata situazione finanziaria della Confederazione, ritiene che non si debbano assumere impegni finanziari incerti nei confronti dell’UE.
Altri oggetti
La CdF-N ha esaminato l’ultima divergenza rimasta rispetto al suo progetto volto ad attuare l’iniziativa parlamentare
22.483. La Commissione propone all’unanimità al Consiglio nazionale di allinearsi alla decisione del Consiglio degli Stati in relazione all’articolo 112 della legge sul Parlamento e di mantenere pertanto il diritto vigente. La CdF-N ritiene che la richiesta principale dell’iniziativa, ossia sottoporre per parere alle Commissioni delle finanze i progetti di atti normativi delle commissioni che prevedono significative ripercussioni finanziarie, sia comunque giustificata dal punto di vista istituzionale. Tale obiettivo dovrà ora essere raggiunto in un altro modo e non a livello di legge.
La Commissione ha quindi condotto un colloquio con la segretaria di Stato per le questioni finanziarie internazionali riguardo a
temi di attualità concernenti la politica finanziaria e fiscale internazionale. Si è ad esempio discusso dell’attuazione della riforma fiscale dell’OCSE, dell’evoluzione nell’ambito della legislazione «too big to fail» e della questione della sostenibilità nel settore finanziario.
Presieduta dalla consigliera nazionale Sarah Wyss (PS, BS), la Commissione si è riunita a Berna il 15 e 16 febbraio 2024. A parte della seduta erano presenti la presidente della Confederazione Viola Amherd, la consigliera federale Karin Keller-Sutter, il capo dell’esercito, il direttore del CDF, esperti esterni nonché rappresentanti della Cancelleria federale e di alcuni dipartimenti (DFF, DFAE, DFI, DDPS e DEFR).