Nella sessione primaverile le Camere federali hanno approvato il cambiamento di Cantone del Comune di Moutier. La questione giurassiana è così risolta sotto il profilo istituzionale. Il cambiamento di Cantone di Moutier ha però ripercussioni sulla perequazione finanziaria tra Confederazione e Cantoni. Su richiesta della Commissione delle istituzioni politiche della propria Camera, la CdF-N ha esaminato in quale misura le basi giuridiche concernenti la perequazione finanziaria e la compensazione degli oneri debbano essere modificate affinché, nel calcolo dei versamenti di compensazione finanziaria, si tenga conto di tutti i dati del Comune di Moutier subito dopo il suo passaggio dal Cantone di Berna al Cantone del Giura. Per quest’ultimo risulta, a conti fatti, una perdita di 65 milioni di franchi sull’arco di sei anni.
La CdF-N ha sentito in merito i Cantoni del Giura e di Berna nonché le autorità federali interessate e coinvolte (Amministrazione federale delle finanze e Ufficio federale di giustizia). La Commissione ha ricevuto una proposta di mozione di commissione che richiede versamenti di compensazione temporanei a favore del Cantone del Giura. Occorre che il Consiglio federale esamini tutte le opzioni che consentirebbero al Cantone del Giura di ricevere, dal 2027 al 2031, 13 milioni di franchi annui dalle casse federali, a integrazione dell’accordo bilaterale tra i Cantoni di Berna e del Giura. In seguito andrà presentato un progetto al Parlamento. La mozione cita come possibile strumento il pacchetto di sgravio 2027, che secondo l’avamprogetto del Consiglio federale del 29 gennaio 2025 prevede comunque una modifica della legge federale concernente la perequazione finanziaria e la compensazione degli oneri (LPFC; RS 613.2).
Dopo intense discussioni, con 11 voti contro 10 e 1 astensione la CdF-N ha adottato una mozione corrispondente (25.3425 n). La Commissione ha dimostrato di comprendere gli argomenti addotti da entrambe le parti. Al fine di trovare una soluzione pragmatica che non penalizzi finanziariamente nessuna di esse, la maggioranza della Commissione propone che la Confederazione intervenga in via eccezionale e temporanea facendosi carico dei costi supplementari connessi al cambiamento di Cantone, pari a 13 milioni l’anno. Il Consiglio nazionale dovrebbe esaminare la mozione nella sessione estiva 2025.
Preventivo 2025. Prima aggiunta (25.007 sn)
La CdF-N si è inoltre occupata, nel quadro di una discussione generale, della prima aggiunta al preventivo 2025 chiesta dal Consiglio federale nel suo messaggio del 14 marzo 2025. Il Consiglio federale sottopone al Parlamento crediti aggiuntivi con incidenza sul freno all’indebitamento per un importo di 674,9 milioni di franchi e crediti d’impegno per un totale di 34,7 milioni. La discussione generale si è concentrata principalmente sul credito aggiuntivo di 666 milioni di franchi per la partecipazione ai programmi di ricerca dell’UE e sul proposto aumento di 3,25 milioni di franchi dei mezzi da destinare alle spese di funzionamento di Agroscope. Nelle prossime settimane, le sottocommissioni della CdF-N discuteranno approfonditamente le richieste del Consiglio federale nell’ambito della deliberazione di dettaglio.
Ripercussioni dei dazi statunitensi sulle finanze federali
Alla luce della situazione attuale, la CdF-N ha avuto un colloquio con la segretaria di Stato della SECO per ricevere informazioni di prima mano in merito alle ripercussioni sull’economia svizzera e sulle finanze federali della recente decisione del Governo statunitense di riscuotere dazi. Si è discusso anche delle opzioni d’intervento a disposizione del Consiglio federale. La CdF-N seguirà attentamente gli sviluppi riguardanti tale questione.
Corapporti della Commissione delle finanze su progetti con incidenza finanziaria
La CdF-N ha esaminato il messaggio sull’esercito 2025 (25.025 n) nell’ambito della procedura di corapporto. Con 17 voti contro 0 e 8 astensioni, ha chiesto alla competente Commissione della politica di sicurezza della propria Camera e al Consiglio nazionale di entrare in materia sul programma di armamento 2025 e di approvarlo secondo il disegno. La Commissione delle finanze si esprime quindi a favore di crediti d’impegno per un importo di circa 1,5 miliardi di franchi. Riconosce l’urgenza d’investire nell’armamento a causa della situazione geopolitica e dei lunghi tempi di approvvigionamento. La CdF-N osserva che gli investimenti previsti nel messaggio sull’esercito 2025 sono in linea con l’obiettivo del Parlamento di portare la spesa militare all’1 per cento del PIL entro il 2032. Secondo la maggioranza, la questione del controfinanziamento non deve essere risolta nell’ambito di questo progetto, bensì durante il processo di elaborazione del preventivo 2026, quando le Camere dovranno approvare un bilancio complessivo conforme al freno all’indebitamento. La Commissione ha dunque respinto con 17 voti contro 8 una proposta di rinvio motivata dal fatto che il Programma d’armamento 2025 non consente al momento una decisione di politica finanziaria dato che mancano informazioni importanti, non è stato chiarito il controfinanziamento e le nuove circostanze geopolitiche non sono state considerate nel messaggio. Con 18 voti contro 0 e 5 astensioni la Commissione sostiene la messa fuori servizio degli aerei da combattimento F-5 Tiger per motivi di politica finanziaria. Propone inoltre all’unanimità di accogliere il programma immobiliare del DDPS 2025.
Sempre all’unanimità la CdF-N propone alla competente Commissione della politica estera della propria Camera e al Consiglio nazionale di approvare un credito d’impegno di 44,7 milioni di franchi per un mutuo senza interessi destinato a finanziare la demolizione e la ricostruzione dell’edificio della sede dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM) a Ginevra (24.084 s). La CdF-N, la cui competente sottocommissione si occupa dell’immobile dell’OIM dal 2017, riconosce la necessità di ricostruire l’edificio della sede dell’OIM. Ritiene che il progetto selezionato sia appropriato; nel verificarne la sostenibilità finanziaria ha richiesto ulteriori rapporti. Alla Commissione è stato spiegato in modo plausibile che il progetto è ragionevole dal punto di vista economico e che il rimborso annuale del mutuo, previsto a partire dal 2029 per un periodo di 50 anni, non graverà finanziariamente sull’organizzazione.
Conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta
Dopo che nella sessione primaverile le Camere federali hanno discusso e preso atto del rapporto finale della Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sulla gestione delle autorità federali nel contesto della crisi di Credit Suisse, la CPI si è sciolta. La CdF-N ha discusso con l’allora presidente della CPI sui necessari adeguamenti di sistema per ridurre al minimo i rischi per le finanze federali e sul ruolo dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) e della Banca nazionale svizzera. La CdF-N prende atto delle conclusioni della CPI e ne apprezza il lavoro svolto. La CdF-N parteciperà al processo legislativo fornendo un corapporto destinato alle competenti commissioni tematiche e nell’ambito dell’esercizio dell’alta vigilanza finanziaria farà uso degli strumenti esistenti, in particolare nei settori della FINMA e dell’Autorità federale di sorveglianza dei revisori.
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La CdF-N ha inoltre discusso il rapporto di attività 2024 della Delegazione delle finanze delle Camere federali (DelFin), concentrandosi soprattutto sui lavori della DelFin nel settore del personale federale, del programma DigiSanté e della terza correzione del Rodano. La CdF-N ringrazia la DelFin e apprezza il lavoro svolto nell’ambito dell’esercizio dell’alta vigilanza finanziaria.
Infine, la sottocommissione responsabile degli affari del Dipartimento federale delle finanze ha riferito sulle sue conclusioni in merito alla visita di servizio effettuata presso l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini.
Presieduta dalla consigliera nazionale Sarah Wyss (PS, BS), la Commissione si è riunita a Berna il 3 e 4 aprile 2025. A parte della seduta erano presenti la presidente della CPI Credit Suisse, rappresentanti dei Cantoni di Berna e del Giura, la segretaria di Stato della SECO e altri rappresentanti della Confederazione (DFF, DFAE, DFGP, DDPS e DEFR).