Basandosi sull’esito di una valutazione del Controllo parlamentare dell’amministrazione (CPA), la Commissione della gestione del Consiglio nazionale (CdG-N) giunge alla conclusione che le autorità federali hanno opportunamente fatto capo allo strumento dell’indennità per lavoro ridotto (ILR) per far fronte alla crisi pandemica. È tuttavia dell’avviso che occorra non solo considerare con maggiore anticipo i rischi legati all’applicazione del diritto di necessità, ma anche rafforzare la vigilanza.

All’inizio del 2021 le Commissioni della gestione (CdG) hanno disposto un’ispezione sulla gestione della pandemia di COVID-19 da parte delle autorità federali. Nel quadro di tale ispezione hanno incaricato il CPA di svolgere una valutazione sul lavoro ridotto durante la crisi pandemica. Alla luce dell’esito della valutazione, la CdG-N giunge alla conclusione che, tenuto conto delle restrizioni delle attività delle imprese ordinate dal Consiglio federale per far fronte alla pandemia, è stato opportuno ricorrere allo strumento del lavoro ridotto. Accoglie con favore il fatto che nelle prime fasi della crisi le autorità federali siano intervenute rapidamente allo scopo di accelerare il versamento delle ILR alle imprese, e che la SECO abbia fornito un’assistenza adeguata agli organi d’esecuzione nei Cantoni. A suo giudizio, occorre nondimeno rivedere diversi aspetti della gestione della pandemia, traendone i dovuti insegnamenti. Secondo la CdG-N è essenziale che i controlli tuttora in corso sulle ILR versate possano concludersi entro i termini previsti dalla legge, così da poter esigere la restituzione delle ILR indebitamente riscosse dalle aziende durante la crisi pandemica.

Controlli sull’eventuale indebita riscossione delle ILR

In linea generale, la CdG-N rileva che il ricorso a uno strumento come le ILR non può prescindere da una pianificazione coerente e quanto possibile tempestiva dei necessari controlli e delle misure di contrasto agli abusi.

La Commissione constata inoltre che, non disponendo delle necessarie risorse, la SECO, responsabile dei controlli sul regolare versamento delle ILR, si è vista costretta a definire un ordine di priorità e a differire numerosi controlli sulle casse di disoccupazione. Rileva poi che, durante la crisi, l’organo supremo di vigilanza presieduto dalla SECO, vale a dire la Commissione di sorveglianza per il fondo di compensazione dell’assicurazione contro la disoccupazione (CS AD), non ha esercitato una sorveglianza attiva sulle ILR. A questo proposito, la CdG-N ritiene problematico il fatto che tutti gli organi d’esecuzione soggetti alla vigilanza della CS AD facciano parte della stessa. Chiede pertanto al Consiglio federale di verificare se la composizione della CS AD sia idonea a garantire una vigilanza efficace in materia di ILR.

Per quanto riguarda l’esecuzione vera e propria della sorveglianza, per motivi di trasparenza la CdG-N chiede in primo luogo che i dati disponibili sulle ILR versate e sul loro controllo vengano aggiornati e analizzati sistematicamente. È inoltre persuasa del fatto che, per rafforzare la fiducia nello strumento delle ILR, sarebbe utile adottare un approccio di sorveglianza orientato ai rischi che permetta di stabilire la percentuale di riscossioni indebite e di potenziali abusi. In questo contesto la Commissione chiede al Consiglio federale di provvedere affinché i controlli programmati possano svolgersi entro i termini di perenzione applicabili. La CdG-N esorta altresì l’Esecutivo a verificare che le sanzioni previste per legge in caso di riscossione abusiva delle ILR siano applicate a dovere, in modo da esercitare il necessario effetto deterrente nei confronti delle imprese.

Previsione dei rischi

La CdG-N rileva che, sebbene nella fase iniziale della crisi pandemica sia stato opportuno semplificare le procedure relative alle ILR, le numerose modifiche e proroghe delle disposizioni sulle ILR disposte dal Consiglio federale, spesso con effetto retroattivo, hanno dato luogo a incertezze giuridiche. A giudizio della Commissione, al momento di definire i provvedimenti per far fronte alla crisi le autorità federali avrebbero dovuto valutare meglio i rischi derivanti da tali modifiche e proroghe. Per questo motivo la CdG-N chiede al Consiglio federale di stabilire quanto prima, nel caso in cui dovesse nuovamente ricorrere al diritto di necessità, i criteri in base ai quali potranno essere revocate o prorogate le misure straordinarie adottate.

La valutazione del CPA ha inoltre evidenziato che, durante la crisi, i dipartimenti e gli uffici competenti hanno fornito al Consiglio federale informazioni talvolta lacunose, in quanto i rischi economici e di abuso derivanti dall’introduzione della procedura di conteggio sommaria relativa alle ILR non sono stati segnalati in modo sistematico. La CdG-N chiede pertanto al Consiglio federale di provvedere affinché la trasparenza e l’esaustività delle basi decisionali, soprattutto per quanto riguarda i rischi eventuali, sia garantita anche quando fa capo al diritto di necessità per far fronte a una crisi.

Nel rapporto​ la CdG-N rivolge sette raccomandazioni al Consiglio federale, pregandolo di esprimersi in merito ai rilievi contenuti nello stesso entro il 1° marzo 2024.

Presieduta dalla consigliera nazionale Prisca Birrer-Heimo (PS, LU), la Commissione si è riunita a Berna il 20 ottobre 2023.