Gli stranieri che, senza colpa propria, sono diventati dipendenti dall’aiuto sociale non devono temere la perdita del loro permesso di soggiorno. La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N) propone di modificare in questo senso la legge federale sugli stranieri e la loro integrazione.

L’iniziativa parlamentare 20.451 «La povertà non è un reato», presentata dalla consigliera nazionale Samira Marti (S, BL) nel giugno del 2020, chiede che la legge federale sugli stranieri e la loro integrazione (LStrI) sia modificata in modo tale che agli stranieri che hanno soggiornato legalmente in Svizzera per più di dieci anni consecutivi non sia più possibile revocare il permesso di dimora o di domicilio per il fatto di essere diventati dipendenti dall’aiuto sociale senza colpa propria.

Con il suo progetto di legge la Commissione propone di rinunciare a menzionare una durata del soggiorno concreta. Ritiene invece che nella LStrI occorra sancire che per la revoca del permesso di dimora o di domicilio si debba considerare se la persona interessata abbia causato la dipendenza dall’aiuto sociale per propria colpa e se non abbia sfruttato sufficientemente il proprio potenziale lavorativo per non dipendere dall’aiuto sociale. Con il suo progetto la CIP-N codifica nella legge la giurisprudenza del Tribunale federale, secondo cui in vista di una revoca di un permesso di dimora o di domicilio occorre esaminare le cause che hanno portato alla dipendenza dall’aiuto sociale e anche la gravità della colpa all’origine di tale dipendenza.

Con 13 voti contro 12 la Commissione ha deciso di porre in consultazione il suo progetto di legge. I contrari sostengono che la modifica non sia necessaria in quanto si limita a codificare la giurisprudenza nella LStrI e riguarda inoltre soltanto pochi casi.

La consultazione si concluderà il 14 marzo 2025. La relativa documentazione può essere consultata ai seguenti link:

Presieduta dalla consigliera nazionale Greta Gysin (G, TI) la Commissione si è riunita a Berna il 14 e 15 novembre 2024.