Nelle 22 riunioni svolte finora, la Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sulla gestione delle autorità in merito alla fusione d’urgenza del Credit Suisse ha tenuto oltre sessanta audizioni orali e scritte. La raccolta di informazioni è in gran parte completata. La pubblicazione del rapporto è prevista per la fine dell’anno.

La Commissione parlamentare d’inchiesta (CPI) sulla gestione delle autorità in merito alla fusione d’urgenza del Credit Suisse è stata istituita un anno fa durante la sessione estiva delle Camere federali. In occasione della prossima sessione estiva, che inizierà il 27 maggio 2024, la Commissione comunica informazioni sullo stato della sua inchiesta, nella misura in cui ciò è consentito dalla legge [Informazioni e comunicazioni della CPI (parlamento.ch, documento disponibile in tedesco e francese)].

La CPI ha in gran parte completato la raccolta di informazioni. Concretamente, dalla sua istituzione ha tenuto oltre sessanta audizioni orali e scritte per un totale di 22 riunioni. In particolare, sono stati sentiti i consiglieri federali e i responsabili delle autorità e degli organi centrali (segnatamente DFF, SFI, AFF, FINMA, BNS, Cancelleria federale e altri) che erano in carica durante la gestione della crisi a partire dall’estate del 2022. Per la Commissione era inoltre fondamentale coprire con le sue audizioni l’intero periodo dell’inchiesta (dal 2015 al 2023), motivo per cui ha posto domande anche ai titolari di funzioni in quel lasso di tempo. La CPI ha anche ascoltato diversi esponenti delle banche interessate, nella misura in cui ciò era utile per la sua inchiesta sulla gestione delle autorità nel contesto della crisi del Credit Suisse.

Parallelamente, negli ultimi mesi la CPI ha richiesto e analizzato ulteriori documenti di vari enti. Ha inoltre assegnato altri due mandati in merito alla normativa in materia di revisione e alla sorveglianza dei revisori. Ha altresì valutato i risultati dei suoi mandati in merito alla normativa sui mercati finanziari, alla vigilanza sui mercati finanziari, allo sviluppo della situazione del Credit Suisse negli ultimi anni e alla plausibilità degli scenari d’azione esaminati. Da ultimo è stata rivolta particolare attenzione alla fase precedente l’inizio della crisi vera e propria. Tra le altre cose, è stato analizzato l’ulteriore sviluppo della legislazione too big to fail negli ultimi anni, l’attività di vigilanza della FINMA sul Credit Suisse negli anni precrisi, l’individuazione precoce delle crisi e il reporting sui rischi da parte del Consiglio federale.

Nei prossimi mesi, la Commissione concluderà il suo rapporto finale e, per quanto necessario, terrà le ultime audizioni. La Commissione prevede di presentare il suo rapporto all’Assemblea federale nella sessione invernale del 2024.