La Commissione degli affari giuridici ha posto le basi per l’attuazione dell’iniziativa parlamentare 13.468 n Iv. Pa. Gruppo GL. Matrimonio civile per tutti, fondandosi su un documento esplicativo dell’Ufficio federale di giustizia. Con 14 voti contro 11, si è espressa a favore di una revisione legislativa in due (o più) fasi, e non in un’unica tappa, intesa ad aprire l’istituto giuridico del matrimonio a tutte le coppie.

​Con 18 voti contro 1 e 4 astensioni, la Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale ha respinto una proposta di togliere dal ruolo l’iniziativa parlamentare 13.468. Con 16 voti contro 9, ha adottato la decisione di principio di procedere all’attuazione di tale iniziativa a livello legislativo, rinunciando a una modifica costituzionale. È giunta alla conclusione che l’articolo 14 della Costituzione federale non impedisce al legislatore di fondarsi sulla sua competenza di legiferare nell’ambito del diritto civile al fine di aprire l’istituto giuridico del matrimonio alle persone dello stesso sesso.

Su incarico della Commissione, l’Ufficio federale di giustizia (UFG) ha elaborato un documento esplicativo che illustra le ripercussioni del matrimonio per tutti nei diversi ambiti giuridici. In tale documento l’UFG presenta due possibili modi di aprire il matrimonio a tutte le coppie a livello legislativo: mediante una revisione unica o un’attuazione in due (o più) tappe. La Commissione è giunta alla conclusione che un’attuazione a tappe presenti più vantaggi rispetto a una revisione unica, in quanto permetterebbe di far entrare in vigore più rapidamente la nuova disposizione legale. La Commissione intende inoltre evitare che il blocco di alcuni ambiti delicati, quali le rendite per superstiti o l’accesso alla medicina della procreazione, possa far fallire l’intero progetto. La Commissione ha incaricato l’Amministrazione di farle pervenire fino a febbraio 2019, sulla base del documento esplicativo dell’UFG, un «progetto di fondo» sull’apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso, il quale dovrà disciplinare gli elementi essenziali del matrimonio per tutti nell’ambito del diritto civile (compresi il diritto alla cittadinanza e l’accesso all’adozione).

Diritto della locazione: criteri per le pigioni abusive e la contestazione della pigione iniziale

La Commissione ha esaminato una serie di iniziative parlamentari concernenti le pigioni abusive (art. 269 segg. CO) e la contestazione della pigione iniziale (art. 270 segg. CO).

Secondo l’articolo 269 CO, le pigioni sono tra l’altro abusive quando il locatore ottiene un reddito sproporzionato dalla cosa locata. Tuttavia, i criteri per stabilire se una pigione è abusiva non sono definiti con precisione nel testo di legge. La Commissione condivide la richiesta dell’iniziativa parlamentare Feller (17.491) e ritiene che le modalità di calcolo del reddito ammissibile debbano essere stabilite dal legislatore. Conformemente alla giurisprudenza del Tribunale federale, poiché il tasso ipotecario di riferimento è attualmente dell’1,5 per cento, il reddito ammissibile è del 2 per cento al massimo. Per le vecchie costruzioni, il calcolo del reddito in base al prezzo di acquisto dell’epoca dà luogo a risultati aberranti.

Secondo l’articolo 269a lettera a CO, di regola non sono abusive le pigioni che rientrano nei limiti di quelle in uso nella località o nel quartiere. La Commissione ritiene che, per definire i criteri della comparazione nel dettaglio, i tribunali abbiano fissato requisiti talmente severi da non consentire più di addurre questa prova con oneri ragionevoli. Allineandosi alla richiesta dell’iniziativa parlamentare Egloff (17.493), la Commissione giunge alla conclusione che occorre precisare nel testo di legge i criteri per il confronto di oggetti locativi. La Commissione si esprime inoltre a favore del fatto che le disposizioni riguardanti le pigioni abusive e la contestazione della pigione iniziale siano valide solo nel caso in cui esista una penuria di alloggi (iniziative parlamentari Nantermod [17.415 e 17.515]). La Commissione ha respinto l’abrogazione delle restrizioni relative al diritto di contestazione della pigione iniziale conformemente all’articolo 270 capoverso 1 lettere a e b (iniziativa parlamentare Sommaruga [17.459]).

La Commissione ha preso le decisioni seguenti:

  • con 13 voti contro 8 e 2 astensioni, la Commissione ha deciso di dare seguito all’iniziativa parlamentare Feller (17.491).
  • con 13 voti contro 8 e 2 astensioni, la Commissione ha deciso di dare seguito anche all’iniziativa Egloff (17.493).
  • la Commissione ha deciso inoltre di dare seguito alle iniziative parlamentari Nantermod (17.415 e 17.515), rispettivamente con 13 voti contro 9 e 1 astensione e con 12 voti contro 10 e 1 astensione.
  • con 16 voti contro 7, la Commissione propone di non dare seguito all’iniziativa parlamentare Sommaruga (17.459). Una minoranza propone invece di darvi seguito.

Obbligo d’informazione in caso di rinnovi automatici di contratti

Nelle condizioni generali (CG) dei contratti stipulati con i consumatori sono ampiamente utilizzate clausole che prevedono un rinnovo tacito. Tipicamente esse stabiliscono che un contratto di durata determinata sia prorogato automaticamente se il consumatore non presenta una dichiarazione contraria. La Commissione degli affari giuridici si è occupata in modo approfondito della questione delle clausole di proroga e ha elaborato un progetto preliminare che prevede un obbligo d’informazione inteso a evitare i rinnovi indesiderati dei contratti (13.426). Il progetto preliminare è stato posto in consultazione dal 16 giugno al 9 ottobre 2017. La Commissione ha preso atto dei risultati della consultazione e ha deciso con 12 voti contro 11 di entrare in materia sul progetto e rielaborarlo in una prossima seduta.

Il primato della celebrazione del matrimonio civile deve essere mantenuto

La Commissione ha esaminato l’iniziativa parlamentare Zanetti (17.470) «Eliminare la discriminazione del matrimonio religioso», la quale chiede che in futuro non si debba celebrare un matrimonio civile prima della cerimonia religiosa (art. 97 cpv. 3 CC). La Commissione non ritiene necessario intervenire in materia e respinge l’iniziativa con 20 voti contro 2 e 1 astensione.
Il primato della celebrazione del matrimonio civile svolge in particolare una funzione importante in materia di protezione, in quanto la disposizione garantisce attualmente che i requisiti del matrimonio stabiliti nel CC, ad esempio la maggiore età degli sposi, siano verificati prima della celebrazione del matrimonio. La Commissione teme inoltre che l’abrogazione del divieto di contrarre il matrimonio religioso prima di quello civile possa portare a un aumento dei matrimoni tra bambini e di quelli forzati.

Altri oggetti:

  • La Commissione propone all’unanimità alla propria Camera di approvare una revisione totale della legge federale sull’Istituto svizzero di diritto comparato (LISDC) (18.018), già adottata dal Consiglio degli Stati durante la sessione primaverile.
  • La Commissione propone alla propria Camera con 17 voti contro 7 di ratificare soltanto la convenzione n. 94 del Consiglio d’Europa sulla notificazione all’estero dei documenti in materia amministrativa (17.053), allineandosi alla decisione del Consiglio degli Stati. Il Consiglio federale e una minoranza della Commissione propongono anche di approvare la ratifica della convenzione n. 100 che disciplina la cooperazione amministrativa nell’ambito del conseguimento all’estero d’informazioni e di prove in materia amministrativa.
  • La Commissione ha esaminato l’iniziativa parlamentare Sommaruga (17.502) «Proteggiamo i nostri anziani dalle risoluzioni abusive dei contratti di locazione» e propone alla propria Camera con 15 voti contro 7 di non darvi seguito. Una minoranza propone di dare seguito all’iniziativa.
  • La Commissione ha esaminato l’iniziativa parlamentare Addor (17.465) «Facoltà dei curatori post mortem» e propone alla propria Camera con 13 voti contro 8 e 1 astensioni di non darvi seguito. Una minoranza propone di darvi seguito.
  • La Commissione ha esaminato l’iniziativa parlamentare Brand (17.438) «Nessun doppione procedurale per i turisti del crimine» ed ha deciso con 14 voti contro 8 di darvi seguito.
  • La Commissione ha accolto all’unanimità la mozione Abate (17.4203) «Diritto fondiario rurale. Completare l’applicazione degli articoli 61 e 66 LDFR» e in questo contesto ha anche preso atto del rapporto del Consiglio federale del 29 marzo 2017 in adempimento del postulato Vogler (15.3284) sulle possibilità di semplificare, sul piano amministrativo, l’esecuzione del diritto fondiario rurale.

Presieduta dal consigliere nazionale Pirmin Schwander (UDC/SZ), la Commissione si è riunita a Berna il 5 e il 6 luglio 2018.