La Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati ha svolto il dibattito di entrata in materia sui due progetti del pacchetto di misure: esecuzione delle sanzioni 22.071 («Codice penale e del diritto penale minorile. Modifica»). Con 7 voti contro 5 ha deciso di non entrare in materia sul progetto 2, con il quale il Consiglio federale intende introdurre l’internamento per gli autori di reato minorenni.

La Commissione rileva che la Svizzera dispone di un diritto penale minorile collaudato e che grazie alle misure protettive previste dalla legge è possibile reinserire la grande maggioranza degli autori minorenni, così che in seguito non vi sia più pericolo di recidiva. Ritiene che le lacune denunciate dalla mozione Caroni 16.3142 («Colmare le lacune sul piano della sicurezza nel diritto penale minorile») riguardino soltanto un numero assolutamente esiguo di procedimenti e che non sia quindi giustificato stravolgere il collaudato sistema del diritto penale minorile a causa di pochi casi eccezionali. La Commissione evidenzia inoltre che nei minorenni lo sviluppo della personalità e quello cerebrale non si sono ancora conclusi e che, secondo gli esperti in psichiatria forense, è perciò impossibile formulare una prognosi a medio-lungo termine quanto alla loro pericolosità. Una minoranza propone invece alla propria Camera di entrare in materia e sottolinea che la proposta del Consiglio federale è assai equilibrata in quanto l’internamento si limita alla fattispecie dell’assassinio, riguarda autori di età pari o superiore a 16 anni e presuppone che la loro liberazione al raggiungimento della maggiore età da un collocamento in un istituto chiuso costituisca un pericolo per terzi. Nella sessione primaverile il Consiglio degli Stati deciderà in merito all’entrata in materia sul progetto 2.

Con 7 voti contro 4 e 1 astensione la Commissione è entrata in materia sul progetto 1 del pacchetto di misure: esecuzione delle sanzioni. Il progetto in questione prevede che non possano essere concessi congedi non accompagnati durante l’internamento o l’esecuzione della pena che lo precede in un istituto chiuso. La Commissione svolgerà la deliberazione di dettaglio del progetto 1 in occasione di una delle sue prossime riunioni.

Nessuna necessità di intervenire ulteriormente per assicurare preventivamente le persone pericolose

La Commissione segnala che la legislazione in vigore contiene già diverse disposizioni volte a garantire che la pericolosità di una persona sia attentamente valutata prima della sua liberazione. Inoltre, dall’entrata in vigore della legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo nel giugno 2022 le autorità dispongono di ulteriori strumenti quali l’obbligo di presentarsi, il divieto di avere contatti, il divieto di lasciare il Paese o gli arresti domiciliari, che consentono di monitorare meglio le persone potenzialmente pericolose animate da ideologie terroristiche. Essa condivide pertanto la valutazione del Consiglio federale secondo cui non sussiste un’ulteriore necessità di intervenire e, con 9 voti contro 0 e 2 astensioni, propone alla propria Camera di respingere la mozione 20.4358 presentata dalla consigliera nazionale de Quattro («Valutare meglio la minaccia terroristica rappresentata da una persona prima della sua liberazione»).

 Discussione sul regime sanzionatorio svizzero

La Commissione ha iniziato l’esame di due mozioni che chiedono l’istituzione di una task force in relazione al blocco ed eventualmente alla confisca di patrimoni di oligarchi russi e bielorussi (22.3883 e 22.3236). È stata informata riguardo al regime sanzionatorio svizzero dal consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca, e ha preso atto che tale regime viene costantemente verificato in seno all’Amministrazione federale sulla base di un’ampia cooperazione interdipartimentale. In una delle sue prossime riunioni la Commissione si occuperà in modo più approfondito delle condizioni quadro costituzionali delle sanzioni in vigore.

La riunione ha dovuto essere interrotta a seguito dell’evacuazione di Palazzo federale, per cui non è stato possibile discutere diversi affari all’ordine del giorno. Si prevede che saranno ripresentati nel prossimo trimestre.

Presieduta dal consigliere agli Carlo Sommaruga (PSS, GE), la Commissione si è riunita a Berna il 14 febbraio 2023.