Le donne incinte che hanno avuto complicazioni nei primi tre mesi della gravidanza non dovrebbero essere tenute a pagare né la franchigia né l’aliquota percentuale. In questo senso, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati sostiene un’iniziativa e due mozioni. Intende inoltre adoperarsi affinché gli assicuratori malattie riducano le riserve in eccedenza.

La Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati ha dato seguito, con 9 voti contro 2 e 2 astensioni, all’iniziativa del Cantone di Ginevra «Per un’assunzione delle spese mediche in caso di gravidanze interrotte prima della 13a settimana» (19.308). In precedenza aveva sentito su questo tema una rappresentanza del Gran Consiglio ginevrino. Oggi, le donne che hanno subito un aborto spontaneo o che hanno avuto complicazioni durante le prime dodici settimane di gravidanza devono partecipare ai costi pagando la franchigia e l’aliquota percentuale. Questo non è il caso per le prestazioni fornite a partire dalla tredicesima settimana di gravidanza. Per la Commissione si pone il problema della parità di trattamento per le donne incinte. Propone pertanto di accogliere due mozioni che chiedono la presa a carico completa delle prestazioni anche prima della tredicesima settimana di gravidanza (19.3070 con 10 voti favorevoli e 3 astensioni; 19.3307 con 9 voti favorevoli e 4 astensioni). La Commissione omologa del Consiglio nazionale deve ancora decidere sull’iniziativa cantonale; le due mozioni sono trasmesse al Consiglio degli Stati.

Nel mirino le riserve elevate delle casse malati

In considerazione dell’aumento delle riserve delle casse malati a 11,3 miliardi di franchi, la Commissione ha ottenuto informazioni sulla situazione e sul calcolo di tali riserve. Accoglie con favore gli sforzi del Consiglio federale che, mediante una prevista modifica d’ordinanza, intende incentivare maggiormente le casse malati a ridurre le riserve in eccedenza. Sono attualmente pendenti diverse iniziative cantonali che chiedono regole vincolanti per ridurre le riserve in eccedenza e compensare obbligatoriamente i premi troppo elevati. La Commissione svolgerà audizioni su queste iniziative cantonali ed esaminerà in modo approfondito se sia necessaria una modifica di legge.

In questo contesto, con 9 voti e 3 astensioni la Commissione propone di non dare seguito all’iniziativa cantonale 19.309 «Stop all’aumento dei premi delle casse malati nel 2020», divenuta priva di oggetto.

Ulteriori chiarimenti in merito alla riforma dell’AVS

La Commissione ha proseguito la deliberazione di dettaglio riguardante la «Stabilizzazione dell’AVS» (AVS 21; 19.050 s). Sulla base di diverse varianti che ha chiesto all’Amministrazione di calcolare, ha discusso approfonditamente i possibili modelli di misure compensative per la generazione di transizione delle donne che sarebbero particolarmente colpite dal previsto aumento dell’età di pensionamento. Ha chiesto all’Amministrazione di fornire ulteriori chiarimenti e continuerà l’esame dell’oggetto dopo la sessione invernale 2020.

Con 8 voti e 3 astensioni la Commissione respinge la mozione 18.4193 «Medicamenti. Automedicazione e riduzione dei costi». Non ritiene infatti che la proposta di modifica delle norme relative ai medicamenti della categoria di dispensazione E, venduti liberamente nel commercio al dettaglio, sia adeguata per semplificare l’automedicazione.

Fatte salve le decisioni del Consiglio nazionale, la Commissione ha adottato all’unanimità il progetto di legge riguardante la «Proroga della disposizione transitoria sui prodotti del tabacco nella legge sulle derrate alimentari» (Iv. Pa. 20.459).

Presieduta da Paul Rechsteiner (PSS, SG), la Commissione si è riunita a Berna il 12 novembre 2020. A parte della seduta era presente il consigliere federale Alain Berset.