Con 13 voti contro 6 e 3 astensioni la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) propone di approvare l’Accordo aggiuntivo al Fondo europeo per la sicurezza interna (17.061). Una minoranza propone invece la non entrata in materia su questo progetto.

​La maggioranza della CPS-N ritiene che il Fondo contribuisca a rafforzare la sicurezza interna nello spazio Schengen, a frenare l’immigrazione illegale e ad agevolare quella legale. A suo parere, inoltre, offrendo un sostegno a quegli Stati Schengen che, in ragione della loro posizione geografica, sono chiamati a sostenere costi ingenti per la protezione delle loro frontiere esterne, il Fondo favorisce la solidarietà. La maggioranza della CPS-N reputa dunque che i vantaggi legati alla partecipazione allo Spazio Schengen, specie in materia di mobilità, protezione e solidarietà, prevalgano sull’aspetto della partecipazione ai costi del Fondo, pari a circa 20,6 milioni di franchi all’anno. In particolare sottolinea l’importanza dell’Accordo di Schengen per l’economia svizzera. Diversi membri esprimono invece critiche nei confronti del costante aumento del contributo svizzero e dubitano dell’efficacia dei mezzi impiegati. Una minoranza propone alla Camera di non entrare in materia sul progetto adducendo nello specifico motivi umanitari e obiettando che il Fondo contribuirebbe a rafforzare la fortezza Europa.

Lo scorso mese di dicembre, il Parlamento ha istituito la base legale per la partecipazione al Fondo (16.049). Nel frattempo, inoltre, il termine di referendum è scaduto inutilizzato.

Strategia globale cibersicurezza

La CPS-N considera la cibersicurezza e la ciberdifesa temi prioritari dell’agenda politica. Essa sottolinea l’attuale elevato potenziale di rischio, poiché più il mondo è interconnesso, più le istituzioni, l’economia e la società sono esposti agli attacchi. Essa lamenta la mancanza di una chiara strategia globale a livello di Confederazione, giacché finora si è privilegiato l’approccio per dipartimento. La CPS-N ha dunque presentato all’unanimità un postulato che invita il Consiglio federale a elaborare entro fine 2018 una strategia globale per la protezione e la difesa dello spazio cibernetico civile e militare. Oltre a definire chiaramente il mandato dell’esercito e delle autorità civili competenti in materia, unitamente a una delimitazione delle competenze, la strategia globale dovrà affrontare pure gli aspetti del finanziamento e dell’assunzione di personale. Essa dovrà inoltre contenere indicazioni in merito ai casi di emergenza e di difesa in cui il Consiglio federale impiega sezioni dell’esercito in quanto riserva strategica, come pure in qualità di sostegno sussidiario alle autorità civili (18.3003).

A questo proposito la CPS-N si è informata sulle possibilità di aumentare la sicurezza nell’ambito degli apparecchi collegati a Internet (Internet of Things, IoT) e di ostacolare gli abusi da parte della cibercriminalità.

Legge sulla sicurezza delle informazioni

Con 21 voti contro 3 e un’astensione la Commissione è entrata in materia sul disegno di legge sulla sicurezza delle informazioni presentato dal Consiglio federale (17.028). A maggioranza ritiene che questo progetto contribuisca a migliorare la sicurezza delle informazioni nell’ambito di competenza della Confederazione. Questa legge rappresenta inoltre una soluzione più chiara rispetto alle vigenti disposizioni sparse in diversi atti normativi. La Commissione si è tuttavia posta grossi interrogativi sulle conseguenze finanziarie. In vista della deliberazione di dettaglio ha pertanto incaricato il DDPS di fornirle una valutazione più precisa riguardo alle ripercussioni finanziarie e sul personale del progetto, prendendo in considerazione diversi possibili livelli di sicurezza. Prevede di proseguire e concludere la discussione nel corso della prossima seduta di febbraio.

Presieduta per la prima volta dal consigliere nazionale Werner Salzmann (UDC, BE), la Commissione si è riunita a Berna il 22 e 23 gennaio 2018. A parte della seduta erano presenti i consiglieri federali Simonetta Sommaruga, capo del DFGP, e Guy Parmelin, capo del DDPS.