La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) vuole che venga istituita una base legale che consenta di disporre la custodia di sicurezza per le persone che costituiscono una minaccia per lo Stato. Con 13 voti contro 10 e 1 astensione, propone alla propria Camera di dare seguito all’iniziativa parlamentare Tuena 20.465.

La maggioranza della CPS-N è convinta che l’introduzione di una custodia di sicurezza per le persone che costituiscono una minaccia per lo Stato possa colmare una lacuna che si riscontra negli strumenti impiegati per lottare contro il terrorismo. Una tale misura avrebbe ad esempio permesso di evitare l’attacco terroristico verificatosi a Morges il 12 settembre 2020. La maggioranza rileva inoltre che in passato i Cantoni avevano già perorato l’adozione di una tale misura coercitiva. È d’altronde consapevole che non è facile concepire una custodia di sicurezza per le persone che costituiscono una minaccia per lo Stato in modo tale che essa risulti proporzionata e rispettosa dei diritti umani. Questo esame più approfondito verrà svolto nella seconda fase di questa iniziativa parlamentare.

Secondo la minoranza della Commissione, l’introduzione di questa misura coercitiva violerebbe in particolare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, come già attestato da alcuni pareri giuridici in materia. Il Consiglio nazionale si è quindi già espresso contro un tale inasprimento della legge in occasione dei dibattiti relativi alla legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (19.032 progetto MPT). Pertanto, per la minoranza non vi sono solo ragioni sostanziali ma anche procedurali per non dare seguito all’iniziativa parlamentare.

La CPS-N si era già espressa un anno fa a favore dell’iniziativa parlamentare. Tuttavia, alla fine di marzo 2022 la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati non vi aveva dato seguito. Di conseguenza, il prossimo passo del Consiglio nazionale consisterà nel pronunciarsi su questa iniziativa parlamentare, presumibilmente durante la sessione invernale.

Cibersicurezza

Dopo un nuovo esame, la CPS-N ha deciso all’unanimità di proporre alla propria Camera di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 21.495 depositata da Isabelle Moret. L’iniziativa chiede in particolare alla Confederazione di creare un’infrastruttura digitale sovrana. La Commissione è senz’altro favorevole al rafforzamento della cibersicurezza e della sovranità della Svizzera, ma ritiene che la via dell’iniziativa parlamentare sia inadeguata a trattare un tema di tale complessità. La decisione della Commissione è stata presa tenendo conto dei lavori condotti dalla sua omologa del Consiglio degli Stati, la quale è giunta ad analoga conclusione dopo aver sentito il parere di alcuni rappresentanti dei politecnici federali (ETHZ e EPFL), dei Cantoni di Zurigo e di Vaud e di alcune imprese operanti nel settore. La CPS-N tornerà a occuparsi del dossier in una delle sue prossime sedute e in quell’occasione deciderà se depositare un nuovo intervento parlamentare.

Nuova legge sulle dogane (22.058)

Con la revisione totale della legge sulle dogane e la creazione di una nuova legge quadro si intende armonizzare l’esecuzione dei compiti dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) e, grazie alla completa digitalizzazione, aumentare l’efficienza dei processi al confine. Il progetto comporta anche aspetti complessi riguardanti la sicurezza e la delimitazione delle competenze con i Cantoni. Per poter trattare tali questioni con la necessaria accuratezza, la CPS-N ha deciso all’unanimità di istituire una sottocommissione. I risultati di questi accertamenti verranno presentati alla CPS-N il 23 e il 24 gennaio 2023. Su questa base, la Commissione formulerà in un corapporto le sue proposte all’attenzione della Commissione dell’economia e dei tributi (CET-N), che è responsabile del dossier.

Preventivo 2023 (22.041)

In relazione al Preventivo 2023, la CPS-N ha approvato all’attenzione della Commissione delle finanze (CdF-N) un corapporto sul budget dell’esercito. La Commissione rileva che per il 2023 è previsto un aumento del budget dell’esercito di 300 milioni di franchi, il che corrisponde alle richieste del Parlamento formulate nelle mozioni 22.3367/22.3374. Questo aumento è il primo passo verso il raggiungimento dell’obiettivo stabilito nelle mozioni di impiegare entro il 2030 almeno l’1 per cento del prodotto interno lordo per l’esercito. Di conseguenza, la CPS-N propone alla CdF-N di approvare il budget dell’esercito per il 2023 come proposto dal Consiglio federale. Nel corso della discussione è stato tra l’altro deplorato il fatto che la CPS-N non abbia potuto esaminare il supplemento al rapporto sulla politica di sicurezza prima di occuparsi del presente budget.

Altri temi

La Commissione è stata informata in particolare sulla situazione della guerra in Ucraina e sulla distruzione delle infrastrutture di rilevanza sistemica, e in modo approfondito sullo stato attuale dell’approvvigionamento economico del Paese in Svizzera.

Presieduta dal consigliere nazionale Mauro Tuena (UDC, ZH), la Commissione si è riunita a Berna il 10 e l’11 ottobre 2022. A parte della seduta erano presenti il consigliere federale Ueli Maurer, capo del DFF, e il consigliere federale Guy Parmelin, capo del DEFR.