La Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale intende conferire una certa flessibilità al Consiglio federale affinché possa adeguare in futuro la politica di esportazione di materiale bellico alle mutate circostanze di politica estera e di politica di sicurezza. Con 14 voti contro 9 e 1 astensione propone alla propria Camera di accogliere la pertinente mozione 23.3585 della sua omologa del Consiglio degli Stati (CPS-S).

Alla luce dei profondi mutamenti del contesto geopolitico globale, la Commissione della politica di sicurezza del Consiglio nazionale (CPS-N) ritiene necessario conferire al Consiglio federale una facoltà di deroga secondo la proposta di articolo 22b della legge sul materiale bellico (LMB). La maggioranza sottolinea che non si tratta di dare via libera al Consiglio federale, poiché il nuovo articolo 22b stabilisce un quadro giuridico chiaro e le basi legali rilevanti per l’esportazione di materiale bellico nonché gli obblighi del diritto internazionale pubblico rimangono applicabili. La modifica di legge sarebbe anche intesa in particolare a considerare maggiormente il mantenimento di una capacità industriale fondamentale per la difesa nazionale svizzera. Per la maggioranza è importante che la Svizzera sia percepita a livello internazionale come un partner affidabile. La maggioranza rileva altresì che, nonostante la proposta di modifica della LMB, certi inasprimenti che erano importanti per il ritiro dell’iniziativa popolare «Contro l’esportazione di armi in Paesi teatro di guerre civili (Iniziativa correttiva)» rimangono in vigore.

La minoranza giudica poco democratico vanificare in breve tempo gli obiettivi raggiunti dall’«Iniziativa correttiva» mediante una mozione. Essa osserva inoltre che, anche con la modifica della LMB prevista dalla mozione, la Svizzera neutrale non sarebbe comunque autorizzata dal diritto internazionale a fornire materiale bellico direttamente all’Ucraina senza violare il principio della parità di trattamento. La minoranza ritiene inoltre sleale approfittare del momento e della solidarietà con il popolo ucraino per chiedere una modifica legislativa che non aiuta l’Ucraina, ma favorisce piuttosto l’industria d’armamento, la quale risulterebbe in definitiva agevolata nelle forniture di materiale bellico.

Con 15 voti contro 9 e 1 astensione, la Commissione ha respinto una proposta di sospendere la discussione della mozione finché saranno disponibili i risultati dei lavori della sottocommissione della CPS-N relativi all’iniziativa parlamentare 23.403. Sono pure state respinte, con 17 voti contro 7 e 0 astensioni, due proposte di modifica della mozione 23.3585. Una proposta auspicava un’aggiunta esplicita riguardante il mantenimento del diritto della neutralità, l’altra chiedeva lo stralcio dell’articolo 18 LMB «Dichiarazioni di non riesportazione; deroghe».

La mozione 23.3585 sarà presumibilmente trattata in Consiglio nazionale nella sessione invernale.

Riduzione del su​​​ssidio per le munizioni GP-11

Con 11 voti contro 10 e 3 astensioni la Commissione propone al suo Consiglio di respingere la mozione del Consiglio degli Stati (Salzmann) 23.3594, che si oppone a un aumento del prezzo delle cartucce per fucile 11 utilizzate per il fucile d'assalto 57, la carabina e il moschetto. La maggioranza ritiene più importante, come proposto dal Consiglio federale, sostenere le federazioni di tiro mediante contributi più elevati a titolo di compensazione parziale, affinché tutti i tiratori possano approfittarne e la Confederazione possa conseguire quale effetto finale risparmi pari a 1,5 milioni di franchi. Inoltre la maggioranza fa notare che per il fucile d’assalto attualmente in uso ai militari viene impiegata unicamente la munizione GP-90, che non viene toccata dall’aumento di prezzo, permettendo così di mantenere l’allenamento con l’arma personale. La minoranza ritiene invece sbagliato realizzare risparmi sulle spalle dei tiratori. Essa mette in guardia da una diminuzione sia dell’attività di tiro sia del numero di tiratori nelle relative federazioni e si oppone al fatto di contrapporre i giovani tiratori a quelli più anziani. Infine la minoranza sottolinea che è importante migliorare la destrezza e la volontà di difesa, indipendentemente dall’arma di ordinanza impiegata.

Tassa d’esenzione​​ dall’obbligo militare

All’unanimità, la CPS-N non ha dato seguito all’iniziativa parlamentare Hurni 22.500, intesa a modificare la legge federale sulla tassa d’esenzione dall’obbligo militare in modo che la tassa d’esenzione non venga più imposta a persone disabili e/o dichiarate inabili al servizio militare. Secondo la Commissione il testo è formulato in modo troppo generico. Se tutti gli uomini inabili al servizio – e non solo quelli con una disabilità – fossero esentati dalla tassa d’esenzione, la tassa verrebbe di fatto abolita, un effetto che la Commissione respinge in particolare per ragioni di equità nel servizio militare.

La CPS-N ha anche respinto all’unanimità la petizione Michael Vincent Sabino 23.2012.

Alt​​a vigilanza sullo sgombero dell’ex deposito di munizioni di Mitholz

La CPS-N non ritiene opportuno creare un organo ad hoc per l’alta vigilanza sullo sgombero dell’ex deposito di munizioni di Mitholz. Questo compito importante e complesso deve e può essere adempiuto dalle Commissioni della gestione e delle finanze. Essa ha deciso all’unanimità di non aderire all’iniziativa di commissione della CPS del Consiglio degli Stati (23.450). Questa iniziativa torna quindi alla CPS-S per esame.

Riconoscimento biometric​​o negli spazi pubblici

La Commissione è stata informata dalla fondazione TA-Swiss sullo studio relativo al riconoscimento automatizzato di voce, lingua e volto, nel quale sono illustrate le sfide tecniche, giuridiche e sociali del riconoscimento biometrico automatico. Nella discussione conclusiva è stata respinta, con 13 voti contro 9 e 2 astensioni, la proposta di adottare una mozione di commissione che intendeva vietare il riconoscimento biometrico negli spazi pubblici. La Commissione si è tuttavia detta favorevole ad approfondire un’eventuale necessità di intervento a livello giuridico in una prossima seduta.

Presieduta dal consigliere nazionale Marco Tuena (UDC, ZH), la Commissione si è riunita a Berna il 6 e 7 novembre 2023, in parte in presenza dei consiglieri federali Viola Amherd, capo del DDPS, e Guy Parmelin, capo del DEFR.