Come la CIP del Consiglio degli Stati, anche la CIP del Consiglio nazionale ritiene che occorra intervenire quanto alla trasparenza del finanziamento dei partiti, delle campagne elettorali e delle campagne di voto. I cittadini desiderano maggiore trasparenza e, oltre all’iniziativa popolare federale riuscita (18.070), lo provano iniziative popolari accolte nei Cantoni di Svitto e Friburgo. Con 12 voti contro 11 e 1 astensione la Commissione ha perciò approvato l’iniziativa della Commissione del Consiglio degli Stati (19.400 s Iv. Pa. CIP-CS. Più trasparenza nel finanziamento della politica).
La Commissione non era invece d’accordo di accogliere nel disegno di legge la richiesta dell’iniziativa parlamentare di Jean-René Fournier (VS), secondo la quale occorre vietare l’accettazione di donazioni dall’estero (18.423 Iv. Pa. Nessuna ingerenza straniera nella politica svizzera!). La Commissione ha respinto questa iniziativa con 14 voti contro 10: pur essendo favorevole alla trasparenza, non vuole però regolamentare la provenienza del denaro.
La Commissione del Consiglio degli Stati può così iniziare a elaborare il progetto di atto normativo e del relativo rapporto per l’attuazione dell’iniziativa di commissione. Delibererà sul progetto nella sua seduta del 29 aprile 2019.
Una minoranza non reputa necessario intervenire e respinge l’iniziativa di commissione. A suo modo di vedere, il Parlamento non dovrebbe, per paura di un’iniziativa popolare, elaborare normative legali che in realtà non vuole affatto. Essa intende sottoporre al voto del Popolo l’Iniziativa sulla trasparenza senza controprogetto indiretto.
Accertamenti mirati nell’esecuzione delle espulsioni dal territorio svizzero
La Commissione concorda con il Consiglio degli Stati e il Consiglio federale sul fatto che le disposizioni di legge sull’espulsione ai sensi del diritto penale vanno verificate in un punto. Con 17 voti contro 7 propone alla propria Camera di approvare una mozione, accolta dal Consiglio degli Stati nella sessione autunnale 2018, che vuole attuare le disposizioni nel Codice penale in modo che in futuro le autorità giudiziarie non possano più rinunciare alle espulsioni per motivi di economia procedurale (18.3408 s Mo. Consiglio degli Stati [Müller Philipp]. Esecuzione sistematica delle espulsioni giudiziarie). La minoranza della Commissione reputa sbagliato chiedere già ora adeguamenti legali prima di disporre di dati affidabili sull’efficacia delle disposizioni in vigore da appena due anni circa.
La Commissione respinge per contro inasprimenti di portata più ampia delle disposizioni legali in materia di espulsione. Con 15 voti contro 9 propone alla propria Camera di non dare seguito a un’iniziativa parlamentare del consigliere nazionale Gregor Rutz (V, ZH) che vuole abolire la cosiddetta clausola relativa ai casi di rigore nel Codice penale (18.425 n Iv. Pa. Per un’applicazione coerente del diritto penale. Abrogare la clausola di protezione dell’autore di reati punibili con l’espulsione). La Commissione segnala che Popolo e Cantoni, respingendo l’Iniziativa per l’attuazione, hanno approvato l’attuazione dell’Iniziativa espulsione con una clausola relativa ai casi di rigore.
Per finire, con 15 voti contro 9 la Commissione respinge un’iniziativa parlamentare del Gruppo UDC secondo la quale le disposizioni sull’espulsione obbligatoria dal territorio svizzero devono prevalere sull’Accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’Unione europea (UE) (17.500 n Iv. Pa. Espellere i criminali stranieri! L’iniziativa sull’espulsione deve essere applicata anche ai cittadini dell’UE). La Commissione non reputa necessario intervenire. Dalle prime sentenze emesse dal Tribunale federale si evince che l’Accordo sulla libera circolazione delle persone non costituisce un motivo di impedimento per un’espulsione.
Alcune minoranze della Commissione propongono di dare seguito a entrambe le iniziative parlamentari, in quanto ritengono che soltanto grazie a questi adeguamenti si garantisce che l’Iniziativa espulsione possa essere attuata secondo la volontà di Popolo e Cantoni.
Il Consiglio federale deve potere continuare a decidere in merito ai contingenti di rifugiati
La Commissione ha preso atto di una strategia presentatale dal DFGP volta a pianificare e gestire l’accoglienza di gruppi di rifugiati riconosciuti (reinsediamento). La legge sull’asilo prevede che, nell’ambito di programmi di reinsediamento, il Consiglio federale possa decidere in merito all’accoglienza di importanti gruppi di rifugiati. Secondo la Commissione, ciò deve essere ancora possibile. In entrambi i casi con 13 voti contro 9, la Commissione non ha dato seguito a due iniziative parlamentari che volevano trasferire questa competenza all’Assemblea federale (17.509 n Iv. Pa. Gruppo UDC. Il Consiglio federale non conceda autonomamente il diritto d’asilo e 17.527 n Iv. Pa. Steinemann. Competenze del Parlamento in materia di presa in carico di richiedenti l’asilo e rifugiati da altri Stati). La decisione concernente la concessione del diritto d’asilo non va presa a livello politico bensì in virtù di criteri fissati precedentemente dal Parlamento.
Una minoranza auspica maggiore trasparenza, in particolare anche riguardo ai costi di questi programmi se il Parlamento fosse competente per decidere in merito a essi.
Anche la Confederazione deve sostenere finanziariamente l’Istituto per il federalismo
La Commissione ritiene che la Confederazione debba partecipare al finanziamento di base dell’Istituto per il federalismo di Friburgo e, con 13 voti contro 10, ha presentato una mozione in tal senso (19.3008 n Mo. CIP-CN. Centro di competenze per il federalismo. Partecipazione al finanziamento di base). Si intende così garantire che, a breve e a lungo termine, l’Istituto possa continuare a offrire prestazioni, aventi un fondamento scientifico, di rilevanza nazionale e internazionale. La Commissione è invece dell’avviso che non rientri nella responsabilità della Confederazione preoccuparsi di «garantire a lungo termine prestazioni di alta qualità», come chiesto da una mozione accolta dal Consiglio degli Stati nella scorsa sessione autunnale (18.3238 Mo. Consiglio degli Stati [Vonlanthen] Centro di competenze per il federalismo. Garantire a lungo termine prestazioni di alta qualità per la Svizzera e altri Stati). La Commissione respinge perciò questa mozione con 17 voti contro 6.
Una minoranza ritiene che spetti ai Cantoni sostenere l’Istituto.
Altre iniziative parlamentari trattate dalla Commissione
Con 13 voti contro 8 la Commissione non ha dato seguito all’iniziativa parlamentare «Chiare disposizioni in materia di integrazione applicabili alle naturalizzazioni agevolate» (17.503 n Hess Erich). La Commissione reputa sufficienti le vigenti disposizioni riguardanti le naturalizzazioni agevolate
La Commissione non ha dato seguito a un’iniziativa parlamentare che vuole sospendere temporaneamente il ricongiungimento familiare delle persone ammesse provvisoriamente (17.513 n Iv. Pa. Gruppo UDC. Sospendere temporaneamente il ricongiungimento familiare delle persone ammesse provvisoriamente.) Ha adottato questa decisione con 15 voti contro 9. Essa non vuole cambiare nuovamente le normative appena emanate, bensì raccogliere dapprima esperienze.
Con 14 voti contro 9, la Commissione ha respinto anche un’iniziativa parlamentare che vuole modificare la legge sulla procedura amministrativa in modo tale che vengano aumentate le multe disciplinari qualora sia turbato l’andamento della causa nei processi (17.519 n Iv. Pa. Frehner. Misure per contrastare atteggiamenti dilatori nei procedimenti in materia d’asilo dinanzi al Tribunale amministrativo federale). Una modifica della legge sulla procedura amministrativa non riguarderebbe unicamente i procedimenti in materia d’asilo. La Commissione non vede tuttavia motivo di modificare le procedure generali.
La Commissione ha respinto con 12 voti contro 9 la richiesta del Gruppo UDC di abbassare l’ostacolo per l’assegnazione dei richiedenti l’asilo a particolari centri della Confederazione (17.512 n Gruppo UDC. Contenere l’onere causato dalla gestione dei richiedenti l’asilo renitenti). La Commissione ritiene che abbia poco senso procedere già ora a modifiche della nuova legge sull’asilo prima ancora di sapere come si affermerà nella pratica.
Presieduta dal consigliere nazionale Kurt Fluri (PLR/SO), la Commissione si è riunita a Berna il 21/22 febbraio 2019.