Con 14 voti contro 8 la Commissione non è entrata in materia sul progetto di introduzione di un freno alla regolamentazione (22.083). Secondo tale progetto, con il quale il Consiglio federale ha attuato una mozione del Parlamento, l’articolo 159 della Costituzione federale dovrebbe essere completato in modo che, analogamente all’attuale «freno alla spesa», la maggioranza dei membri di ogni Camera sia chiamata ad approvare un atto legislativo qualora abbia un particolare impatto sulle imprese. I dettagli di questo freno alla regolamentazione dovrebbero essere disciplinati nella legge sul Parlamento.
Come già la Commissione omologa del Consiglio degli Stati, anche la CIP-N ritiene un tale freno alla regolamentazione discutibile dal profilo democratico e politico-istituzionale. Con il progetto sarebbero introdotti due diversi tipi di leggi, a cui si applicherebbero diversi requisiti di maggioranza. Gli interessi delle imprese verrebbero ponderati maggiormente rispetto ad altri interessi di natura sociale, che possono essere altrettanto legittimi. Occorre inoltre porsi la domanda se lo strumento proposto sia veramente adeguato per sgravare le imprese. Già attualmente i costi delle regolamentazioni per le imprese possono e devono essere esaminati. Qualora fossero ritenuti sproporzionati, il Parlamento può respingere la regolamentazione senza doverla subordinare ad alcun tipo di freno in questo ambito. Peraltro vi sarebbe una grande incertezza nel determinare il numero di imprese interessate. La Commissione reputa più idoneo a questo scopo l’orientamento del progetto di legge sullo sgravio delle imprese (22.082), al momento pendente in Consiglio nazionale.
La minoranza deplora la densità della regolamentazione che aumenta sempre più e colpisce attualmente in particolare le piccole e medie imprese. Con lo strumento del freno alla regolamentazione, il Parlamento sarebbe indotto ad avere un’attenzione speciale alle proposte di regolamentazioni.
Statuto di protezione S: i contratti di lavoro non saranno più subordinati ad autorizzazione
La Commissione è stata informata dal Consiglio federale e dal responsabile del gruppo di valutazione Statuto S sul rapporto finale. È previsto che il gruppo di valutazione proseguirà il suo lavoro. Il gruppo di valutazione è stato fra l’altro incaricato di effettuare una valutazione complessiva dello Statuto S e dell’ammissione provvisoria in vista di eventuali modifiche di legge, in particolare dovrà illustrare opzioni operative per adeguamenti di legge.
La Commissione è dell’opinione che si potrebbe già procedere a un miglioramento puntuale. Ha pertanto deciso di presentare una mozione di commissione (23.3968), secondo la quale i contratti di lavoro con persone al beneficio dello statuto di protezione S non dovranno più essere autorizzati, bensì unicamente notificati. Verranno in tal modo eliminati gli ostacoli attualmente posti all’attività lucrativa di queste persone consentendo loro di integrarsi maggiormente nel mercato del lavoro. A questo proposito la Commissione è stata informata che è in programma una campagna in materia di formazione allo scopo di promuovere l’integrazione nel mercato del lavoro.
La presenza della capodipartimento ha anche permesso di fare il punto della situazione generale nel settore dell’asilo. La dinamica a livello internazionale è complessa e la Svizzera non è posizionata peggio degli altri Paesi. Il sistema funziona e non vige il caos. La questione dell’accoglienza è particolarmente urgente e la Commissione si aspetta che la Confederazione incentivi tutti i Cantoni ad assumersi la loro responsabilità mettendole a disposizione centri e posti. In Ticino la situazione è molto tesa, poiché i centri federali accolgono molte persone e una piccola parte di esse disturba l’ordine pubblico. La Commissione ha esortato il Dipartimento a osservare attentamente la situazione in collaborazione con le autorità locali e ad avvalersi di ogni base legale possibile per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico ed evitare una concentrazione troppo elevata di persone mediante una ripartizione più equilibrata con i Cantoni della Svizzera centrale. Riguardo ai respingimenti verso il primo Paese di accoglienza, occorre sempre porre grande attenzione alla dinamica con l’Italia.
Audizione delle due CIP in merito alla procedura di trattazione dei crediti urgenti
In seguito alla trattazione urgente di crediti in relazione alla ripresa del Credit Suisse da parte di UBS, le Commissioni delle istituzioni politiche si chiedono se le disposizioni degli articoli 28 e 34 della legge federale sulle finanze della Confederazione da esse elaborate abbiano dato buoni risultati o se occorra modificarle. Le CIP-N/S hanno pertanto condotto audizioni con esperti di diritto parlamentare e di diritto pubblico. Sono stati sentiti Martin Graf, esperto di diritto parlamentare ed ex segretario della CIP; Andreas Kley, professore di diritto pubblico dell’Università di Zurigo; Pascal Mahon, professore emerito di diritto costituzionale all’Università di Neuchâtel, nonché Bernhard Rütsche, professore di diritto pubblico all’Università di Lucerna. Le Commissioni hanno ascoltato molte proposte interessanti e decideranno nelle prossime sedute se dovranno attivarsi a livello legislativo con un’iniziativa di commissione.
Presieduta dal consigliere nazionale Marco Romano (M-E, TI), la Commissione si è riunita il 17 agosto 2023 a Berna. Il 18 agosto le Commissioni delle istituzioni politiche delle due Camere si sono riunite in seduta congiunta a Berna.
Presieduta dal consigliere nazionale Marco Romano (Alleanza del Centro, TI), la Commissione si è riunita a Berna il 17 e il 18 agosto 2023.