In qualità di Commissione della seconda Camera, la Commissione delle istituzioni politiche (CIP) del Consiglio degli Stati ha iniziato l’esame relativo all’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa, ha deciso l’entrata in materia e svolto numerose audizioni. Due richieste sono state d’altro canto respinte: l’una che proponeva il rinvio al Consiglio federale e l’altra intesa a elaborare contemporaneamente alla legislazione d’esecuzione anche una modifica della Costituzione federale che abolisca la contraddizione tra gli accordi bilaterali con l’UE e la Costituzione stessa.

​La Commissione delle istituzioni politiche (CIP) del Consiglio degli Stati ha avviato l’esame preliminare riguardante l’attuazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa (16.027 n Legge federale sugli stranieri. Regolazione dell’immigrazione e miglioramenti nell’esecuzione degli accordi sulla libera circolazione) decisa dal Consiglio nazionale nella sessione autunnale 2016.

La Commissione ha sentito le seguenti organizzazioni e persone: la Conferenza dei Governi cantonali (CdC; Jean-Michel Cina, presidente della CdC, consigliere di Stato VS; Urban Camenzind, vicepresidente della Conferenza dei Direttori Cantonali dell’Economia Pubblica CDEP, consigliere di Stato UR; prof. Michael Ambühl, professore ordinario in negoziazione e gestione dei conflitti al PF di Zurigo), l’Unione sindacale svizzera (USS; Vania Alleva, vicepresidente) e l’Unione svizzera degli imprenditori (USI; Valentin Vogt); il Dipartimento dell'economia pubblica del Cantone di Zurigo (consigliera di Stato Carmen Walker Späh; Bruno Sauter, capo dell’Ufficio dell’economia e del lavoro, Dipartimento dell'economia pubblica del Cantone di Zurigo), il Consiglio di Stato del Cantone Ticino (Paolo Beltraminelli, presidente; Christian Vitta, capo del Dipartimento delle finanze e dell’economia) e i seguenti professori: Bernhard Ehrenzeller (professore di diritto pubblico, Università di San Gallo), Andreas Glaser (professore di diritto pubblico, diritto amministrativo e diritto europeo, Università di Zurigo) e Christa Tobler (professoressa di diritto europeo, Istituto Europeo dell’Università di Basilea). All’audizione era stato invitato anche il Governo ginevrino che non ha tuttavia potuto partecipare per impegni concomitanti.

L’entrata in materia sul progetto non ha sollevato obiezioni: la Costituzione federale obbliga il Parlamento a elaborare una legislazione d’esecuzione relativa all’articolo 121a Cost; rimane da discutere in che modo si dovrà procedere. Sarà questo il compito della Commissione durante le prossime sedute del 31 ottobre/1 novembre e 7/8 novembre 2016.

Con 8 voti contro 2 è stata respinta la richiesta di rinviare il progetto al Consiglio federale con l’incarico di sottoporre un nuovo testo, che preveda tetti massimi, contingenti e una priorità indigena «rigida» in caso di raggiungimento di un valore soglia di disoccupazione in determinati settori professionali.

Per il momento la Commissione non ha ancora stabilito se, ed eventualmente come, dovrà essere modificata la Costituzione federale, in modo da eliminare la contraddizione insolubile tra gli accordi bilaterali con l’UE, da un lato, e la Costituzione federale (art. 121a), dall’altro. Con 7 voti contro 3 è stata pure respinta la richiesta di permettere al Parlamento di decidere questa modifica della Costituzione federale già durante la sessione invernale 2016 contemporaneamente alla legislazione d’esecuzione relativa all’iniziativa contro l’immigrazione di massa.