Secondo un’iniziativa parlamentare, per accedere al Palazzo del Parlamento i lobbisti dovrebbero farsi accreditare dichiarando il loro mandato ed eventuali datori di lavoro. La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio degli Stati (CIP-S) ha elaborato un progetto preliminare per attuare questa iniziativa. Il progetto prevede che la responsabilità riguardante l’accesso dei lobbisti spetti ai parlamentari, ma limita il numero degli accessi e sottomette i lobbisti ad obblighi più rigidi per quanto riguarda l’indicazione delle relazioni d’interesse.

​Secondo quali sono modalità i rappresentanti di interessi hanno accesso al Palazzo del Parlamento? Attualmente essi possono rivolgersi a un membro dell’Assemblea federale che può farsi rilasciare tessere di accesso per due persone. L’iniziativa parlamentare del consigliere agli Stati Didier Berberat chiede che questa prassi venga modificata mediante l’introduzione di un accreditamento dei lobbisti (15.438 s Iv. Pa. Per una normativa volta a instaurare la trasparenza in materia di lobbismo nel Parlamento federale).

Il progetto di modifica della legge sul Parlamento da porre in consultazione, adottato dalla CIP-S con 6 voti contro 4 e 2 astensioni, prevede che la responsabilità riguardante l’accesso dei rappresentanti di interessi spetti, come è avvenuto finora, ai parlamentari. Tuttavia il numero delle persone che rappresentano interessi all’interno del Palazzo del Parlamento dev’essere limitato: in futuro ciascun parlamentare potrà infatti fare rilasciare una tessera di accesso per un solo lobbista. Come chiesto dall’iniziativa parlamentare, i lobbisti dovranno fornire indicazioni inerenti ai loro datori di lavoro e ai loro mandati. In tal modo è attuata anche un’iniziativa presentata nel Consiglio nazionale (15.433 n Iv. Pa. [Caroni] Moret. Trasparenza sui mandati dei lobbisti a Palazzo federale).
Occorrerà poi disciplinare a livello legislativo che i parlamentari siano tenuti ad accompagnare i visitatori di giornata da essi accolti al Palazzo del Parlamento: in tal modo s’intende precludere ai rappresentanti di interessi la possibilità di accedere al Palazzo del Parlamento in veste di visitatori di giornata aggirando così le nuove regole di accesso.

Il sistema proposto nel progetto è semplice, economico e facilmente applicabile. Consente ai cittadini di informarsi consultando un registro che riporta chiaramente non soltanto i mandanti e i mandati dei lobbisti attivi presso il Palazzo del Parlamento bensì anche di sapere chi ha concesso loro l’accesso. Dalle analisi svolte sulle normative in materia di accesso vigenti in altri Paesi emerge che i sistemi in cui la decisione di attribuire l’accesso a rappresentanti di interessi spetta a un organo parlamentare si rivelano insoddisfacenti. Non esistendo criteri appropriati per la concessione o il rifiuto dell’accesso, chi se lo vede negare risulta infatti discriminato rispetto ad altri e adirebbe verosimilmente le vie legali, possibilità finora non contemplata dal sistema svizzero quando si tratta di decisioni del Parlamento. Di conseguenza la maggioranza dei Paesi esaminati prevede registrazioni automatizzate: chi fornisce tutte le indicazioni riceve l’accesso. Questa formula è stata però accantonata nel timore che avrebbe consentito l’accesso a troppe persone.
La Commissione si è pronunciata con 8 voti contro 3 e 1 astensione per questa impostazione e contro la proposta della minoranza che chiede che la responsabilità per il rilascio di tessere di accesso sia conferita a un organo parlamentare, perlomeno quando si tratti di rappresentanti di interessi operanti a livello commerciale. Secondo la proposta della minoranza, nell’ordinanza sull’amministrazione parlamentare si dovrebbero definire diverse categorie di rappresentanti di interessi che otterrebbero accesso al Palazzo del Parlamento a condizioni diverse.

La consultazione si chiuderà il 2 maggio 2018. Le proposte della CIP-S e il rapporto esplicativo possono essere scaricati dal seguente link:

https://www.parlament.ch/it/organe/commissioni/commissioni-tematiche/commissioni-cip/rapporti-consultazioni-cip/consultazione-cip-15-438

Presieduta dalla consigliera agli Stati Pascale Bruderer (PS/AG), la Commissione si è riunita a Berna il 18 e il 19 gennaio 2018.