La Commissione delle istituzioni politiche (CIP) del Consiglio degli Stati è stata incaricata dalla sua Camera di esaminare la mozione 21.3282 presentata dal consigliere agli Stati Daniel Jositsch (ZH) che chiede che sia nuovamente possibile presentare domande d'asilo presso le ambasciate come accadeva fino alla revisione della legge sull'asilo accolta in votazione popolare nel 2013.

​Prima di pronunciarsi sulla sorte della mozione, che il Consiglio federale propone di respingere, la Commissione ha condotto delle audizioni. Sono stati ascoltati rappresentanti di ONG, dell'ufficio per la Svizzera dell'Alto commissariato dell'ONU per i rifugiati e della Commissione federale della migrazione. Al termine delle audizioni, e alla luce delle spiegazioni fornite dalla delegazione del Consiglio federale, la Commissione ritiene che reintrodurre la possibilità di presentare una domanda d'asilo presso un'ambasciata non coordinandosi con gli Stati dell'Unione europea rischierebbe di avere un effetto di richiamo. Il diritto attuale propone peraltro sufficienti strumenti che consentono alle persone la cui vita o integrità fisica è direttamente e seriamente minacciata di ottenere la protezione della Svizzera, in particolare mediante visti umanitari o programmi di reinserimento. Con 6 voti contro 4 e 1 astensione la Commissione propone quindi alla sua Camera di respingere la mozione. Una minoranza propone invece di accoglierla: giudica infatti inaccettabile che il sistema svizzero d'asilo costringa le persone in cerca di protezione a intraprendere un viaggio irto di pericoli attraverso il Mediterraneo.

Ancora no della Commissione alle retribuzioni massime destinate ai vertici delle aziende della Confederazione

Con 8 voti contro 3 e 2 astensioni la Commissione si è espressa nuovamente contro il progetto del Consiglio nazionale e propone alla propria Camera di non entrare in materia (16.438 n Iv. Pa. Per retribuzioni adeguate e contro gli eccessi salariali delle aziende della Confederazione e di aziende parastatali). Secondo il progetto occorrerebbe stabilire un limite massimo della retribuzione pari a un milione di franchi per determinate aziende della Confederazione, come ad esempio le FFS e la Posta. La CIP del Consiglio degli Stati è del parere che la soluzione proposta sia troppo indifferenziata. Se lo si dovesse proprio fare, occorrerebbe fissare diversi limiti massimi di retribuzione corrispondenti alle differenti condizioni delle aziende. Questo compito complesso non compete tuttavia al legislatore. Anche in base agli sviluppi dinamici all'interno delle aziende, il Consiglio federale deve disporre di un certo margine d'azione nel determinare gli stipendi. Una minoranza della Commissione vorrebbe tuttavia reagire al disagio manifestato dalla popolazione verso gli eccessi salariali e propone di entrare in materia sul progetto. Se la Camera decide di non entrare in materia, come chiede la sua Commissione, il progetto è definitivamente liquidato.

L'accesso gratuito ai documenti dell'Amministrazione federale trova ora una maggioranza anche nella Commissione del Consiglio degli Stati

Dopo che nella sessione invernale scorsa il Consiglio degli Stati, contro quanto proposto dalla sua Commissione, era entrato in materia su un progetto del Consiglio nazionale che chiedeva di modificare la legge sulla trasparenza, la CIP del Consiglio degli Stati doveva ora procedere alla deliberazione di dettaglio. Secondo il progetto, l'accesso a documenti ufficiali conformemente alla legge sulla trasparenza non dovrebbe essere di principio soggetto a emolumenti (16.432 n Iv. Pa. Graf-Litscher. Disciplinamento degli emolumenti. Principio della trasparenza nell'amministrazione federale). Contrariamente al Consiglio nazionale, la Commissione è unanime nel non volere fissare un emolumento massimo di 2000 franchi per il trattamento di domande particolarmente laboriose. In via eccezionale può accadere che alcune domande causino una notevole mole di lavoro. In simili casi è lecito computare anche importi più elevati. Con 10 voti contro 0 e 3 astensioni, un progetto modificato in tal senso ha infine trovato una netta maggioranza anche nella Commissione del Consiglio degli Stati.

PUBLICA: garanzia della stabilità finanziaria delle casse di previdenza chiuse

Senza apportare modifiche a quanto deciso dal Consiglio nazionale, anche la CIP del Consiglio degli Stati propone all'unanimità alla propria Camera di approvare il progetto del Consiglio federale (21.054) che istituisce il quadro giuridico atto a garantire in modo duraturo le rendite nelle casse di previdenza cosiddette «chiuse». Sono definite «chiuse» quelle casse di previdenza in cui non entrano più nuovi pensionati, com'è il caso delle aziende della Confederazione dotate di autonomia giuridica. A causa del livello dei tassi d'interesse costantemente basso e delle insufficienti prospettive di utili, le casse di previdenza chiuse non sono finanziate a sufficienza. Il Consiglio federale deve perciò avere la possibilità di intervenire in caso di copertura insufficiente.

Rinnovo del sistema d’informazione centrale sulla migrazione

Nel suo messaggio del 21 aprile 2021 (21.031) il Consiglio federale chiede il versamento di un credito d'impegno di 54,3 milioni di franchi nell'ambito del progetto di rinnovo del sistema d'informazione centrale sulla migrazione (SIMIC). Il Consiglio nazionale ha approvato il credito durante la sessione invernale 2021, riducendo lievemente tale importo. Con 11 voti contro 0 e 1 astensione la Commissione ha approvato la versione del Consiglio nazionale, prendendo atto che era sostenuta anche dalla Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati.

Nessuna attenuazione nel settore della formazione professionale dei richiedenti l'asilo la cui domanda è stata respinta

Con 8 voti contro 5 la Commissione propone alla sua Camera di respingere la mozione 19.4282 presentata dal consigliere nazionale Jürg Grossen (GL, BE) e accolta dal Consiglio nazionale. La mozione, che il Consiglio federale propone di respingere, chiede all'Esecutivo di fare in modo che una persona, la cui domanda d'asilo è stata respinta, abbia il diritto di portare a termine il suo tirocinio se è ben integrata. La Commissione ritiene che, con l’accelerazione della procedura d'asilo, il problema di interrompere un tirocinio si pone soltanto in un numero limitato di casi che possono essere risolti avvalendosi degli strumenti esistenti. Una minoranza propone di accogliere la mozione.

Sorti diverse riservate a due iniziative del Cantone di Basilea Città

La Commissione propone all'unanimità alla propria Camera di non dare seguito a un'iniziativa del Cantone di Basilea Città che chiede alle autorità federali di impegnarsi affinché nessuna frontiera sia chiusa nell'ambito delle misure di lotta al Coronavirus (21.314). Pur condividendo il principio dell'iniziativa, la Commissione desidera dare la priorità a una mozione che va nella stessa direzione ed è già stata accolta dal Consiglio degli Stati (21.3698).
Con 3 voti contro 3, e il voto decisivo del presidente, la Commissione ha per contro dato seguito a un'altra iniziativa dello stesso Cantone che chiede di migliorare l'accoglienza in Svizzera dei rifugiati provenienti dalle isole greche o da altre regioni in crisi, segnatamente sfruttando completamente le capacità dei centri federali e cantonali per richiedenti l'asilo (21.310). Secondo la Commissione, in questo ambito è opportuno tener meglio in considerazione la posizione delle città, disposte spesso ad accogliere un numero maggiore di rifugiati.

Presieduta dal consigliere agli Stati Mathias Zopfi (GL, G), la Commissione si è riunita a Berna il 1° febbraio 2022.