Nella deliberazione di dettaglio concernente la revisione totale della legge sul CO2 (17.071), la Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale si è occupata con particolare attenzione dei futuri provvedimenti nel settore degli edifici. Con 14 voti contro 5 e 4 astensioni ha deciso che il Consiglio federale potrà proporre all’Assemblea federale l’introduzione di uno standard edilizio uniforme sul piano nazionale al più presto alla fine del 2027 – a seconda di quanto si saranno ridotte entro allora le emissioni di CO2 prodotte dagli edifici (art. 9). La maggioranza della Commissione ritiene che non sia necessaria una maggiore regolamentazione in materia. Per questa ragione è contraria a introdurre nel progetto di legge in esame dei valori limite di CO2 per gli edifici, che verrebbero applicati nel caso in cui le emissioni non diminuissero come previsto.
La Commissione reputa che non sia nemmeno opportuno fissare un obiettivo intermedio su scala nazionale per le emissioni generate dagli edifici entro il 2026/27, come propone il Consiglio federale. Preferisce dar tempo ai Cantoni fino al 2030 per far sì che le emissioni siano ridotte del 50 per cento rispetto al 1990 (art. 8). La decisione in merito è stata presa con 18 voti contro 7. In tal modo la Commissione sottolinea la particolare responsabilità che incombe ai Cantoni nella riduzione delle emissioni di CO2 nel settore degli edifici. Ciò non si significa però che le sue aspettative nei confronti dei Cantoni siano inferiori a quelle del Consiglio federale. La maggioranza della Commissione si dice convinta che la sua variante comporti anzi una maggior pressione sui Cantoni: essi stessi sono infatti tenuti a imporre in modo coerente l’obiettivo volto a ridurre le emissioni generate dagli edifici di almeno l’80 per cento entro il 2050 e i valori previsti dal MoPEC 2014 per i nuovi edifici.
Sono state depositate diverse proposte di minoranza che chiedono di rinunciare a qualsiasi disciplinamento in materia di edifici; altre sostengono la versione del Consiglio federale o propongono obiettivi meno ambiziosi.
Infine, con 22 voti contro 1 e 1 astensione, la Commissione ha deciso che le foreste e i prodotti del legno possano essere computati, se vi è un aumento della loro capacità di sottrarre carbonio all’atmosfera, come riduzioni delle emissioni di gas serra.
Incentivare gli investimenti per gli impianti di produzione di energia elettrica svizzeri
La Commissione ha approvato, con 13 voti contro 10 e 1 astensione, la Mo. 18.3000 «Incentivare gli investimenti per il mantenimento a lungo termine degli impianti di produzione di energia elettrica svizzeri». La mozione incarica il Consiglio federale di elaborare, nell’ambito della revisione della legge sull’approvvigionamento elettrico, proposte volte a incentivare gli investimenti per mantenere a lungo termine gli impianti di produzione di energia elettrica svizzeri, in particolare gli impianti idroelettrici. Una minoranza propone di respingere la mozione.
Presieduta dal consigliere nazionale Roger Nordmann (S, VD), la Commissione si è riunita a Berna il 18 e il 19 giugno 2018.