La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale propone che il ricorso delle organizzazioni contro i 16 progetti di centrali idroelettriche contemplati nella legge sull’approvvigionamento elettrico sia ammesso soltanto se presentato congiuntamente da tre organizzazioni. Inoltre propone di consentire, nel quadro di questi progetti, una maggiore flessibilità in relazione alla sostituzione di spazi vitali protetti, senza tuttavia esentare i progettisti da ogni responsabilità.

La Commissione ha continuato a occuparsi delle divergenze rimanenti tra le due Camere riguardo alla modifica della legge sull’energia (23.051). La discussione si è concentrata sul diritto di ricorso delle organizzazioni contro progetti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Con 15 voti contro 9 e 1 astensione la Commissione propone che i ricorsi contro i 16 progetti di centrali idroelettriche contemplati nella legge sull’approvvigionamento elettrico siano ammessi soltanto se sono presentati congiuntamente da tre organizzazioni. In questo modo la Commissione intende garantire che questi progetti di straordinaria importanza siano portati in tribunale soltanto se l’opposizione gode di un ampio sostegno. La minoranza respinge qualsivoglia modifica dei vigenti diritti di ricorso e rimanda agli argomenti sollevati durante la campagna per la votazione sulla legge sull’energia (21.047). Un’altra minoranza, la cui proposta è stata respinta con 13 voti contro 12, propone a questo proposito di allinearsi alla decisione del Consiglio degli Stati e di sostenere così l’abrogazione del diritto di ricorso delle organizzazioni contro questi 16 progetti.

Sono state respinte inoltre proposte al fine di limitare ulteriormente il diritto di ricorso delle organizzazioni: secondo la minoranza, il ricorso congiunto di tre organizzazioni non dovrebbe essere necessario soltanto per determinati progetti di centrali idroelettriche, bensì per tutti i ricorsi contro progetti di produzione di energia rinnovabile d’interesse nazionale (7 voti contro 17). Un’altra minoranza vorrebbe inserire un criterio aggiuntivo e ammettere i ricorsi soltanto se le tre organizzazioni hanno complessivamente più di 50 000 membri attivi (6 voti contro 14 e 4 astensioni).

Misure di sostituzione e di compensazione per gli spazi vitali protetti

Nel quadro della flessibilizzazione delle misure contro i danni agli spazi vitali (biotopi) protetti, la Commissione propone, con 14 voti contro 11, un approccio alternativo che consenta di scindere l’attuazione di tali misure e delle misure compensative aggiuntive dal progetto di costruzione nel caso in cui i responsabili per il progetto forniscono una garanzia ai Cantoni. I responsabili hanno due anni per attuare le misure. In caso di mancata attuazione, il Cantone utilizza la garanzia a questo scopo. La prestazione di garanzia ammonta come minimo a una volta e mezza i costi previsti per le misure. L’approccio dovrà essere applicato ai 16 progetti idroelettrici contemplati nella legge sull’approvvigionamento elettrico. Per il resto, per quanto concerne le misure di sostituzione si prevede di mantenere il diritto vigente. La minoranza respinge sia la decisione del Consiglio degli Stati, sia l’approccio proposto dalla maggioranza.

Integrazione delle energie rinnovabili nei mercati dell’elettricità

Inoltre, la Commissione propone all’unanimità di dare un nuovo assetto alla rimunerazione per il ritiro dell’energia elettrica immessa in rete secondo l’articolo 15 della legge sull’energia: questa dovrà orientarsi maggiormente ai mercati in modo che i gestori di impianti siano ad esempio incentivati a non immettere elettricità quando i prezzi sono negativi. Occorre tuttavia continuare a garantire la sicurezza degli investimenti per i piccoli impianti. La Commissione propone di trattare questo argomento in un progetto separato poiché non è direttamente correlato alle procedure di autorizzazione. Per quel che riguarda gli impianti solari alpini, con 14 voti contro 10 la Commissione si allinea alla decisione del Consiglio degli Stati di mettere a disposizione più tempo per la realizzazione dei progetti già in corso e di adeguare di conseguenza le condizioni di promozione. Per evitare costi ancora più elevati per la Confederazione, la minoranza auspica che sia mantenuto il diritto vigente e propone pertanto di non entrare in materia sul disegno 2. Con 14 voti contro 10 e 1 astensione la Commissione ha inoltre accolto l’iniziativa cantonale 23.318 («Adeguare il diritto di ricorso delle associazioni per i progetti nel settore energetico»).

Revisione parziale della legge sulla radioprotezione

Con 16 voti contro 9 la Commissione ha deciso di entrare in materia sul progetto di modifica della legge sulla radioprotezione (24.090), considerando che le modifiche previste dal Consiglio federale siano efficaci. L’obiettivo del progetto è sancire o precisare nella legge sulla radioprotezione diversi aspetti quali il principio di causalità, le disposizioni penali e la protezione dei dati. Una minoranza propone invece di non entrare in materia.

Finanziamento internazionale nel settore ambientale

Con 13 voti contro 10 e 2 astensioni la Commissione propone di non dare seguito all’iniziativa parlamentare 23.484. L’iniziativa chiede la creazione di una nuova legge che disciplini il contributo della Svizzera al finanziamento internazionale per il clima e la biodiversità. La Commissione ritiene che la Svizzera abbia finora adeguatamente contribuito con fondi pubblici e fondi mobilitati dal settore privato a cofinanziare misure nei Paesi in via di sviluppo conformemente agli accordi internazionali. Il diritto vigente garantisce la flessibilità necessaria. La Commissione è pertanto convinta che non sia necessario un nuovo disciplinamento che tra l’altro appesantirebbe la burocrazia.

La minoranza della Commissione sostiene l’iniziativa parlamentare. A suo avviso, la mancanza di trasparenza da parte del Consiglio federale sulle modalità di definizione, organizzazione e documentazione della quota svizzera rende necessario un intervento sul piano legislativo.

Altre decisioni

Con 15 voti contro 9 e 1 astensione la Commissione respinge la mozione 24.4257 («Regolazione mirata degli effettivi di lupi con meno burocrazia»). Prima di decidere ulteriori misure vuole attendere gli effetti delle basi giuridiche appena entrate in vigore. In questo contesto, con il postulato 25.3027 («Valutazione della legge sulla caccia e del tiro di difesa come possibile complemento»), incarica il Consiglio federale di valutare gli effetti delle modifiche della legge sulla caccia. Una minoranza propone invece di accogliere la mozione.

Presieduta dal consigliere nazionale Christian Imark (V, SO), la Commissione si è riunita a Berna il 24 e il 25 febbraio 2025. A parte della seduta erano presenti la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider e il consigliere federale Albert Rösti.