Con 15 voti contro 8 e 1 astensione, la Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N) propone di raccomandare di respingere l’Iniziativa per un fondo per il clima (25.022). L’iniziativa popolare chiede che vengano stanziati molti più fondi pubblici per la protezione del clima e della biodiversità. A tale scopo verrebbe istituito un fondo alimentato annualmente dal bilancio della Confederazione con mezzi pari almeno allo 0,5 e al massimo all’1 per cento del prodotto interno lordo. Le uscite non sarebbero soggette al freno all’indebitamento. Secondo la Commissione, un fondo statale di questo tipo è in contraddizione con la politica climatica finora perseguita, la quale si basa su diversi approcci quali tasse di incentivazione, divieti e obblighi, accordi volontari sugli obiettivi e misure di promozione. Anche se l’attuale sistema può essere reso ancora più efficiente, la combinazione di diverse fonti di finanziamento sembra essere la strada migliore anche in futuro per affrontare le sfide nel settore del clima. La Commissione intende condurre la discussione di fondo sulla combinazione di strumenti nell’ambito del progetto del Consiglio federale sulla politica climatica per gli anni 2030.
La Commissione sottolinea che il fondo statale richiesto graverebbe eccessivamente sul bilancio della Confederazione, portando a un elevato indebitamento, e non vuole che ciò accada. Rileva inoltre che la Confederazione investe già oggi oltre due miliardi di franchi l’anno nei settori del clima, dell’energia e della biodiversità. A suo avviso, sarebbe inefficiente finanziare le misure di politica climatica principalmente con fondi federali. In particolare, notevoli effetti inerziali ne ridurrebbero l’efficacia. Inoltre, il principio di causalità non sarebbe sufficientemente rispettato.
La minoranza della Commissione propone di raccomandare l’accettazione dell’iniziativa popolare. A suo avviso, sarebbe di gran lunga più costoso non fare nulla che intervenire con gli investimenti richiesti. La minoranza rileva anche che, rispetto ad altri strumenti, le misure di promozione godono di un elevato consenso e sono efficaci. Inoltre, un fondo d’investimento statale stimolerebbe ulteriori investimenti privati, accelerando in modo decisivo la transizione verso un saldo netto pari a zero.
Nessun controprogetto all’Iniziativa per un fondo per il clima
Con 21 voti contro 1 e 2 astensioni, la Commissione rifiuta di opporre all’iniziativa popolare un controprogetto indiretto. Una minoranza chiede di rinviare il decreto federale alla Commissione incaricandola di elaborare un’iniziativa parlamentare volta a tassare tutte le emissioni di gas serra sul territorio svizzero secondo il principio di causalità.
Rimboschimento compensativo con misure di valorizzazione delle superfici forestali esistenti
Con 15 voti contro 10, la Commissione ha approvato la mozione Würth 24.3983 («Maggiore flessibilità in materia di rimboschimento compensativo»). Una modifica della legge sulle foreste dovrebbe consentire in futuro di realizzare il rimboschimento compensativo in termini qualitativi e di valorizzare le superfici forestali esistenti a vantaggio della natura. Con questa misura si vuole trovare una soluzione affinché i terreni attualmente coltivati possano essere preservati anche in caso di rimboschimento compensativo in zone soggette a forte pressione di sfruttamento. Una minoranza respinge la mozione, ritenendo che la vigente legge sulle foreste offra già sufficiente flessibilità per trovare soluzioni proporzionate in caso di conflitti di interesse.
Garantire lo spazio in discarca per le ceneri di legno oltre il 2025
Con 13 voti contro 12, la Commissione approva senza modifiche la mozione Stark 24.4064. La mozione chiede che in futuro – e non soltanto fino alla fine del 2025 – si possa continuare a conferire in discarica tutti i tipi di ceneri di legno, fintantoché percorsi di valorizzazione adeguati non siano disponibili. In questo modo la Commissione intende prevenire le incombenti difficoltà nello smaltimento e promuovere un utilizzo sostenibile del legno come fonte di energia rinnovabile.
Non incentivare la cogenerazione nell’ambito della riserva di energia
Con 15 voti contro 10, la Commissione propone di stralciare l’incentivo agli impianti di cogenerazione dalla modifica della legge sull’approvvigionamento elettrico (riserva di energia elettrica, 24.033). Si allinea così alla decisione del Consiglio degli Stati. Secondo la maggioranza della Commissione, non è opportuno utilizzare i limitati fondi destinati alla promozione delle energie rinnovabili per impianti che sono alimentati, almeno nel futuro prossimo, principalmente con combustibili fossili. La minoranza vuole mantenere questo incentivo, ma prescrivendo l’alimentazione degli impianti sovvenzionati con gas rinnovabile all’82 per cento entro il 2040 e al 100 per cento entro il 2050.
Consentire l’effetto retroattivo per le indennità concernenti la bonifica di siti inquinati da PFAS
Con 15 voti contro 0 e 6 astensioni, la Commissione ha deciso di elaborare un’iniziativa parlamentare (25.440). Per l’indagine, la sorveglianza e la bonifica di siti inquinati da schiume antincendio contenenti PFAS, le indennità a carico del fondo OTaRSi dovrebbero così essere concesse anche con effetto retroattivo. Questo è già previsto dalla legge sulla protezione dell’ambiente per altri tipi di inquinamento, al fine di accelerare i lavori di risanamento.
Presieduta dal consigliere nazionale Christian Imark (V, SO), la Commissione si è riunita a Berna il 12 e il 13 maggio 2025. A parte della seduta era presente il consigliere federale Albert Rösti.