La Commissione dell’energia del Consiglio degli Stati si è espressa contro provvedimenti immediati a sostegno dell’energia idrica, mantenendo però la propria decisione di abolire il cosiddetto metodo del prezzo medio. Si intende così permettere alle imprese elettriche di ripercuotere integralmente i costi della produzione propria sui loro clienti fissi.

​La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati ha ultimato la procedura di appianamento delle divergenze, iniziata durante l’ultima seduta, sul progetto «Trasformazione e ampliamento delle reti elettriche» (16.035). Con 9 voti contro 3 vuole mantenere l’abolizione del metodo del prezzo medio (art. 6 cpv. 5 LAEl). In tal modo si permette alle imprese elettriche di ripercuotere integralmente i costi della produzione propria sui loro clienti fissi, senza dover riversare proporzionalmente i benefici ottenuti grazie ai loro acquisti sul mercato. Per la Commissione questa decisione è da intendere quale segnale di consolidamento dei gestori delle reti di distribuzione con produzione propria – in particolare energia idrica. Essa è altresì consapevole che l’importanza del metodo del prezzo medio verrebbe relativizzata anche nel contesto della Strategia energetica 2050, poiché in relazione con il premio di mercato i gestori delle reti di distribuzione autorizzati possono assegnare integralmente ai consumatori finali, nel servizio universale, la propria energia elettrica proveniente da grandi impianti idroelettrici (nuovo art. 31 cpv. 3 LEne). Con questa decisione la Commissione si esprime anche contro provvedimenti immediati a sostegno dell’energia idrica, così come sono abbozzati nel progetto 2 del Consiglio nazionale.

Riguardo alla questione dell’applicazione retroattiva della decisione di abolizione, la Commissione adegua la propria proposta. Nella disposizione transitoria (art. 33b LAEl) va ora sancito che non devono essere rimborsati unicamente quei costi computati risultanti dall’anno tariffale 2014 o precedente.

Per finire, mediante una definizione integrata della rete elettrica la Commissione vorrebbe impedire una liberalizzazione parziale precipitosa dei servizi energetici. In tal modo, precisa la propria decisione in merito al settore della metrologia (art. 17a LAEl).

Regolamentare le popolazioni di lupi

Nella procedura di appianamento delle divergenze la Commissione ha nuovamente esaminato l’iniziativa del Cantone del Vallese 14.320 «Lupo. La festa è finita!», che chiede di denunciare la Convenzione di Berna e di modificare la legge sulla caccia affinché il lupo possa essere cacciato. Con 7 voti contro 2 e 2 astensioni la Commissione ha nuovamente deciso di non dare seguito all’iniziativa. La maggioranza della Commissione rinvia in tal senso al progetto di modifica della legge sulla caccia approvato dal Consiglio federale (17.052) e accoglie con soddisfazione i provvedimenti ivi proposti. Il Consiglio federale vuole sfruttare il più ampiamente possibile il margine di manovra offerto e avviare inoltre un nuovo tentativo di declassare lo statuto di protezione del lupo nella Convenzione di Berna. La maggioranza della Commissione constata che l’imminente dibattito parlamentare sul progetto offre l’opportunità di esaminare e se necessario adeguare le proposte del Consiglio federale. Perciò non c’è più alcun motivo di attuare la richiesta nell’ambito dell’iniziativa. Una minoranza propone al contrario di dare seguito all’iniziativa. Così è possibile sostenere il Consiglio federale.

Collegamento dei sistemi di scambio di quote di emissioni Svizzera-UE

Con 7 voti contro 2 e 1 astensione la Commissione ha approvato l’applicazione temporanea dell’Accordo fra la Svizzera e l’Unione europea sul collegamento tra i loro due sistemi di scambio di quote di emissioni. Con l’applicazione temporanea è possibile procedere a lavori preparatori tecnici per il collegamento. Tuttavia, nella Commissione si sono levate voci critiche nei confronti del sistema dello scambio di quote di emissioni e del previsto collegamento con quello dell’UE. Il Parlamento sottoporrà per approvazione il messaggio concernente la ratifica presumibilmente nel 2018.

Per finire, la Commissione ha esaminato il postulato 16.3994 «Apparecchi elettrici ed elettronici usati. Finanziamento a copertura dei costi e conforme al principio di causalità dei punti di raccolta», proponendo all’unanimità alla sua Camera di respingerlo. Il postulato chiede di illustrare in un rapporto come garantire sul lungo termine il finanziamento della raccolta e dello smaltimento rispettoso dell’ambiente degli apparecchi elettrici ed elettronici usati, nel quale siano esaminati anche i vantaggi e gli svantaggi di un possibile cambiamento del sistema da un modello di finanziamento su base volontaria a uno obbligatorio. In luogo di questo postulato la Commissione ha formulato una propria mozione 17.3636 che con la «obbligatorietà con possibilità di esenzione» propone una soluzione intermedia che consente di contribuire, rapidamente e conformemente allo scopo, a garantire il finanziamento dello smaltimento.

Presieduta dal consigliere agli Stati Werner Luginbühl (PBD/BE), la Commissione si è riunita il 4 settembre 2017.