La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio degli Stati si è occupata, per una seconda volta, della modifica della legge sull’energia (23.051). Obiettivo del progetto è l’accelerazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di produzione di energia elettrica a partire da fonti rinnovabili. Al momento sussistono ancora numerose divergenze tra il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati. Le discussioni hanno principalmente riguardato i progetti di centrali idroelettriche che, con le loro grandi capacità di accumulazione, contribuiscono in modo decisivo alla sicurezza dell’approvvigionamento durante i mesi invernali e di conseguenza al successo della svolta energetica. La Commissione ha convocato ad udienza le imprese e le organizzazioni coinvolte nei progetti nonché una rappresentanza dei Cantoni.
Per quanto riguarda il diritto di ricorso delle organizzazioni, con 8 voti contro 4 la Commissione si è espressa a favore dell’esclusione della possibilità per le organizzazioni ambientaliste di ricorrere contro i 16 progetti idroelettrici menzionati nella legge sull’approvvigionamento elettrico. In questo modo tali progetti, così importanti dal punto di vista della sicurezza dell’approvvigionamento e forti di una particolare legittimità democratica, potranno essere attuati senza ulteriori ritardi. La minoranza propone di approvare la decisione del Consiglio nazionale, secondo cui i ricorsi contro tali progetti devono essere ammessi soltanto se presentati congiuntamente da tre organizzazioni.
Con 10 voti contro 3, la Commissione propone inoltre, nel caso di progetti d’importanza nazionale, che lo strumento della concessione complementare possa essere impiegato anche per la costruzione di nuove dighe. Su questo punto la minoranza si attiene alla decisione del Consiglio nazionale. Con 9 voti contro 3 e 1 astensione, la Commissione propone anche di mantenere la decisione del Consiglio degli Stati secondo cui il Tribunale federale può pronunciarsi in merito a decisioni concernenti il rilascio di concessioni per i 16 progetti idroelettrici menzionati nella legge sull’approvvigionamento elettrico soltanto se si pongono questioni di diritto di importanza fondamentale.
Nessun ritardo a causa delle misure di sostituzione e di compensazione
Nell’ambito delle misure di sostituzione e di compensazione per gli spazi vitali d’importanza ecologica la Commissione propone, con 8 voti contro 5, una regolamentazione differenziata applicabile solo alle 16 centrali idroelettriche contemplate dalla legge sull’approvvigionamento elettrico. Quando, per motivi oggettivi, non è possibile definire una misura nel contesto dell’autorizzazione edilizia, i Cantoni possono obbligare i progettisti a versare una garanzia. Qualora questi ultimi non riescano ad attuare una misura entro l’entrata in esercizio della centrale, il Cantone utilizza la garanzia versata a tal fine. In tal modo i progettisti rimangono responsabili per l’attuazione delle misure, senza che il progetto subisca ritardi qualora non si sia ancora trovata una soluzione in merito a questi aspetti secondari. La minoranza propone di prevedere la possibilità di un contributo sostitutivo solo per le ulteriori misure di compensazione previste dalla legge sull’approvvigionamento elettrico, mantenendo la normativa vigente per quanto attiene alle misure di sostituzione secondo la legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio.
Prezzi di mercato per l’immissione di elettricità solare
La Commissione si allinea inoltre alla decisione del Consiglio nazionale, la quale prevede che la rimunerazione per il ritiro di elettricità generata da energie rinnovabili da parte dei gestori di rete debba riferirsi ai prezzi di mercato su base oraria. Per gli impianti di piccole dimensioni continuerà ad applicarsi una rimunerazione minima, tale però da fornire incentivi per la considerazione dei prezzi di mercato. Una proposta di minoranza che intendeva porre un limite massimo alla rimunerazione da parte dei gestori di rete è stata respinta con 7 voti contro 4 e 1 astensione. Secondo la Commissione, dividere il progetto e trattare la questione della rimunerazione per il ritiro dell’energia elettrica immessa in rete in un disegno separato non apporterebbe alcun valore aggiunto. Considerato che l’intero progetto dovrebbe essere finalizzato nel corso della sessione estiva, una soluzione di questo tipo non permette certo di guadagnare tempo. Pertanto, con 9 voti contro 4, la Commissione propone di non entrare in materia sul disegno 3.
Presieduta dal consigliere agli Stati Beat Rieder (M-E, VS), la Commissione si è riunita a Berna il 2 maggio 2025. A parte della seduta era presente il consigliere federale Albert Rösti.