La CET-N riesamina precedenti decisioni e ora prevede - come il Consiglio federale – che le imprese controllate dall’ente pubblico non siano assoggettate al diritto sugli acquisti pubblici. Viene pertanto mantenuto lo status quo. Anche per quanto riguarda le sue ulteriori decisioni, la Commissione segue in gran parte il disegno del Consiglio federale, seppure con alcune precisazioni e complementi.

​Proseguendo la deliberazione della legge federale sugli acquisti pubblici (LAPub, 17.019), con 16 voti contro 5 e 2 astensioni, rispettivamente con 19 voti contro 1 e 2 astensioni, la Commissione ha deciso di ritornare sull’articolo 4 capoverso 1 e sull’articolo 7. Per l’articolo 4, con 18 voti contro 6 e 1 astensione, la CET-N aderisce ora al disegno del Consiglio federale il quale prevede di non assoggettare al diritto sugli appalti pubblici le imprese controllate dall’ente pubblico. Anche per l’articolo 7, con 18 voti contro 4 e 3 astensioni, la Commissione segue il Consiglio federale e, come nel diritto vigente, gli permette di esentare gli appalti dall’assoggettamento alla LAPub nei mercati settoriali su cui esiste una concorrenza efficace. Dopo aver visionato un elenco, commissionato dalla Commissione, di tutte le imprese controllate dalla Confederazione con la loro posizione sul mercato, la maggioranza torna sulla propria posizione e si esprime per il mantenimento del diritto vigente per non togliere competitività a queste imprese.
Con 13 voti contro 12, la Commissione ha approvato una proposta relativa all’articolo 4 capoverso 1 che prevede di assoggettare alla legge i beneficiari di aiuti finanziari della Confederazione che acquistano beni, prestazioni di servizio e commesse edili finanziati con fondi pubblici per oltre il 50 per cento dei costi complessivi. La maggioranza della Commissione vuole riprendere questa disposizione, prevista dalla consultazione, per aderire a quanto già disposto dai Cantoni nel concordato intercantonale sugli appalti pubblici (CIAP, articolo 8).
Per quanto riguarda i criteri di aggiudicazione dell’articolo 29, la Commissione propone con 23 voti contro 0 e 2 astensioni che siano presi in considerazione in maniera vincolante, oltre al prezzo e alla qualità di una prestazione, i criteri elencati nel disegno del Consiglio federale e inoltre la plausibilità dell’offerta e l’affidabilità del prezzo. Per la Commissione è importante che le offerte contengano indicazioni realistiche e corrette.
Nell’articolo 38, con 16 voti contro 6 e 2 astensioni, la Commissione propone una disposizione contro il dumping la quale, nel caso di un’offerta il cui prezzo sembra inusitatamente basso, prevede un confronto con il valore stimato dal committente e la media delle offerte presentate. All’unanimità, la Commissione approva anche l’introduzione del cosiddetto metodo delle due buste. Pure all’unanimità, nell’articolo 3 la CET-N propone di definire che l’offerta economicamente più vantaggiosa è quella che presenta il miglior rapporto prestazione-prezzo.
La deliberazione di dettaglio proseguirà nel secondo trimestre.

2. La Commissione auspica l’introduzione di orari di lavoro più flessibili

La CET-N, con 19 voti contro 6, ha dato seguito all’iniziativa parlamentare Burkart (16.484), che vuole adeguare la legge sul lavoro affinché il lavoro svolto da casa (homeoffice) possa essere organizzato in modo più semplice. Secondo la Commissione, dall’introduzione della legge sul lavoro l’ambiente lavorativo ha subito una notevole evoluzione. Proprio in considerazione della digitalizzazione occorre trovare soluzioni adeguate alle possibilità e alle esigenze odierne e che offrano ai lavoratori maggiore libertà nell’organizzare i propri orari di lavoro. Si tratta fra l’altro di favorire la conciliabilità tra professione e famiglia e di tener conto della crescente mobilità.

3. La Commissione rinuncia al controprogetto

Dopo che nella sessione invernale 2017 entrambe le Camere hanno accolto due mozioni di identico tenore (17.3665 e 17.3706) e il Consiglio federale ha archiviato la revisione del diritto penale fiscale precedentemente sospesa, il comitato d’iniziativa ha ritirato l’iniziativa popolare «Sì alla protezione della sfera privata» (15.057). Ora la Commissione, senza voti contrari, propone di non entrare in materia sul controprogetto del Consiglio nazionale, seguendo in tal modo la decisione del Consiglio degli Stati. Secondo la Commissione il ritiro della revisione del diritto penale fiscale ha permesso di raggiungere l’obiettivo perseguito e dunque il controprogetto è diventato obsoleto. Se nella sessione primaverile 2018 il Consiglio nazionale seguirà la proposta della CET-N, l’oggetto sarebbe liquidato senza essere sottoposto a votazione popolare.

4. Non migliorare le prestazioni per le persone in cerca d’impiego più anziane

La CET-N, con 18 voti contro 6 rispettivamente con 19 voti contro 6, non ha dato seguito alle due iniziative parlamentari 16.502 e 16.503 che si prefiggono di migliorare le prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione per le persone in cerca d’impiego più anziane. Fra le persone di più di 55 anni il tasso di disoccupazione e il tasso di coloro che hanno esaurito il diritto alle indennità è inferiore a quello riscontrato in altre fasce di età. Secondo la maggioranza della Commissione ciò dimostra che le misure già in vigore per le persone in cerca d’impiego più anziane, quali un aumento della durata di riscossione delle indennità giornaliere dell’assicurazione contro la disoccupazione o gli assegni per il periodo d’introduzione, producono effetti positivi. Occorre inoltre puntare su un rapido reinserimento nel mercato del lavoro. A tale scopo anche l’economia deve fare la sua parte.
Una minoranza della Commissione ritiene invece che proprio per i disoccupati più anziani la ricerca di un nuovo posto di lavoro richieda più tempo della media e che un’estensione delle prestazioni potrebbe contribuire efficacemente a prevenire l’esaurimento del diritto alle indennità.

5. Altre decisioni

La CET-N ha preso atto che la Commissione omologa del Consiglio degli Stati non sostiene la sua proposta di presentare un controprogetto indiretto (18.400) all’iniziativa per vacche con le corna (17.024; cfr. il comunicato stampa della CET-S del 25 gennaio 2018). Pertanto la CET-N rinuncia a portare avanti il controprogetto. Nel secondo trimestre si occuperà della raccomandazione di voto relativa all’iniziativa per vacche con le corna affinché nella sessione estiva 2018 il Consiglio nazionale possa trattare tale iniziativa.

La Commissione è stata informata dal consigliere federale Ueli Maurer in merito al calendario del Consiglio federale in materia di politica fiscale. Non sorprende che in seno alla Commissione l’urgenza di diverse misure di politica fiscale susciti controversie. I pareri sono tuttavia concordi nel ritenere che attualmente la massima priorità spetta al Progetto fiscale 17, che il Parlamento dovrà trattare rapidamente.

Per concludere, la Commissione ha discusso con il segretario di Stato Jörg Gasser di alcuni dossier d’attualità della Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali, soprattutto di temi relativi alla riforma fiscale statunitense e alla decisione dell’UE di riconoscere solo per un anno l’equivalenza della Borsa svizzera.

Presieduta dal consigliere nazionale Jean-François Rime (UDC, FR), la Commissione si è riunita a Berna il 8 e il 9 gennaio 2018. In parte era presente alla seduta il consigliere federale Ueli Maurer.