La Commissione ne ha approfittato per intavolare un’animata discussione, durante la quale sono stati affrontati temi come l’imposizione dei dividendi, gli assegni per i figli, un’eventuale scissione del progetto, il principio degli apporti di capitale, l’attuazione del PF 17 nei Cantoni e la riforma fiscale degli USA. La Commissione parte dal presupposto che siano necessari notevoli sforzi e compromessi affinché il progetto sia in grado di raccogliere una maggioranza di consensi e il più atto possibile a essere sottoposto a referendum.
Il messaggio del Consiglio federale verrà pubblicato presumibilmente il 28 marzo 2018. La CET-S inizierà quindi a dibattere per prima il PF 17 in occasione della sua seduta del 12 e 13 aprile. L’obiettivo è di concludere le deliberazioni parlamentari nella sessione autunnale 2018, in modo che la revisione possa entrare in vigore il più presto possibile.
2. Le multe inflitte all’estero devono essere deducibili fiscalmente
La Commissione si è già occupata della questione riguardante la deducibilità fiscale delle multe (16.076) in tre precedenti sue sedute. Essa si dichiara ora, con 6 voti contro 4 e 3 astensioni, favorevole all’adozione di un disciplinamento chiaro e di facile attuazione nell’interesse della piazza produttiva svizzera: essa ritiene che le multe, le pene pecuniarie e le sanzioni amministrative inflitte all’estero contro le aziende dovrebbero essere deducibili fiscalmente. L’esperienza avrebbe mostrato che queste sanzioni sarebbero molto spesso legate ad aspetti politici e che solo in pochi casi le aziende interessate violerebbero volontariamente il diritto straniero. In pratica, queste ultime sarebbero doppiamente penalizzate: dalla multa in sé e dal fatto che in Svizzera essa non è deducibile fiscalmente. La deduzione deve continuare invece a essere esclusa per i versamenti di retribuzioni corruttive e le spese finalizzate a rendere possibili reati, nonché per le multe e le sanzioni inflitte in Svizzera.
Una minoranza propone di attenersi al disegno del Consiglio federale e di stabilire che le multe e le sanzioni non siano deducibili fiscalmente indipendentemente dal fatto che sono state inflitte in Svizzera o all’estero. Secondo questa variante sarebbero deducibili soltanto le sanzioni che incidono sull’utile, nella misura in cui non perseguono alcuno scopo penale. La minoranza ritiene che trattare in modo diverso le multe inflitte in Svizzera da quelle inflitte all’estero contravvenga al principio della parità di trattamento e leda il senso di giustizia.
Nella votazione sul complesso, la Commissione ha approvato il progetto con 10 voti contro 3.
3. No all’Iniziativa per alimenti equi e all’iniziativa popolare «Per la sovranità alimentare»
La CET-S si era occupata dell’Iniziativa per alimenti equi (16.073) una prima volta il 16 ottobre scorso (cfr. Comunicato stampa del 18 ottobre 2017); ora ha voluto sentire i rappresentanti del comitato d’iniziativa, invitando al contempo anche i promotori dell’iniziativa popolare «Per la sovranità alimentare. L’agricoltura riguarda noi tutti» (17.023). La CET-T ha deciso – come è già avvenuto in Consiglio nazionale – di non sostenere le due iniziative, le quali chiedono entrambe che la Costituzione federale venga completata da un nuovo articolo 104b. Per la Commissione, tanto l’Iniziativa per alimenti equi quanto l’iniziativa popolare «Per la sovranità alimentare», con le loro richieste di alimenti equi prodotti nel rispetto dell’ambiente e la promozione di una produzione contadina regionale e di qualità elevata, toccano aspetti verso cui la popolazione è particolarmente, e giustamente, sensibile. Per raggiungere questi obiettivi, la Costituzione offre però già oggi una base adeguata e sufficiente. La Commissione rinvia in particolare all’articolo 104a Cost., scaturito dal controprogetto, da essa elaborato, all’iniziativa popolare «Per la sicurezza alimentare» (15.050). La CET-S si era già chinata a suo tempo sulle due iniziative popolari oggi oggetto di discussione e aveva deciso di inserire nel suo controprogetto i punti che avrebbero potuto raccogliere ampi consensi (cfr. Rapporto della CET-S del 3 novembre 2016 a 15.050). La Commissione reputa invece che altri punti delle due iniziative si spingano troppo oltre, anche perché non sarebbero compatibili con gli impegni della Svizzera assunti nell’ambito dell’OMC. Con 10 voti contro 0 e 3 astensioni, la Commissione propone pertanto alla propria Camera di respingere l’Iniziativa per alimenti equi e con 10 voti contro 3 si dichiara contraria all’adozione di un controprogetto diretto, già stato inoltrato nella stessa forma al Consiglio nazionale, che lo ha respinto. Anche per quanto riguarda l’iniziativa popolare «Per la sovranità alimentare», la Commissione, con 11 voti contro 0 e 2 astensioni, propone alla propria Camera di respingerla.
4. Concluso l’appianamento delle divergenze concernenti la LSF e la LIFin
La CET-S ha concluso la deliberazione sulle ultime divergenze concernenti la legge sui servizi finanziari (LSF) e la legge sugli istituti finanziari (LIFin; 15.073). Per la maggior parte dei punti in questione essa si allinea al Consiglio nazionale, pur se rimangono talune divergenze. Infatti, la maggioranza della CET-S vuole anch’essa che venga prevista una deroga al diritto di revoca, ma intende limitarla a quelle offerte che vengono sottoposte ai clienti esistenti di un istituto finanziario (art. 40a CO, allegato alla LSF). Per quanto riguarda la clausola di salvaguardia dei diritti acquisiti («grandfathering»), la Commissione intende mantenere la propria versione (art. 70 LIFin). Ha invece approvato all’unanimità la possibilità di anticipare l’entrata in vigore delle disposizioni Fintech (art. 71 LIFin), e anche per quanto riguarda le disposizioni materiali in relazione a Fintech ha deciso di allinearsi al Consiglio nazionale. La maggioranza della Commissione, a differenza del Consiglio nazionale, vuole tuttavia che nella legge sul credito al consumo vengano inserite le nozioni di intenzionalità (art. 32 cpv. 1) e di negligenza (art. 32 cpv. 2). La CET-S vuole inoltre che gli articoli concernenti le banche cooperative siano mantenuti nel progetto e non vengano rinviati al Consiglio federale (art. 11, 14, 14a, 14b LBCR, allegato alla LIFin). Per quanto riguarda infine l’obbligo d’informazione e di notifica (art. 43p LFINMA, allegato alla LIFin) la Commissione propone di mantenere la sua versione, che dispone che anche «le persone e imprese che detengono una partecipazione qualificata o determinante ad assoggettati alla vigilanza» forniscano all’organismo di vigilanza le informazioni necessarie.
L’oggetto sarà trattato dal Consiglio degli Stati nella sessione primaverile, mentre il paragramma con il dettaglio delle varie proposte della Commissione sarà disponibile on line a partire dai prossimi giorni.
5. Nessuna possibilità per un controprogetto indiretto all’Iniziativa per vacche con le corna
Con 8 voti contro 2 e 1 astensione la Commissione respinge in modo chiaro la richiesta avanzata dalla sua omologa del Consiglio nazionale di elaborare un controprogetto indiretto all’Iniziativa per vacche con le corna (17.024). Anche un’eventuale adozione del sistema proposto dal controprogetto (18.400) creerebbe una nuova situazione di sovvenzionamento che imporrebbe una corrispettiva misura di risparmio nel preventivo agricolo. La Commissione teme inoltre che possano prodursi indesiderati effetti collaterali. Alla proposta della CET-N si oppongono, a detta della CET-S, anche considerazioni di natura strategica: da un lato non è sicuro che l’iniziativa popolare venga effettivamente ritirata; d’altro canto però non è necessario evitare a ogni costo una votazione popolare.
6. Avviata la discussione sull’orario di lavoro
La Commissione ha avviato la discussione sull’attuazione delle iniziative parlamentari (Iv. Pa.) riguardanti la revisione delle disposizioni concernenti l’orario di lavoro. Per ragioni formali ha deciso di non dare seguito all’Iv. Pa. Dobler (16.442), perché altrimenti l’omologa commissione del Consiglio nazionale si sarebbe occupata parallelamente dello stesso argomento trattato dalla CET-S. La richiesta contenuta nell’Iv. Pa. Dobler può essere ripresa nel quadro dell’attuazione delle due Iv. Pa. Graber (16.414) e Keller-Sutter (16.423). I lavori riguardanti queste due iniziative proseguiranno nelle prossime sedute. Informazioni in merito verranno fornite dalla Commissione al termine della discussione.
7. Altre decisioni
La Commissione propone (votazioni: 10:0:1; 10:1:0; 10:1:0) di approvare le convenzioni di doppia imposizione con la Lettonia (17.045), il Pakistan (17.066) e il Kosovo (17.068). Si allinea tuttavia senza opposizioni alla decisione del Consiglio nazionale di stralciare dal decreto l’articolo proposto dal Consiglio federale che prevede che le prossime convenzioni di doppia imposizione che disciplinano in modo analogo gli stessi ambiti della Convenzione con la Lettonia non siano più sottoposte a referendum facoltativo. La Commissione ritiene che vada mantenuta la prassi attuale la quale corrisponde, a suo avviso, a quanto prevede l’articolo 141 capoverso 1 lettera d numero 3 della Costituzione federale. Rammenta che il Parlamento aveva già respinto una proposta analoga che era stata avanzata dal Governo nel quadro del messaggio concernente l'Accordo di libero scambio con la Georgia (17.025). La Commissione propone pure che l’articolo in questione venga stralciato dai decreti sul Pakistan e il Kosovo.
Presieduta dal consigliere agli StatiPirmin Bischof (PPD, SO), la Commissione si è riunita a Berna il 22 e il 23 gennaio 2018. In parte era presente alla seduta il consigliere federale Ueli Maurer e consigliere federale Johann Schneider-Ammann.