Per quanto concerne il sostegno ai casi di rigore, la Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) allenta i criteri relativi alle nuove imprese e alla diminuzione della cifra d’affari. Essa ha invece respinto quasi all’unanimità la decisione del Consiglio degli Stati di portare la quota di finanziamento della Confederazione dal 70 all’80 per cento. Inoltre la Commissione ha precisato le disposizioni concernenti la comunicazione da parte della Task Force e ha approvato le misure per il sostegno della filiera dell’organizzazione di eventi.

Dopo la sua seduta del 26 febbraio (cfr. comunicato del 27 febbraio), la Commissione ha concluso l’esame dei tre disegni di legge (21.016) e si è pronunciata sulle decisioni prese dal Consiglio degli Stati lo stesso giorno.

Per quanto concerne il sostegno per i casi di rigore a favore delle nuove imprese la Commissione propone, con 15 voti contro 7, di stralciare la data di fondazione del 1° ottobre, in modo da poter aiutare tutte le nuove imprese. In merito alla diminuzione della cifra d’affari, la maggioranza della CET-N (14 voti contro 10 e 1 astensione) ritiene che una diminuzione del 25 per cento – e non del 40 per cento – sia sufficiente per qualificare un caso di rigore. Essa ritene inoltre (14 voti contro 10 e 1 astensione) che debba essere presa in considerazione soltanto la parte delle spese fisse non coperte e non la situazione patrimoniale e la dotazione in capitale delle imprese.

Con 13 voti contro 11 e 1 astensione, la Commissione ha seguito il Consiglio degli Stati per quanto riguarda il divieto di distribuire dividendi per i tre anni che seguono la concessione degli aiuti, prevedendo tuttavia alcune eccezioni (p. es. la distribuzione di dividendi a scopo di finanziamento). Mentre il Consiglio degli Stati, grazie al voto preponderante del presidente, ha portato la quota di finanziamento della Confederazione alle misure cantonali dal 70 all’80 per cento per le imprese che non eccedono 5 milioni di cifra d’affari, la Commissione propone all’unanimità di mantenere tale quota al 70 per cento. Questa proposta permette segnatamente di risparmiare 600 milioni di franchi e dunque di seguire la proposta del Consiglio federale nel disegno 2 (importo totale di 8,2 invece degli 8,8 mia. di fr. decisi dal Consiglio degli Stati).

La Commissione ha accettato le modalità di versamento dei contributi alle imprese con una cifra d’affari superiore a 5 milioni di franchi stabilite dal Consiglio degli Stati, pur essendo più generosa su due punti. In primo luogo, ha stralciato con 14 voti contro 7 e 3 astensioni l’obbligo per i proprietari di fornire prestazioni proprie in caso di contributi superiori a 5 milioni di franchi. In secondo luogo ha deciso con 17 voti contro 8 che il Consiglio federale potrà aumentare i massimali non appena un’impresa mostrerà un calo del 70 per cento invece che dell’80 per cento. Per quanto riguarda le modalità di un eventuale rimborso dei contributi, la Commissione ha accettato la decisione del Consiglio degli Stati – respingendo con 12 voti contro 12 e 1 astensione e il voto preponderante del presidente – la proposta di escludere dall’obbligo di rimborso le società con un fatturato inferiore a 250 milioni di franchi. La Commissione ha anche respinto, con 12 voti contro 12 e il voto preponderante del presidente, una proposta secondo cui le imprese chiuse per ordine delle autorità o la cui attività è fortemente stata limitata durante il periodo in questione dovrebbero ricevere un contributo a fondo perso per un importo pari al massimo al 30 per cento della cifra d’affari media dello stesso periodo nel 2018 e 2019.

Per quanto riguarda i diversi regimi di aiuto cantonali applicabili alle imprese, la Commissione propone con 14 voti contro 8 e 3 astensioni che il Consiglio federale assicuri un’attuazione coordinata di queste misure e, in particolare, fissi una soglia minima per le prestazioni. In caso di ritardi nell’esame delle domande, la Commissione auspica anche (con 15 voti contro 8 e 2 astensioni) che i pagamenti anticipati siano possibili in funzione delle necessità prevedibili, esercitando allo stesso tempo la necessaria diligenza.

Per il settore della cultura, la Commissione propone, con 17 voti contro 7, di aderire alla decisione del Consiglio degli Stati di stralciare dalla legge il tetto massimo dei contributi. Con lo stesso numero di voti favorevoli e contrari e 1 astensione è favorevole all’entrata in vigore retroattiva del sostegno alle imprese culturali e agli operatori culturali. Con 13 voti contro 12 propone inoltre al suo Consiglio di introdurre una precisazione secondo cui tutti gli operatori culturali, segnatamente anche quelli indipendenti, abbiano accesso a un’indennità di perdita di guadagno.

Secondo la Commissione, anche nel settore delle manifestazioni vi è grande insicurezza a causa della pandemia. Con 14 voti contro 6 e 3 astensioni propone pertanto che la Confederazione possa sostenere con un’indennità di perdita di guadagno, su richiesta, le manifestazioni, le fiere, le esposizioni industriali e i mercati annui che sono stati annullati o rimandati o il cui svolgimento è limitato. A tal fine devono essere messi a disposizione per il 2021 fino a 350 milioni di franchi.

La Commissione si è detta favorevole, con 8 voti contro 4 e 4 astensioni, al mantenimento delle condizioni relative ai contributi destinati ai club sportivi previsti nel diritto vigente. Non ha quindi seguito il Consiglio degli Stati che, con 21 voti contro 21 e il voto preponderante del presidente, aveva deciso di adeguare dette condizioni.

Con 12 voti contro 9 e 3 astensioni la Commissione aderisce alla decisione del Consiglio degli Stati per quanto concerne il sostegno alle imprese radiotelevisive private.

Secondo la legge COVID-19 il Consiglio federale può prevedere che sia versata un’indennità per perdita di guadagno alle persone che devono interrompere o limitare in modo considerevole l’attività lucrativa a causa di provvedimenti adottati per far fronte all’epidemia di COVID-19. Con 11 voti contro 9 e 2 astensioni la Commissione propone che questa misura si applichi anche alle persone che hanno subito una perdita di guadagno o salariale pari almeno al 20 per cento (diritto vigente: 40 %).

La Commissione propone all’unanimità che le persone e le imprese che ricevono prestazioni previste dalla legge COVID-19 ed equivalenti a un sovraindennizzo possano rimborsare queste somme all’autorità che le ha versate senza che derivino loro svantaggi. Con 11 voti contro 9 e 4 astensioni ha inoltre accolto una proposta della CSSS-N di introdurre una disposizione transitoria in base alla quale i disoccupati che dal 1° gennaio 2021 adempiono i requisiti per poter beneficiare di prestazioni transitorie non esauriscano il diritto all’indennità dell’assicurazione contro la disoccupazione fino all’entrata in vigore della legge federale sulle prestazioni transitorie per i disoccupati anziani (LPDT).

La Commissione è tornata a discutere la questione delle limitazioni alla vita economica e sociale decise dal Consiglio federale, in particolare in riferimento alle proposte individuali accolte dal Consiglio degli Stati. Con 17 voti contro 8 la Commissione si è detta favorevole a una strategia del Consiglio federale che limiti il meno possibile e il più brevemente possibile la vita economica e sociale. Con 15 voti contro 4 e 4 astensioni ha aderito alla decisione del Consiglio degli Stati secondo cui il Consiglio federale definisce i criteri e i valori indicativi da applicare alle limitazioni e agli allentamenti della vita economica e sociale, tenendo conto della situazione epidemiologica nonché delle conseguenze a livello sociale ed economico.

Per quanto riguarda i criteri sanitari, la Commissione ha anche stabilito, con 14 voti contro 7 e 3 astensioni, che il Consiglio federale deve determinare le misure sulla base dello sviluppo di valori oggettivamente misurabili (in particolare il tasso di positività, il tasso di occupazione degli ospedali, il tasso di riproduzione o le nuove infezioni) e tenendo conto degli effetti prevedibili come la vaccinazione della popolazione. Inoltre, con 13 voti contro 5 e 4 astensioni, la Commissione auspica che il Consiglio federale adotti misure in materia di test, tracciamento dei contatti, monitoring, definizione di criteri e valori limite, vaccinazione e quarantena in stretta consultazione con i Cantoni.

Nella sua ultima seduta la Commissione aveva proposto una nuova disposizione che prevedeva che l’informazione al pubblico sulle misure del Consiglio federale venisse effettuata esclusivamente dallo stesso Consiglio federale e dal Parlamento. Con 12 voti contro 11, la Commissione ha ora precisato questa proposta. Secondo la nuova proposta, la comunicazione della Task Force verso l’esterno dovrà essere effettuata esclusivamente dal presidente, previa consultazione e in coordinamento con l’Ufficio federale della sanità pubblica.

Nella votazione sul complesso, la Commissione ha approvato il disegno di legge COVID-19 con 23 voti contro 0 e 1 astensione. Per quanto concerne gli altri due disegni (decreto di finanziamento e revisione della legge sull’assicurazione contro la disoccupazione), la Commissione li ha approvati, rispettivamente con 23 voti contro 1 e 1 astensione e 21 voti contro 1 e 2 astensione.

Presieduta dal consigliere nazionale Christian Lüscher (PLR, GE), la Commissione si è riunita il 4 marzo 2021 a Berna. A parte della seduta era presente il consigliere federale Ueli Maurer.