Con la presentazione del disegno 23.086 al Parlamento il Consiglio federale adempie il mandato parlamentare conferitogli dalla mozione Rieder 18.3021. Il progetto si prefigge di impedire agli investitori esteri di acquisire imprese svizzere, qualora simili operazioni mettano in pericolo o minaccino l’ordine o la sicurezza pubblici. Dopo un’approfondita discussione, con 19 voti contro 4 e 1 astensione la Commissione è entrata in materia sull’oggetto.
La maggioranza della Commissione ritiene che occorra agire nel settore della verifica degli investimenti e intende introdurre uno strumento che consenta di intervenire, qualora ciò sia richiesto per tutelare gli interessi strategici.
Una minoranza ritiene che questo progetto non sia nell’interesse della piazza economica svizzera e rimanda a basi legali e meccanismi di protezione esistenti intesi a tutelare l’ordine o la sicurezza pubblici.
La Commissione ha terminato la deliberazione di dettaglio. La votazione sul complesso è stata tuttavia rimandata alla seduta del 24 e 25 giugno 2024, dal momento che occorre ancora procedere ad accertamenti riguardo al rapporto tra la soglia per i casi di scarsa importanza prevista nell’articolo 3 capoverso 1 e le soglie settoriali specifiche di cui all’articolo 3 capoverso 1 lettera a e seguenti, dove la maggioranza della Commissione è favorevole in parte a un ampliamento del campo d’applicazione del disegno. Il campo d’applicazione era comunque un tema centrale della deliberazione. La maggioranza della Commissione si scosta in diversi punti dal disegno del Consiglio federale. La maggioranza propone, ad esempio, di estendere il disegno anche a investitori non statali (18 voti contro 5 e 1 astensione) e di menzionare esplicitamente come degno di protezione anche l’approvvigionamento con beni e servizi essenziali, oltre all’ordine e alla sicurezza pubblici (19 voti contro 4 e 2 astensioni). Nell’articolo 3 capoverso 1 la maggioranza della Commissione propone, con 14 voti contro 9 e 1 astensione, di ampliare il margine di manovra del Consiglio federale in modo che, all’occorrenza, altre imprese siano assoggettate all’obbligo di approvazione. Con 15 voti contro 7 la Commissione auspica inoltre che, per deroghe all’obbligo di approvazione (art. 3 cpv. 4), il Consiglio federale consideri l’aspetto della reciprocità. Per diverse disposizioni sono state formulate proposte di minoranza.
Tassazione individuale: audizioni sull’iniziativa e sul controprogetto indiretto
Riguardo all’iniziativa popolare «Per un’imposizione individuale a prescindere dallo stato civile (Iniziativa per imposte eque)» e il controprogetto indiretto del Consiglio federale (24.026), la Commissione ha svolto audizioni con rappresentanti dei Cantoni, dei Comuni e delle Città. Dopo aver sentito il comitato d’iniziativa nella sua ultima seduta del 19 marzo 2024 (cfr. comunicato stampa della CET-N del 19 marzo 2024), la Commissione si è interessata in particolare alle opinioni dei partecipanti all’audizione rispetto al controprogetto indiretto. Sono state discusse intensamente le ripercussioni su altri campi del diritto nonché questioni inerenti all’esecuzione a tutti i livelli statali: ad esempio lo strumento delle deduzioni per i figli o le sfide di un simile cambio di sistema per le amministrazioni delle contribuzioni e il possibile ruolo della digitalizzazione.
L’imposta sul tonnellaggio non riscuote più la maggioranza neanche nella CET-N
Dopo che, diversamente dal Consiglio nazionale in precedenza, nella sessione primaverile il Consiglio degli Stati non era entrato in materia sul disegno di legge per l’introduzione di un’imposta sul tonnellaggio applicabile alle navi d’alto mare (22.035), la CET-N ha dovuto occuparsi nuovamente della questione dell’entrata in materia. Alla luce della chiara decisione del Consiglio degli Stati, delle ripercussioni finanziarie ancora poco chiare e della valutazione critica della costituzionalità di un’imposta sul tonnellaggio, la maggioranza della Commissione giunge ora alla conclusione che rinuncia all’introduzione di tale imposta. Con 15 voti contro 9 propone quindi al Consiglio nazionale di allinearsi a quanto deciso dall’altra Camera e di non entrare in materia sull’oggetto. Una minoranza propone invece di attenersi alla precedente decisione di entrata in materia.
Sostegno alla normativa derogatoria per gli utili di liquidazione nell’ordinanza Covid-19 casi di rigore
Con 14 voti contro 8 e 2 astensioni, la Commissione propone di accogliere la mozione 23.3842. L’attuale equiparazione di un utile di liquidazione derivante dalla cessazione di un’attività a un’uscita di liquidità, che ai sensi dell’ordinanza Covid-19 casi di rigore prevede la restituzione degli aiuti, può comportare un rimborso, in particolare in caso di cessazione dell’attività di imprese individuali. Secondo la Commissione ciò è scandaloso in quanto, da un lato, costituisce una disparità di trattamento delle imprese individuali e, dall’altro, tali utili di liquidazione rappresentano non di rado la previdenza per la vecchiaia delle persone interessate. Mediante la mozione la Commissione desidera pertanto adeguare la prassi in materia di restituzione degli aiuti per favorire un piccolo numero di imprese interessate.
Interventi e petizioni nel settore dell’agricoltura
La CET-N propone di accogliere le mozioni modificate dal Consiglio degli Stati all’unanimità per l’autorizzazione di strutture per l’elicicoltura (21.4467) e senza voti contrari per una maggiore trasparenza nella banca dati sul traffico animale (21.3896). Secondo la Commissione, le modifiche apportate chiariscono le preoccupazioni principali dei due interventi e consentono un’attuazione idonea alla pratica.
Non hanno ottenuto la maggioranza in Commissione (16 voti contro 9) due petizioni, di Greenpeace Svizzera (24.2001) e di Animal Rights (23.2017), che mirano a ridurre il consumo di carne e chiedono, tra l’altro, un divieto della pubblicità sostenuta dallo Stato per i prodotti di origine animale. La CET-N sostiene che, in presenza di una domanda di prodotti di origine animale, una promozione statale dello smercio è legittima e ragionevole, dal momento che evidenzia i vantaggi dei prodotti svizzeri rispetto ai prodotti esteri e non stimola il consumo di carne.
Presieduta dal consigliere nazionale Thomas Aeschi (UDC, ZG), la Commissione si è riunita a Berna il 22 e il 23 aprile 2024. A parte della seduta erano presenti la Consigliera federale Karin Keller-Sutter e il Consigliere federale Guy Parmelin.