La Commissione si è occupata in modo intenso e assai critico della questione riguardante la trasmissione di dati fiscali non resi anonimi. Una netta maggioranza è contraria. Ritiene che con l’inoltro di dati fiscali personalizzati all’Ufficio federale di statistica si oltrepasserebbe un limite e reputa assolutamente possibile trovare una via di mezzo che permetta di fornire i dati necessari in un formato che non consenta di trarre conclusioni. Con 15 voti contro 9, la Commissione ha pertanto adottato una mozione (25.3024) che chiede che i dati fiscali raccolti a fini statistici possano essere trasmessi alla Confederazione soltanto in forma anonimizzata (corrisponde alla mozione 24.3507, pendente in Consiglio degli Stati). Con una seconda mozione (25.3025) chiede – con 16 voti contro 9 – di creare una base legale per la nuova ordinanza sulla statistica federale (corrisponde alla mozione 24.3514, pendente in Consiglio nazionale). La minoranza è dell’avviso che proprio il Parlamento, per il suo lavoro legislativo, debba disporre non soltanto di dati statici, ma anche di informazioni sugli effetti dinamici. Non vede alcun rischio per possibili conclusioni riguardanti singole persone da parte degli utenti finali; inoltre il segreto fiscale si fonde nel segreto statistico e quindi non ne risulta alcuna lacuna.
Con 15 voti contro 9 e 1 astensione, la Commissione raccomanda al Consiglio federale di attendere con l’adozione della nuova ordinanza sulla statistica federale che entrambe le Camere abbiano deciso in merito agli interventi pendenti.
Adottato il progetto sul disciplinamento del telelavoro
La Commissione ha preso atto dei risultati della consultazione che ha condotto sul suo progetto preliminare volto ad attuare l’iniziativa parlamentare “Maggiore libertà organizzativa in caso di lavoro da casa” (16.484) e ha quindi proceduto all’adeguamento di alcuni punti della sua versione originale. In particolare vorrebbe che la cerchia dei lavoratori che hanno accesso al telelavoro fosse ampliata, così che possano avvalersi di tale opzione anche le persone che non dispongono di un’ampia autonomia (15 voti contro 8). A tutela dei lavoratori si ribadisce tuttavia la necessità di una convenzione scritta (13 voti contro 11). Sempre per quanto riguarda la loro protezione, una maggioranza risicata vorrebbe che il lavoro domenicale non soggetto ad autorizzazione venisse ridotto a sei domeniche e che per esso si prevedesse anche un supplemento salariale (12 voti contro 11). La Commissione intende stralciare dal progetto il divieto di lavoro notturno, essendo comunque già applicato (14 voti contro 7 e 4 astensioni). La Commissione intende infine limitare i suoi adeguamenti alla legge sul lavoro e stralciare la parte relativa al Codice delle obbligazioni, da essa inserita nel progetto come variante (12 voti contro 5 e 8 astensioni). Per il resto, la Commissione ha confermato quanto contenuto nel suo progetto preliminare, spesso però dopo votazioni dall’esito risicato. Sono state quindi presentate numerose proposte di minoranza. L’oggetto, sottoposto ora per parere al Consiglio federale, verrà verosimilmente trattato dal Consiglio nazionale durante la sessione autunnale.
Legge sulle dogane: la CET-N assai vicina al Consiglio degli Stati
La Commissione si è occupata delle divergenze, oltre una ventina, che sono rimaste dopo l’esame da parte del Consiglio degli Stati del progetto di revisione della legge sulle dogane (22.058). Su numerosi punti la CET-N propone alla propria Camera di allinearsi alle decisioni del Consiglio degli Stati. Ciò vale ad esempio per l’obbligo di dichiarazione (art. 13 LE-UDSC), per varie questioni relative alla dichiarazione delle merci, in particolare anche la dichiarazione agevolata delle merci (art. 14 cpv. 5, art. 15 cpv. 4 e artt. 17-19 LE-UDSC) e per le disposizioni della legge sul controllo dei metalli preziosi modificate dal Consiglio degli Stati (all. 2 n. 52). Per quanto riguarda la legge sull’alcool (all. 2 n. 29), la Commissione è, in linea di principio, d’accordo che si proceda agli adeguamenti così come deciso dal Consiglio degli Stati, onde evitare lacune nella normativa. Vuole tuttavia precisare ulteriormente alcune disposizioni. L’oggetto sarà discusso dal Consiglio nazionale in primavera.
Estensione della compensazione delle perdite
In adempimento della mozione 21.3001, il Consiglio federale ha licenziato un messaggio (24.091) concernente l’estensione del periodo di compensazione delle perdite da sette a dieci anni per i lavoratori indipendenti e le imprese esercitate sotto forma di persone giuridiche. Con 17 voti contro 7 e 1 astensione, la CET-N propone di entrare in materia sul progetto, che apprezza ai sensi dell’equità fiscale. Ritiene giusto non gravare con le imposte le perdite realmente subite. Dal profilo della sistematica fiscale, la soluzione corretta sarebbe una compensazione delle perdite illimitata, possibilità che è prevista negli Stati confinanti con la Svizzera. L’estensione a dieci anni è quindi un piccolo passo che offre maggiore margine di manovra alle poche aziende interessate. Una minoranza della Commissione respinge il progetto adducendo motivi quali l’impossibilità di stimare le minori entrate, la situazione finanziaria della Confederazione e gli effetti poco chiari della nuova normativa. Anche nella votazione sul complesso, il disegno è stato approvato con 17 voti contro 7 e 1 astensione.
Coniugi che collaborano nell’agricoltura: rafforzamento della loro posizione in caso di divorzio
Con un messaggio (24.094) il Consiglio federale ha presentato al Parlamento una proposta per attuare la mozione 19.3445: istituire un nuovo presupposto per la concessione di aiuti finanziari per miglioramenti strutturali individuali. Così come proposta, la modifica della legge sull’agricoltura mira a proteggere i coniugi o i partner registrati di agricoltori dalle conseguenze negative di un divorzio o di uno scioglimento dell’unione domestica registrata. Con 22 voti contro 2 e 1 astensione, la Commissione propone di entrare in materia sul disegno di legge. Sostiene la proposta del Consiglio federale, ritenendola una soluzione pragmatica e attuabile senza un eccessivo onere amministrativo. Una minoranza ritiene che il progetto abbia una portata troppo limitata. Ha quindi proposto che venga rinviato al Consiglio federale con l’incarico di ampliarlo in modo che venga eliminata la posizione speciale in materia di assicurazioni sociali dei coniugi che collaborano nell’agricoltura. La Commissione ha respinto questa proposta di rinvio con 15 voti contro 9 e 1 astensione e nella votazione sul complesso ha approvato il disegno con 13 voti contro 2 e 10 astensioni.
Altre decisioni
La Commissione ha preso atto dei risultati della consultazione sull’iniziativa parlamentare «Consentire in Svizzera una protezione dei vegetali moderna» (22.441). Numerosi partecipanti hanno accolto con favore il progetto, mentre da altri è stata espressa una profonda critica. In tale contesto e data la complessità della materia, la Commissione desidera analizzare nel dettaglio le ripercussioni del disciplinamento proposto, onde definirne uno mirato. Ha pertanto deciso di sospendere la deliberazione del progetto al fine di accogliere nel prossimo trimestre per un’audizione le parti interessate e gli esperti.
La Commissione propone all’unanimità di togliere dal ruolo le iniziative presentate dai Cantoni di San Gallo (18.300) e Turgovia (18.316). L’abbassamento da 300 a 150 franchi del limite di franchigia IVA nel traffico turistico ha permesso di attuare la richiesta di base delle due iniziative cantonali.
In qualità di commissione competente per la legislazione nel settore bancario e dei mercati finanziari, la CET è particolarmente interessata ai risultati scaturiti dai lavori della commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) sulla gestione delle autorità in relazione alla fusione d’urgenza di Credit Suisse (CS). Ha voluto pertanto esaminare in dettaglio il relativo rapporto. Al termine, è stata ritirata a favore degli interventi presentati dalla CPI la mozione presentata dal Gruppo UDC «Le banche svizzere non devono più essere "too big to fail"» (23.3456), ancora pendente presso la CET-N.
Il messaggio relativo all’approvazione dell’Accordo con il Regno Unito concernente il riconoscimento reciproco nel settore dei servizi finanziari (24.067) non ha riscontrato opposizioni in seno alla Commissione. Essa propone inoltre, ogni volta con 19 voti contro 2, di approvare le nuove convenzioni con l’Angola (24.057) e la Giordania (24.062) per evitare le doppie imposizioni e la modifica degli esistenti accordi di doppia imposizione con la Germania (24.059) e l’Ungheria (24.088).
Alla luce del ritiro degli Stati Uniti dall’accordo globale dell’OCSE sull’imposizione minima e della loro minaccia di imporre sanzioni ai Paesi che, ai sensi di detta imposizione, impongono dazi supplementari alle aziende americane, la Commissione ha deciso all’unanimità di incaricare l’amministrazione di delineare in un rapporto sintetico i vantaggi e gli svantaggi derivanti da un’uscita della Svizzera dall’imposizione minima dell’OCSE (nonché ulteriori varianti).
Presieduta dal consigliere nazionale Thomas Aeschi (UDC, ZG), la Commissione si è riunita a Berna il 17 e il 18 febbraio 2025. A parte della seduta era presente la Presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.