La Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati intende sostenere l’imposta sull’utile con deduzione degli interessi, a condizione che il Consiglio nazionale accetti l’imposizione parziale dei dividendi a livello cantonale.

​1. Proposta di compromesso sulla Riforma III dell’imposizione delle imprese

La Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (CET-S) ha iniziato a trattare le divergenze rispetto al Consiglio nazionale. Per discutere di nuovo le decisioni del Consiglio nazionale con i Cantoni, la CET-S ha dapprima invitato la Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF) per una breve audizione. La Commissione propone infine un compromesso che potrebbe ottenere il consenso sia del Consiglio nazionale che dei Cantoni. La soluzione di compromesso proposta dalla CET-S si basa sui seguenti quattro punti.

  1. La CET-S ha accolto l’imposta sul tonnellaggio (art. 49 cpv. 4 LIFD ecc.) con 7 voti contro 3 e 2 astensioni, a condizione che sia portata avanti in un progetto separato. Nel contempo la CET-S vuole, all’unanimità, che questo nuovo progetto sia rinviato al Consiglio federale, affinché sia chiarita l’impostazione di dettaglio del progetto e la questione della base costituzionale e svolta una procedura di consultazione ordinaria.
  2. La Commissione propone con 8 voti contro 3 e 1 astensione di approvare l’imposta sull’utile con deduzione degli interessi (art. 59 LIFD ecc.), che dovrebbe aiutare alcuni Cantoni a evitare forti riduzioni delle aliquote dell’imposta sull’utile.
  3. La CET-S vuole mettere a disposizione più mezzi per le soluzioni cantonali e le previste riduzioni dell’imposta sull’utile aumentando la quota cantonale all’imposta federale diretta (21,2 %); propone con 9 voti contro 1 e 2 astensioni di mantenere la decisione del Consiglio degli Stati (art. 196 cpv. 1 LIFD).
  4. La CET-S ha accolto con 10 voti contro 2 una proposta di rivenire su una deliberazione a proposito dell’imposizione parziale dei dividendi a livello cantonale (art. 7 cpv. 1 e art. 8 cpv. 2quinquies LAID). Distanziandosi dal Consiglio degli Stati e dal Consiglio nazionale, vuole che i Cantoni tassino i dividendi almeno in ragione del 60 per cento e non come nel diritto vigente senza alcun limite. In tal modo, intende compensare parzialmente le perdite fiscali dei Cantoni.

Quale prossimo passo la CET-N è chiamata a decidere se approvare o no questa proposta di rivenire su una deliberazione, in modo che la CET-S possa sottoporre la sua proposta concernente l’imposizione parziale alla Camera. Se la CET-N non accoglie questa proposta di rivenire su una deliberazione, la Commissione si riserva di rivedere nuovamente le sue proposte prima della trattazione in Consiglio degli Stati.

Per il resto, la Commissione propone all’unanimità di approvare la limitazione complessiva all’80 per cento degli strumenti patent box, incentivazione dell’input e imposta sull’utile con deduzione degli interessi (art. 25b LAID), nonché dello step-up (art. 78h LAID). Intende tuttavia mantenere la limitazione dello sgravio mediante il patent box al 90 per cento (6 voti contro 5 e 1 astensione). Vuole invece lasciare l’incentivazione dell’input senza limitazioni (7 voti contro 5) e non consentire una deduzione dei costi di sviluppo all’estero (8 voti contro 4). Inoltre il Consiglio federale deve poter emanare le disposizioni d’esecuzione concernenti l’incentivazione dell’input (7 voti contro 5).

Nella prossima seduta la Commissione risponderà a questioni ancora aperte concernenti lo step-up anticipato (art. 23a LPFC) e la riduzione per finanziamenti interni al gruppo per l’imposta sul capitale (art. 29 LAID) e adotterà le decisioni sulle restanti divergenze. L’oggetto (15.049) dovrebbe essere sottoposto in votazione finale nella sessione estiva.

 

2. Legge sui lavoratori distaccati

La modifica proposta dal Consiglio federale (15.054) verte principalmente sull’aumento del limite delle sanzioni previsto dalla LDist, che passa da 5000 a 30 000 franchi nel caso di infrazioni commesse da imprese che impiegano lavoratori distaccati per quanto concerne le condizioni minime di salario e di lavoro. Il 1° marzo 2016 il Consiglio nazionale ha adottato il disegno con 126 voti contro 65. Questo ha tra l’altro aggiunto all’articolo 360a del Codice delle obbligazioni (CO) un capoverso che consente una proroga facilitata dei contratti normali di lavoro (CNL) che fissano salari minimi. La Commissione ha innanzitutto svolto alcune audizioni. Sulla base dei riscontri di queste audizioni ha proposto con 11 voti contro 2 di entrare in materia sulla modifica legislativa, ritendendo che il limite attuale di 5000 franchi non sia sufficientemente dissuasivo per i datori di lavoro. La Commissione ha tuttavia deciso con 5 voti contro 3 di sospendere l’esame della legge sui lavoratori distaccati prima di procedere alla deliberazione di dettaglio, visto che nell’ambito dell’attuazione dell’iniziativa sull’immigrazione di massa è attualmente pendente nella Commissione del Consiglio nazionale anche un disegno del Consiglio federale concernente l’articolo 360a CO (16.029). La CET-S riprenderà i suoi lavori quando il Consiglio nazionale le avrà trasmesso questo progetto.

 

3. Orari d’apertura dei negozi

Dopo la decisione di non entrare in materia del Consiglio degli Stati del settembre 2015 e l’adozione del disegno da parte del Consiglio nazionale in occasione dell’ultima sessione, la Commissione doveva di nuovo esaminare il disegno di legge proposto dal Consiglio federale (14.095). Con 6 voti contro 3 la Commissione propone di entrare in materia sul disegno nel solco di quanto aveva proposto in occasione del primo esame nell’agosto 2015. La maggioranza della Commissione ritiene che il disegno consentirà di lottare contro il turismo degli acquisti e porterà a un’armonizzazione minima in grado di eliminare le distorsioni della concorrenza tra i Cantoni. Mantiene d’altra parte la sua posizione, ossia che la Confederazione possiede la competenza per legiferare in questo ambito. Una minoranza della Commissione, per ragioni di federalismo e di protezione dei lavoratori, propone di non entrare in materia.

Nella deliberazione di dettaglio la Commissione ha approvato senza opposizioni la modifica apportata dal Consiglio nazionale di ridurre di un’ora gli orari d’apertura minimi del sabato (dalle 6.00 alle 18.00 e non più alle 19.00). Nel voto sul complesso la Commissione ha approvato il disegno con 6 voti contro 3. Il disegno dovrebbe essere trattato nella sessione estiva del Consiglio degli Stati.

 

4. Legge sui servizi finanziari (LSF) e legge sugli istituti finanziari (LiFin)

Per ragioni di tempo la CET-S ha rinviato l’inizio della deliberazione di dettaglio concernente l’oggetto 15.073 alla sua seduta del mese di maggio. Per la Commissione la Riforma III dell’imposizione delle imprese ha la priorità assoluta e l’esame di questo oggetto ha richiesto più tempo del previsto.

 

5. Interventi e ordinanza sui fondi propri

La Commissione si è informata sulla revisione dell’ordinanza sui fondi propri (too big to fail). Rinuncia a rivolgere al Consiglio federale raccomandazioni concrete in proposito.

La CET-S si è allo stesso tempo occupata di tre mozioni concernenti i fondi propri e l’organizzazione delle banche. Essa propone alla Camera con 8 voti contro 4 e 1 astensione di respingere la mozione Fournier (15.3209). Propone inoltre con 7 voti contro 1 e 4 astensioni di respingere le mozioni dell’UDC e del PS (rispettivamente 13.3740 e 13.3743).

 

6. Altre decisioni

La Commissione ha deciso all’unanimità di non dare seguito all’iniziativa cantonale di Ginevra «No alla criminalizzazione automatica degli impiegati di banca - e delle altre imprese svizzere!» (15.303) e con 6 voti contro 0 e 2 astensioni di non dare seguito all’iniziativa parlamentare Fournier «Accelerare la procedura di conferimento del carattere obbligatorio generale ai contratti collettivi di lavoro» (12.451).

La CET-S ha inoltre trattato l’iniziativa parlamentare Minder (15.401) che chiede tra l’altro di aumentare il numero dei membri della direzione generale della BNS. Essa vuole aspettare un rapporto del Consiglio federale su questa tematica. Visto che ai sensi della legislazione sul Parlamento la sospensione dell’oggetto non è possibile, la Commissione propone con 8 voti contro 0 e 2 astensioni di non dare seguito all’iniziativa.

 

Presieduta dal consigliere agli Stati Martin Schmid (PLR, GR), la Commissione si è riunita a Berna l’11 e 12 aprile 2016. A parte della seduta erano presenti il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann e il consigliere federale Ueli Maurer.

 

 

Berna, 13 aprile 2016 Servizi del Parlamento