La Commissione sostiene l’insieme delle misure decise dal Consiglio federale per attenuare le conseguenze economiche e sociali derivanti dalla lotta contro la pandemia di coronavirus. Invita tuttavia il Consiglio federale a riflettere su come lottare contro il rischio di abusi per quel che concerne i crediti transitori garantiti dalla Confederazione e a prevedere misure per gli indipendenti che non hanno ancora ricevuto alcun sostegno da parte della Confederazione.

In occasione della sua seduta del 6 aprile 2020, la Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio degli Stati (CET-S) si è occupata delle misure adottate dal Consiglio federale per attenuare le conseguenze economiche derivanti dalla pandemia di coronavirus. Tali misure, si ricorda, sono costituite principalmente da aiuti immediati alle imprese sotto forma di crediti transitori di cui la Confederazione si assumerà la fideiussione al 100 per cento o all’85 per cento, da un’estensione della disoccupazione parziale alle categorie di lavoratori che finora non erano coperti e da indennità di perdita di guadagno per le persone impossibilitate ad esercitare la loro attività lucrativa a causa della situazione sanitaria.

L’intera Commissione si felicita per il lavoro del Consiglio federale e dell’Amministrazione, svolto in un tempo molto rapido e in una situazione estremamente dinamica. Approva pienamente le misure adottate sino a questo momento e i relativi importi finanziari. Le fideiussioni solidali permetteranno in particolare alle imprese di far fronte ai problemi di liquidità generati dalla crisi, evitando in tal modo i fallimenti. L’indennità di perdita di guadagno garantirà il versamento di un reddito alle persone impossibilitate a lavorare a causa delle decisioni sanitarie prese dalla Confederazione. Infine, l’estensione della disoccupazione parziale permetterà di evitare licenziamenti su larga scala. L’apparato produttivo sarà in tal modo preservato, in modo che al termine della crisi le imprese possano riprendere rapidamente le loro attività economiche.

Ben consapevole dello stato di estrema urgenza in cui il Governo si è trovato ad operare, la CET-S lo invita nondimeno a chinarsi su taluni aspetti delle ordinanze di necessità che sono state emanate, i quali risultano a suo avviso insoddisfacenti e che occorrerebbe possibilmente correggere.

Crediti transitori garantiti dalla Confederazione

Per quanto concerne i crediti transitori garantiti dalla Confederazione, la Commissione chiede al Consiglio federale di esaminare se non sia opportuno precisare nella sua ordinanza il rango di questi crediti rispetto ai crediti degli altri creditori. Per quanto riguarda il tasso d’interesse per i crediti transitori che non oltrepassano i 500 000 franchi, l’ordinanza del Consiglio federale prevede la possibilità di introdurre un interesse positivo dopo un anno in funzione dell’evoluzione del mercato. Questo rischia di mettere a repentaglio le piccole imprese più fragili. Occorre valutare seriamente l’abrogazione di questa misura. Infine, la Commissione incarica il Consiglio federale di proseguire le sue riflessioni su come lottare contro il rischio di abusi, sia nell’attribuzione dei crediti alle imprese sia nell’utilizzazione dei fondi.

Indipendenti

La Commissione ha trattato in modo intenso e approfondito la situazione attuale degli indipendenti. Una parte importante di questo gruppo economico registra grosse perdite di guadagno a causa delle misure adottate dalle autorità per combattere il coronavirus. Mentre in caso di perdita di guadagno esistono strumenti atti a risarcire soprattutto le aziende direttamente interessate, costrette a chiudere perché accessibili al pubblico, ancora troppi appartenenti ai gruppi professionali interessati indirettamente – come tassisti, fotografi e altri – cadono fuori dalle maglie della rete di sicurezza apprestata dalla Confederazione per far fronte alla pandemia, motivo per cui la Commissione è convinta che sia necessario agire in questi settori. Sollecita perciò il Consiglio federale a mettere a punto strumenti adeguati atti a supportare tutti gli indipendenti interessati e ad adottare misure che eliminino gli attuali svantaggi degli indipendenti rispetto ai lavoratori dipendenti dello stesso settore. In tal senso occorrerebbe occuparsi in modo particolare della situazione degli indipendenti nel settore sanitario, impediti a lavorare a causa delle misure adottate dal Consiglio federale che vietano loro di esercitare la professione e che finora non hanno ricevuto nessun indennizzo.

Affitti commerciali

La Commissione osserva inoltre con preoccupazione l’incertezza del diritto insorta circa la questione della risoluzione delle controversie tra conduttori e locatori nel settore commerciale. I conduttori che, in seguito a misure prese dalle autorità, hanno dovuto chiudere i loro oggetti locativi e non possono più utilizzarli allo scopo stabilito per contratto, sono ora tenuti a negoziare individualmente riduzioni dell’affitto con i rispettivi locatori, con il risultato che l’esito dipende fortemente dalla solidarietà di questi ultimi. Proprio nel caso dei piccoli imprenditori in affitto sussiste qui un’asimmetria a svantaggio dei conduttori. Le aziende che non hanno ottenuto una riduzione dell’affitto rischiano così di fare fallimento o di aprire contenziosi della durata potenziale di anni. La Commissione ritiene opportuno evitare entrambe le cose. Chiede perciò al Consiglio federale di occuparsi della problematica e di trovare un disciplinamento chiaro assieme alle associazioni interessate nonché di giungere a un’intesa.

Misure fiscali

La Commissione auspica che il Consiglio federale presenti le sue valutazioni in materia di politica fiscale considerando le ripercussioni finanziarie sul piano fiscale a seguito della crisi e proponendo eventuali strumenti fiscali in grado di attenuarle. Il Consiglio federale è inoltre chiamato a considerare nelle misure che potrebbe prendere il coordinamento tra Cantoni.

Turismo

Visto che il turismo è particolarmente toccato dalla crisi, la Commissione ritiene che occorra intervenire in questo settore con misure incisive. Invita dunque il Consiglio federale a valutare l’opportunità di adottare incentivi. Nell’immediato, deve adottare misure volte a favorire il turismo interno e, in un secondo tempo, deve sviluppare campagne pubblicitarie per attirare turisti stranieri da quei Paesi con situazioni sanitarie che non pongono più problemi.

Asili nido

Per quanto riguarda la situazione degli asili nido, che sono obbligati a restare aperti benché ospitino pochissimi bambini, la Commissione ritiene che anch’essi debbano essere sostenuti a livello federale. Per questa ragione invita il Consiglio federale a esaminare più a fondo la situazione degli asili nido e a proporre misure di sostegno appropriate.

Strategia in vista della ripresa delle attività economiche

Infine, oltre a gestire l’attuale emergenza sanitaria ed economica, il Consiglio federale deve elaborare rapidamente una strategia e scenari in vista della ripresa delle attività economiche. La priorità va evidentemente data agli aspetti sanitari. Il Consiglio federale è tuttavia invitato a esaminare regolarmente la possibilità di allentare le misure sanitarie adottate per consentire la progressiva ripresa delle attività economiche attualmente vietate.

Presieduta dal consigliere agli Stati Christian Levrat (PSS, FR), la Commissione si è riunita a Berna il 6 aprile 2020. In parte erano presenti alla seduta i consiglieri federali Guy Parmelin e Ueli Maurer.