La CET-S aveva sospeso a lungo i lavori sul progetto, in attesa di vedere se le parti sociali avrebbero trovato una soluzione a livello di ordinanza per quanto chiesto dall’iniziativa parlamentare Graber. Nonostante i relativi lavori siano in corso, la Commissione è giunta alla conclusione che le principali richieste dell’iniziativa, ossia la possibilità di una breve interruzione del periodo di riposo e la possibilità di lavorare volontariamente la domenica, non possono essere attuate nell’ambito del vigente diritto sul lavoro. Dopo un’intensa discussione, con 8 voti contro 4 la Commissione ha pertanto deciso di intraprendere una via diversa da quella seguita finora per l’attuazione dell’iniziativa parlamentare: la maggioranza propone ora alla propria Camera di definire nell’articolo 3 i presupposti per l’esclusione dei lavoratori dal campo di applicazione della legge. Si menzionano, tra l’altro, una funzione di superiore, un reddito lordo di oltre 120 000 franchi o un diploma universitario, nonché un’ampia autonomia nella pianificazione dell’orario di lavoro; inoltre, la deroga dovrebbe essere limitata ai lavoratori che lavorano in imprese operanti principalmente nei settori tecnologia dell’informazione, consulenza, revisione contabile o società fiduciarie e che hanno accettato per iscritto di non essere assoggettati alla legge sul lavoro. La Commissione stabilisce altresì esplicitamente che le disposizioni relative alla protezione della salute devono applicarsi anche alle categorie di lavoratori ora escluse dal campo di applicazione. La minoranza si oppone a questa opzione esattamente come ha fatto con l’attuale progetto. Pur riconoscendo che il diritto del lavoro potrebbe essere aggiornato in taluni punti, nel complesso si è costantemente evidenziato come esso sia sufficientemente flessibile da consentire gli adeguamenti necessari ai cambiamenti tecnologici e sociali. La minoranza ritiene inoltre che un’azione che ignori il partenariato sociale non sia orientata alla ricerca di soluzioni né votata al successo. La Commissione vuole invitare il Consiglio federale a pronunciarsi sulle proprie nuove proposte prima di sottoporle al Consiglio degli Stati. L’oggetto giungerà pertanto al vaglio di quest’ultimo non prima della sessione estiva.
La Commissione ha poi esaminato due mozioni che chiedono di creare le basi legali per il lavoro da casa, nello specifico la mozione 21.3686 del consigliere agli Stati Daniel Jositsch (Creare le basi legali per il telelavoro) nonché la mozione 21.4188 del consigliere agli Stati Hans Wicki (Riconoscere il diritto al telelavoro e dire sì a una flessibilità largamente richiesta). La maggioranza condivide l’opinione del Consiglio federale secondo cui l’attuale quadro giuridico è sufficiente per disciplinare il lavoro da casa. Propone perciò di respingere entrambe le mozioni, la mozione 21.3686 con 12 voti contro 0, la mozione 21.4188 con 5 voti contro 4 e 3 astensioni. Entrambe saranno trattate dal Consiglio degli Stati durante la sessione primaverile.
2. Tassazione dei giganti del web
Con 9 voti contro 4 la Commissione propone alla propria Camera di non dare seguito a un’iniziativa del Cantone del Giura (21.306) che chiede di tassare tutte le transazioni commerciali effettuate nel nostro Paese dai giganti del web (GAFAM-BATX). La maggioranza della CET-S ritiene che la tassazione dell’economia digitale non debba essere decisa da un unico Paese, bensì vada coordinata a livello internazionale. A tal proposito, è in corso il progetto dell’OCSE sulla tassazione dell’economia digitale nell’ambito del quale è in elaborazione una convenzione multilaterale. Una minoranza vorrebbe sostenere l’iniziativa per lanciare un segnale poiché non è garantito che si giunga a un’intesa nell’ambito della riforma dell’OCSE e soprattutto non a breve termine.
3.Ulteriori decisioni
Con 8 voti contro 5 la Commissione propone di respingere la mozione della consigliera agli Stati Johanna Gapany (20.3266) e si esprime così a favore del mantenimento dell'articolo 24 dell’ordinanza sugli appalti pubblici. Per la maggioranza della Commissione è importante che nelle situazioni di monopolio permanga la possibilità di un controllo dei prezzi, come hanno sottolineato anche le Commissioni delle finanze e la Delegazione delle finanze. Una minoranza ravvisa nei controlli dei prezzi eseguiti a posteriori una violazione del principio «pacta sunt servanda».
La Commissione si è informata presso l’Amministrazione in merito alla prevista attuazione della mozione 19.3975, trasmessa al Consiglio federale, volta a migliorare l’equità fiscale nel flusso di merci del piccolo traffico di confine mediante la riduzione del limite di franchigia. La mozione copre quindi anche la richiesta centrale delle due iniziative cantonali 18.300 (San Gallo) e 18.316 (Turgovia), alle quali le Camere hanno parimenti dato seguito. Considerata questa situazione, la CET-S ha deciso di non avviare per il momento alcun lavoro legislativo e di attendere i lavori del Consiglio federale sulla mozione 19.3975.
La Commissione propone inoltre all’unanimità di adottare il decreto federale che aggiorna l’Accordo del 25 giugno 2009 tra la Svizzera e la Comunità europea sulla facilitazione e la sicurezza doganali (21.059).
Presieduta dal consigliere agli Stati Alex Kuprecht (UVD, SZ), la Commissione si è riunita a Berna 3 febbraio 2022. In parte era presente alla seduta il consigliere federale Guy Parmelin.