La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale ha esaminato oltre 80 modifiche concernenti la legge sugli esami genetici sull’essere umano (LEGU). Condivide in prevalenza il progetto del Consiglio federale e lo sostiene all’unanimità in occasione della votazione sul complesso.

​La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N) ha proceduto all’esame di dettaglio della revisione totale della legge federale sugli esami genetici sull’essere umano (17.048). La nuova legge permette di adeguare la legislazione ai progressi tecnici e all’emergenza di nuove offerte commerciali relative agli esami genetici sull’essere umano, tutti fattori che la legge in vigore non contemplava.

La Commissione ha affrontato in particolare la questione del confine tra gli esami genetici medici e gli esami considerati «non medici» e i requisiti minimi applicabili a questi due differenti settori. Gli esami genetici concernenti caratteristiche non sensibili dovranno essere autorizzati alla vendita diretta ai consumatori (direct to consumer). Sono state al centro delle discussioni in particolare le condizioni applicabili ai diversi tipi di test.

Anche gli esami genetici nell’ambito dei rapporti di assicurazione sono stati oggetto di discussione. In questo caso, con 14 voti contro 6 e contrariamente al progetto del Consiglio federale, la maggioranza della Commissione propone di togliere il divieto di esigere o di utilizzare i dati concernenti un esame genetico presintomatico già effettuato per le assicurazioni sulla vita per una somma assicurata di 400 000 franchi al massimo e per le assicurazioni facoltative per l’invalidità con una rendita annua di 40 000 franchi al massimo.

Con 12 voti contro 9 e 3 astensioni la maggioranza della Commissione propone parimenti di introdurre nella legge la necessità di avere l’accordo scritto della persona sottoposta all’esame nel caso in cui i medici prescriventi e i laboratori facciano effettuare gli esami genetici a laboratori situati all’estero.

Al centro delle preoccupazioni della Commissione è stata anche la possibilità prevista dal Consiglio federale di effettuare esami prenatali per determinare se, tenute in debita considerazione le caratteristiche tissutali, il sangue contenuto nel cordone ombelicale dell’embrione o del feto sia adatto a essere trasferito dopo la nascita a un parente, un fratello o una sorella malati. Auspicando che la legislazione consenta di evitare che insorgano casi di interruzione di gravidanza a causa delle caratteristiche dei tessuti, la maggioranza della Commissione ritiene, con 12 voti contro 11, che in questo settore il progetto del Consiglio federale sia sufficiente.

Il Consiglio nazionale esaminerà numerose proposte di minoranza in particolare nei settori degli esami genetici nell’ambito dei rapporti di lavoro, nonché del disciplinamento concernente la pubblicità destinata al pubblico per l’esecuzione di esami genetici e la realizzazione di profili del DNA.
La Commissione ha infine manifestato la volontà di disporre di una base legale sufficientemente duratura per riuscire a coprire l’evoluzione tecnica e tecnologica futura, nonché le offerte commerciali che potranno emergere a medio o lungo termine. Propone perciò all’unanimità al proprio Consiglio di adottare il progetto così come modificato.

17.313 s Iv. Ct. SO. Contenere gli sprechi di alimenti

La Commissione ha esaminato anche l’iniziativa 17.313 del cantone di Soletta che invita l’Assemblea federale a definire obiettivi vincolanti in materia di sprechi di alimenti e ad adottare i provvedimenti necessari. La Commissione ritiene all’unanimità che occorra evitare gli sprechi di alimenti. Ha preso atto delle misure autonome adottate di recente e auspica che si trovi un equilibrio tra la sicurezza dei consumatori e il rischio di causare sprechi.

Con 13 voti contro 10 e 1 astensione ritiene tuttavia che le iniziative prese dai singoli settori, così come l’educazione, siano lo strumento migliore per evitare gli sprechi. Allineandosi al Consiglio degli Stati, propone perciò di non dare seguito all’iniziativa. Una minoranza è invece del parere che fissare obiettivi vincolanti consentirebbe di raggiungerli più facilmente.

Presieduta dalla consigliera nazionale Christine Bulliard-Marbach (PPD/FR), la Commissione si è riunita a Berna l’1 e il 2 febbraio 2018.