Sulla base dei nuovi elementi presentati dall’amministrazione, la Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) ha terminato la deliberazione di dettaglio della nuova legge federale sulla protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi (20.069). Ha sottolineato la sua volontà di disporre di una chiara coregolamentazione tra le organizzazioni degli attori di ogni settore e le autorità e si è assicurata che questa sia stata iscritta nella legge. Nella votazione sul complesso la Commissione ha accolto il disegno con 10 voti contro 2.

La Commissione ha ripreso le deliberazioni concernenti la nuova legge federale sulla protezione dei minori nei settori dei film e dei videogiochi (20.069) che aveva iniziato nell’autunno scorso (cfr. comunicato stampa del 16.11.2021). La CSEC-S sostiene la maggior parte delle proposte fatte dal Consiglio federale nel disegno di legge.

Essa conferma l’approccio della coregolamentazione. Di conseguenza, con il supporto di esperti in materia, gli attori dei diversi settori devono convenire di regolamenti concernenti la protezione dei minori. Possono chiedere che la Confederazione li dichiari vincolanti.

Con 8 voti contro 3 e 1 astensione, la Commissione ha inoltre proposto di stralciare le misure concernenti le microtransazioni, seguendo pertanto la versione del Consiglio federale. La CSEC-S ritiene che la regolamentazione di tali transazioni non vada trattata in questa legge.

Con 8 voti contro 4, la Commissione appoggia le misure e il ruolo della Confederazione per la promozione delle competenze mediatiche e per la prevenzione secondo l’articolo 27a. Al riguardo rileva che si tratta di una disposizione importante che completerebbe la nuova legge, permettendo alla Confederazione di sostenere quanto intrapreso nei Cantoni. Una minoranza propone di respingere le misure introdotte dal Consiglio nazionale poiché intende avere una chiara ripartizione delle competenze tra Confederazione e Cantoni.

Una minoranza propone infine di stralciare la disposizione dell’articolo 7 capoverso 2 lettera a numero 2: la minoranza intende impedire al minore accompagnato da una persona quasi sua coetanea di accedere a contenuti per cui non ha l’età richiesta (7 voti contro 4 e 1 astensione). Nell’ambito della partecipazione a tornei di videogiochi (art. 7 cpv. 2 lett. b), la Commissione propone di stralciare la disposizione adottata dal Consiglio nazionale che stabilisce che per partecipare il minore non può avere più di due anni in meno dell’età minima richiesta rispetto a quella di un minore accompagnato (8 voti contro 4).

Nel voto sul complesso la Commissione ha adottato il disegno di legge con 10 voti contro 2.

Associazione a Orizzonte Europa

La Commissione ha proseguito lo scambio con il consigliere federale Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), riguardo alla non associazione della Svizzera al pacchetto Orizzonte 2021-2027. La CSEC-S si è inoltre intrattenuta con l’ambasciatore Franzen, capo della Divisione Europa presso il Dipartimento federale degli affari esteri, riguardo ai colloqui esplorativi con l’UE concernenti la continuazione della via bilaterale.

La Commissione è detta molto preoccupata per il fatto che l’UE non sia pronta ad avviare negoziati per l’associazione. Essa si è inoltre interessata al previsto finanziamento delle misure transitorie e complementari nonché alla loro connessione con gli attuali strumenti in materia di educazione, ricerca e innovazione. La Commissione ha ribadito il desiderio che si proceda rapidamente con il finanziamento di queste misure. Si potrà in tal modo creare chiarezza e sicurezza per il polo scientifico e di ricerca svizzero.

Dare ulteriore risalto alla storia delle donne e della parità in Svizzera

La Commissione ha esaminato la mozione 19.3627 che mira a dare risalto alla storia delle donne in Svizzera con un museo nazionale a loro dedicato. La CSEC-S riconosce l’importanza di rivalutare la storia delle donne in Svizzera e ha discusso sulla possibile attuazione della mozione, poiché un museo nazionale dedicato alle donne comporterebbe una revisione della legge sui musei e le collezioni. La Commissione propone all’unanimità una modifica del testo della mozione. La CSEC-S intende incaricare il Consiglio federale di elaborare un progetto per una cosiddetta rete di terzi e prevederne il finanziamento nel prossimo messaggio sulla cultura. Sono considerate reti di terzi le associazioni di istituzioni esterne all’Amministrazione federale che collaborano per conservare, valorizzare e trasmettere il patrimonio culturale. Secondo la Commissione, conferire il mandato a una tale rete permetterebbe di riunire le competenze esistenti e promuovere in modo duraturo la cooperazione delle istituzioni esistenti in tutte le parti del Paese. Questa soluzione terrebbe conto della storia della parità culturale e sociale tra donna e uomo in un quadro più ampio e, rispetto al testo originale della mozione, permetterebbe un maggiore margine di manovra per una rappresentazione contemporanea e contestuale della tematica.

Mezzi elettronici per l’adempimento dei compiti delle autorità

La Commissione ha iniziato i lavori relativi alla legge federale concernente l’impiego di mezzi elettronici per l’adempimento dei compiti delle autorità (22.022 s). Dopo aver sentito il consigliere di Stato Christian Rathgeb, presidente della Conferenza dei Governi cantonali, la Commissione ha deciso all’unanimità di entrare in materia. Il disegno di legge mira a promuovere il trattamento elettronico dei processi della Confederazione. La legge crea la base legale richiesta per una trasformazione digitale efficace dell’Amministrazione federale nonché per la collaborazione tra le autorità di differenti collettività e di terzi nel settore della ciberamministrazione. Il progetto è un elemento essenziale dell’«Amministrazione digitale Svizzera» istituita da Confederazione e Cantoni. L’esame di dettaglio avrà luogo in occasione della prossima seduta che si terrà a maggio.

Anche la CSEC-S è favorevole al sostegno della Scuola cantonale di lingua francese di Berna (ECLF)

La CSEC-S ha approvato l’oggetto relativo alla revisione della legge federale sui contributi alla Scuola cantonale di lingua francese di Berna (21.068). Questa proposta all’attenzione del Consiglio degli Stati è stata formulata senza voti contrari (10 voti contro 0 ed una astensione). La revisione mira in primo luogo ad assicurare la coerenza con le attuali prescrizioni in materia di contributi. La Confederazione versa pertanto al Cantone di Berna per l’ECLF circa un milione di franchi all’anno per coprire i costi di esercizio. Alcuni membri della Commissione si sono espressi in modo critico riguardo a questa eccezione giustificata da motivi storici, non da ultimo per ragioni concernenti la ripartizione dei compiti tra Confederazione e Cantoni per quanto concerne il sistema scolastico.

Trofei di caccia di specie minacciate

Con 8 voti contro 4 la Commissione propone di respingere la mozione 19.3263 volta a vietare l’importazione e il transito di trofei di caccia di animali figuranti negli allegati I-III della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e di flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES).

Seguendo il parere del Consiglio federale, la Commissione ritiene che le misure adottate su una base multilaterale a livello internazionale siano più efficaci per la conservazione delle specie minacciate rispetto a un divieto unilaterale. Ricorda inoltre che numerose misure volte a controllare l’importazione e il transito di trofei di tutti gli animali menzionati nella CITES esistono già in Svizzera. La minoranza ritiene che con l’adozione della mozione la preservazione delle specie minacciate possa essere meglio presa in considerazione.

La CITES garantisce lo sfruttamento sostenibile e la conservazione delle specie animali e vegetali elencate nei suoi allegati. È stata firmata da 182 Stati e dall’UE. La Svizzera è membro e depositaria di questa convenzione.

La CSEC-S contro un divieto d’importazione di prodotti di pellicceria ottenuti infliggendo sofferenze agli animali

La Commissione ha discusso del divieto d’importazione di prodotti di pellicceria ottenuti infliggendo maltrattamenti agli animali. Con 8 voti contro 4, ha proposto di respingere la mozione 19.4425 Aebischer, allineandosi così alla proposta del Consiglio federale. La Commissione è dell’avviso che l’obiettivo della mozione potrebbe essere realizzato mediante una migliore applicazione dell’ordinanza in vigore e una maggiore informazione dei consumatori. Ritiene inoltre che un divieto d’importazione di prodotti di pellicceria ottenuti maltrattando gli animali non sarebbe conforme alla normativa dell’OMC. Secondo una minoranza un simile divieto rappresenta l’unico modo di porre fine ai metodi palesemente incompatibili con il benessere degli animali e propone di accogliere la mozione. Con 8 voti contro 4, la Commissione non ha parimenti dato seguito alla petizione 21.2021 dallo stesso obiettivo. La Commissione auspica che il settore colmi rapidamente le lacune applicando la vigente ordinanza sulla dichiarazione delle pellicce.

Vietare l’accorciamento senza anestesia della coda delle pecore

La Commissione raccomanda con 10 voti contro 0 ed una astensione di accogliere la mozione 21.3403. Attualmente è permesso accorciare, senza anestesia, la coda degli agnelli fino al settimo giorno di vita. Modificando l’ordinanza sulla protezione degli animali sarebbe vietato. È da presupporre che già i giovani animali siano sensibili al dolore, motivo per cui è opportuno introdurre l’anestesia obbligatoria.

Dichiarazione per le pelli di rettile

Nel quadro della mozione 19.3200 la Commissione ha inoltre deliberato riguardo alla dichiarazione per le pelli di rettile e i prodotti derivati. La CSEC-S ha deciso di sospendere le deliberazioni concernenti la mozione. Prima di pronunciarsi essa intende aspettare le conclusioni dei lavori del Consiglio federale attualmente in corso e disporre in tal modo di tutte le basi necessarie per poter procedere.

Presieduta dal consigliere agli Stati Benedikt Würth (M-E, SG), la Commissione si è riunita a Berna il 7 e 8 aprile 2022. A parte della seduta erano presenti il consigliere federale Guy Parmelin, capo del DEFR, e il consigliere federale Alain Berset, capo del DFI.