La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura del Consiglio degli Stati (CSEC-S) propone al proprio Consiglio di prorogare la moratoria sull’ingegneria genetica fino al 2030. In tal modo si allinea alla decisione del Consiglio nazionale che aveva seguito la proposta del Consiglio federale di prorogare la moratoria di cinque anni invece dei due inizialmente previsti.

La proroga si iscrive nel quadro del mandato conferito dal Parlamento al Consiglio federale in occasione dell’ultima proroga della moratoria, in cui era stato chiesto di elaborare un disegno di legge volto a introdurre un regime di autorizzazione basato sui rischi (art. 37a cpv. 2 LIG). Il Consiglio federale ha deciso di rispondere con l’elaborazione di una legge speciale che ha posto in consultazione il 2 aprile 2025. Il messaggio concernente la legge sulle tecnologie di selezione dovrebbe essere trasmesso al Parlamento all’inizio del 2026 ed essere oggetto diun primo esame parlamentare nel secondo trimestre dello stesso anno.

Per evitare un vuoto legislativo tra la fine della moratoria attuale e l’entrata in vigore della futura legislazione, il 14 novembre 2024 la CSEC-N ha presentato un progetto di legge per prorogare di due anni la moratoria (24.443). Non essendo garantita la fine dell’iter parlamentare entro il 2027, il Consiglio federale ha dunque proposto una proroga di cinque anni, mantenendo però la possibilità di un’applicazione anticipata della nuova legge. Questa soluzione permette un esame approfondito del progetto senza comprometterne l’attuazione nei tempi necessari. Il Consiglio nazionale ha approvato questa proposta nella sessione primaverile 2025.

Prima di procedere alla deliberazione di dettaglio, la CSEC-S ha sentito alcuni rappresentanti della Conferenza dei direttori cantonali dell'agricoltura. La maggioranza della Commissione è favorevole alla strategia proposta dal Consiglio federale e adottata dal Consiglio nazionale e, con 9 voti contro 2 e 1 astensione, propone al proprio Consiglio di prorogare la moratoria di cinque anni. Una minoranza auspica un approccio differenziato a seconda delle tecniche utilizzate e propone di mantenere la moratoria fino al 2030 soltanto per le tecnologie che implicano materiale transgenico (NGT2), mentre per i metodi che non ricorrono all’introduzione di materiale genetico esogeno (NGT1) fino al 2027. Il Consiglio degli Stati tratterà l’oggetto durante la sessione estiva.

Fuochi d'art​ificio: via libera al controprogetto

Con 10 voti contro 1, la CSEC-S propone di dare seguito all'iniziativa parlamentare 25.402 presentata dalla sua omologa del Consiglio nazionale (CSEC-N), che costituisce un controprogetto indiretto all'iniziativa popolare 24.080 Per una limitazione dei fuochi d'artificio.

Riconoscendo la legittimità di alcune preoccupazioni sollevate dall'iniziativa, in particolare per quanto riguarda l'inquinamento fonico, la CSEC-S sostiene l'idea di un controprogetto indiretto. Essa ritiene tuttavia essenziale che la questione sia trattata attraverso una modifica della legge e non della Costituzione federale. La Commissione auspica inoltre che il controprogetto sia specificamente incentrato sugli ordigni esplosivi privi di effetti visivi, come i petardi, senza che i fuochi d'artificio siano sottoposti a un divieto generale o a un regime di autorizzazione.

L'iniziativa parlamentare torna ora alla CSEC-N, corredata degli orientamenti formulati dalla CSEC-S, in vista dell'ulteriore elaborazione del progetto.

Prosecuzione dell’es​ame dell’ordinanza sulla trasmissione dei dati fiscali a fini statistici

La Commissione ha proseguito le sue deliberazioni concernenti l’ordinanza sulla trasmissione dei dati fiscali.

Al fine di valutare meglio le implicazioni dell’adozione della mozione Regazzi 24.3507 e approfondire le questioni tecniche ed economiche legate alla trasmissione dei dati fiscali, la Commissione ha tenuto audizioni con rappresentanti della Società svizzera di economia e statistica.

La Commissione ha inoltre preso atto del parere del Consiglio federale sulle mozioni 25.3024 e 25.3025 presentate dalla Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) che saranno discusse dalla Camera bassa durante la sessione speciale.

Al termine delle discussioni, la Commissione ha deciso con 8 voti contro 4 e 1 astensione, di rinviare quindi la sua presa di posizione sulla mozione Regazzi 24.3507.

Rafforzamento della t​rasformazione digitale

La Commissione ha esaminato l'iniziativa dal Cantone di San Gallo 24.312 Unire le forze a livello nazionale per affrontare la trasformazione digitale. Essa ha riconosciuto la necessità di migliorare gli standard tecnici, organizzativi e procedurali nel settore digitale. Preoccupata di migliorare l’uso talvolta inefficiente delle risorse e di agevolare l’interoperabilità dei servizi digitali, con 7 voti contro 5 e 1 astensione la Commissione ha dato seguito all’iniziativa.

La CSEC-S intende quindi creare una competenza federale più chiara e definire linee guida e norme orientate agli standard piuttosto che allo sfruttamento dei servizi, favorendo così una collaborazione ottimale a tutti i livelli dello Stato.

Monitor​​aggio della riorganizzazione del settore dei PF

La Commissione è stata informata sull’avanzamento della riorganizzazione del settore dei PF. L’obiettivo di questa iniziativa strategica è adattare le strutture, le modalità gestionali e i meccanismi di coordinamento alle sfide contemporanee, in particolare nei settori del clima, dell’energia, della digitalizzazione e della sicurezza.

In un ambiente internazionale instabile e in costante mutamento, una più stretta collaborazione tra le istituzioni e l’adozione di approcci interdisciplinari sono essenziali per garantire l’agilità e la resilienza del sistema.

L'obiettivo della riorganizzazione è migliorare il coordinamento strategico, sfruttare le sinergie e ridurre gli oneri amministrativi. La Commissione ha discusso di questo tema con il capo del Dipartimento, la presidenza del Consiglio dei PF e i rappresentanti delle istituzioni del settore e continuerà a seguire con interesse il suo evolversi.

Diritti d’autore: la CSEC​-S vuole più chiarezza per i concerti

All’unanimità la CSEC-S ha presentato un’iniziativa parlamentare (25.434) che mira a introdurre regole più chiare per la gestione dei diritti d’autore nel quadro dei concerti.

In Svizzera il sistema di gestione collettiva dei diritti musicali, fornito dalla SUISA in caso di concerti, permette agli organizzatori di ottenere una licenza unica che copre un vasto repertorio, evitando loro di negoziare con ogni singolo titolare dei diritti e consentendo loro di utilizzare opere musicali non pianificate in anticipo. Il sistema si basa sul principio di solidarietà: i proventi dei diritti sono ridistribuiti collettivamente tra i titolari.

Quando un artista interpreta esclusivamente le proprie opere, può già gestire personalmente i suoi diritti senza passare attraverso una società di gestione. Questo meccanismo, previsto dalla legge, è talvolta utilizzato da alcune agenzie internazionali di licenze dirette che ritirano un numero limitato di opere dal repertorio della SUISA per sfruttarle separatamente. Ciò crea incertezza giuridica per gli organizzatori di concerti, che devono in tal caso identificare i veri aventi diritto, gestire più interlocutori e far fronte a richieste di licenze divergenti, con condizioni e costi a volte imprevedibili.

A lungo termine, la moltiplicazione di queste licenze dirette rischia anche di indebolire il modello solidale della gestione collettiva, riducendo la base di ripartizione comune. Ciò potrebbe penalizzare i numerosi artisti che dipendono da questo sistema per un'equa remunerazione.

La proposta della CSEC-S mira a introdurre criteri chiari per la gestione individuale, in linea con la prassi consolidata, e a rafforzare così la certezza del diritto e la stabilità del sistema collettivo.

Sfide relativ​e alla fase di crescita delle giovani imprese

Grazie a un ambiente stabile, a infrastrutture solide e a un buon accesso ai finanziamenti precoci, la Svizzera dispone di un ecosistema favorevole alla creazione di giovani imprese (start-up), soprattutto nella fase iniziale. In assenza di un capitale di rischio significativo, con un mercato interno limitato e in presenza di vincoli strutturali, la fase di crescita (scale-up) rimane tuttavia una sfida. Questi ostacoli spingono talvolta le giovani imprese a perseguire il loro sviluppo all’estero, il che rappresenta un rischio per la competitività e l’innovazione della Svizzera.

Consapevole di questa sfida, la Commissione ha tenuto audizioni sulle esigenze delle giovani imprese e sulle condizioni quadro necessarie per il loro sviluppo. Ha quindi deciso di presentare un postulato (25.3427), con cui chiede al Consiglio federale di redigere un rapporto che analizzi le ragioni per cui la Svizzera sta perdendo il controllo delle innovazioni del futuro e proponga misure concrete per migliorare le condizioni quadro, in modo da incentivare gli investimenti nella fase di crescita. La Commissione ha preferito questo percorso a quello proposto dalla mozione 23.3845, che è stata ritirata dalla sua autrice.

Avvio dei lavori sulle ​​misure di sgravio 2027

A fine gennaio 2025 il Consiglio federale ha avviato la consultazione sulle misure di sgravio 2027. Il programma mira a ridurre le spese della Confederazione di 6,3 miliardi di franchi nel 2027 e nel 2028, attraverso 59 misure che coprono tutti i settori di competenza dello Stato.

Per quanto riguarda le misure rientranti nel campo della scienza, dell'educazione e della cultura, la CSEC-S è stata informata dall'Amministrazione federale delle finanze e dalla Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione. Le discussioni hanno riguardato i tagli previsti nella ricerca, nella formazione e l'innovazione, nella cultura e nello sport nonché le loro potenziali conseguenze nei settori sensibili dotati di scarse risorse finanziarie.

Dopo l’adozione del messaggio del Consiglio federale con la proposta consolidata, prevista per settembre 2025, la CSEC-S organizzerà audizioni con le diverse parti interessate dalle misure di risparmio, al fine di approfondire le sue conoscenze in vista dell’eleborazione di un articolato corapporto all'attenzione della Commissione delle finanze.

Infine, la Commissione è stata informata dal Dipartimento federale degli affari esteri in merito alle ripercussioni delle decisioni di bilancio 2025 concernenti i partenariati culturali sostenuti dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) in Svizzera, che hanno avuto un impatto su diverse manifestazioni culturali e festival cinematografici. Il 29 gennaio 2025 la DSC aveva annunciato l’abbandono delle sue attività di promozione della cultura in Svizzera a causa dei tagli effettuati dal Parlamento.

Presieduta dalla consigliera agli Stati Mathilde Crevoisier Crelier (PS/JU), la Commissione si è riunita il 7 e l’8 aprile 2025 a Berna. A parte della seduta erano presenti i consiglieri federali Guy Parmelin, capo del DEFR, e Albert Rösti, capo del DATEC.