La Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura (CSEC-CS) propone alla sua Camera con 7 voti contro 1 e 4 astensioni di approvare il disegno di modifica della legge federale sulla parità dei sessi (17.047 s). Ha tuttavia apportato alcuni ritocchi rispetto al disegno del Consiglio federale, fra cui l’obbligo per le imprese con oltre 100 dipendenti di effettuare un’analisi sulla parità salariale. Una minoranza si allinea invece al Consiglio federale e chiede di mantenere la soglia minima a 50 lavoratori.

​Dopo aver deciso la scorsa seduta con 7 voti contro 6 l’entrata in materia (vedi Comunicato stampa del 19 gennaio 2018), la Commissione si è trovata oggi a dover deliberare su oltre una ventina di proposte di modifica dell’oggetto summenzionato. Ha adottato fra l’altro le seguenti modifiche da sottoporre alla sua Camera: con 8 voti contro 5, scostandosi dal Consiglio federale, propone di obbligare le imprese con oltre 100 dipendenti ad eseguire un’analisi sulla parità salariale (art. 13a cpv. 1). Sarebbero interessati lo 0,85 per cento delle imprese e il 45 per cento di tutti i lavoratori dipendenti. Una minoranza segue invece il Consiglio federale e chiede di fissare tale soglia minima a 50 dipendenti, ciò che permetterebbe di considerare il 2 per cento delle imprese e il 54 per cento dei lavoratori dipendenti.

La maggioranza ha inoltre deciso (7 voti contro 6) di esonerare le imprese da un’ulteriore analisi, qualora l’analisi sulla parità salariale riveli che quest’ultima è rispettata. Aderendo alla proposta del Consiglio federale, una minoranza intende obbligare le imprese interessate a eseguire una simile analisi ogni quattro anni. A questo proposito la maggioranza propone alla sua Camera di introdurre una clausola di temporaneità e di limitare in tal modo a 12 anni la durata di validità delle disposizioni riguardanti l’analisi sulla parità salariale.

La Commissione si dichiara inoltre favorevole a fissare esplicitamente l’obbligo di un’analisi sulla parità salariale anche per i datori di lavori di diritto pubblico. Nel disegno non è tuttavia previsto che anche il settore pubblico – a differenza di quello privato – debba effettuare un’analisi sulla parità salariale. La Commissione propone all’unanimità di modificare di conseguenza il disegno.

Sostegno a tre manifestazioni sportive internazionali in Svizzera

La Commissione ha deciso all’unanimità di raccomandare alla sua Camera di accettare l’oggetto 17.054 n Contributi della Confederazione alle manifestazioni sportive internazionali 2020 e 2021 e aiuti finanziari a impianti sportivi di importanza nazionale (CISIN 4). I due decreti federali proposti prevedono contributi finanziari per i Giochi olimpici giovanili 2020 a Losanna (8 mio di fr.), il Campionato mondiale di hockey su ghiaccio 2020 a Losanna e Zurigo (0,5 mio. di fr.) e l’Universiade invernale 2021 nella Svizzera centrale 2021 (11 mio. di fr.), nonché la concessione di un credito pari a 6 milioni di franchi per la costruzione del Centre Sportif di Malley a Losanna. La Commissione è convinta della grande importanza politica di queste tre manifestazioni per lo sport, la formazione e la cultura. Con 12 voti contro 1, essa si allinea al Consiglio nazionale e, scostandosi dal Consiglio federale, chiede di aumentare il contributo per l’Universiade invernale di 3 milioni per portarlo a 14 milioni. In tal modo le uscite complessive per i tre eventi ammonterebbero a 22,5 milioni.

Abrogazione della moratoria relativa all’ammissione di nuove discipline sportive a «Gioventù e Sport»

La Commissione si pronuncia a favore dell’abrogazione della moratoria concernente l’ammissione di nuove discipline sportive a «Gioventù e Sport», entrata in vigore nel 2009 nell’ambito delle misure sulla verifica dei compiti della Confederazione. Essa propone alla sua Camera di accogliere la mozione 17.3605 n (Modifica dell'ordinanza allo scopo di attualizzare e ottimizzare processi e procedure per l'ammissione a «Gioventù e Sport» di nuove discipline sportive) secondo una versione modificata in cui si precisa che l’ammissione di nuovi sport non deve incidere sul budget.

17.3083 n Mo. Consiglio nazionale (Gruppo RL). Digitalizzazione. Un'identità elettronica per ridurre la burocrazia a livello nazionale

La Commissione sostiene con 6 voti contro 3 e 4 astensioni questa mozione che mira a introdurre rapidamente l’identità elettronica. Come il Consiglio nazionale, la CSEC–S è convinta che la legge e-ID attualmente in elaborazione tenga in considerazione gli obiettivi della mozione. Questa nuova normativa potrà dispiegare tutta la sua efficacia soltanto se si migliorano l’interoperabilità e la polivalenza dei sistemi. La Confederazione deve creare le condizioni favorevoli a tale scopo. Una minoranza della Commissione ritiene tuttavia che, nell’attuale fase di elaborazione della legge, la mozione comporti unicamente un onere amministrativo senza peraltro rafforzare il progetto.

16.3297 n Mo. Consiglio nazionale (Derder). Rafforzare la governanza della strategia digitale svizzera

La mozione chiede che sia definita una gestione politica della strategia digitale. La Commissione si dice soddisfatta del lavoro svolto dal Consiglio federale e condivide il suo parere, secondo cui, vista la complessità e il carattere trasversale delle sfide poste dalla società dell’informazione, non è pensabile che un’unica istanza gestisca tali sfide da sola. Per questa ragione la Commissione propone alla sua Camera, con 9 voti contro 0 e 3 astensioni, di respingere la mozione.

Presieduta dal consigliere agli Stati Ruedi Noser (RL, ZH) e dal consigliere agli Stati Hannes Germann (V, SH), la Commissione si è riunita il 13 febbraio 2018 a Berna. A parte della seduta era presente la consigliera federale Simonetta Sommaruga.