La Commissione della scienza, dell'educazione e della cultura del Consiglio nazionale (CSEC-N) si è occupata delle ultime divergenze concernenti il progetto di legge sulla promozione dello sport (09.082 n) che il Consiglio degli Stati aveva esaminato nella sessione invernale 2010. L'articolo 12 (Promuovere le opportunità di praticare sport e attività fisica), che riguarda l'aspetto quantitativo dell'insegnamento sportivo e le competenze in materia, è il punto più controverso del progetto. Come ci si aspettava, la questione delle competenze della Confederazione e dei Cantoni (art. 12 cpv. 3) e quella dell'introduzione nella legge di un numero minimo di lezioni di educazione fisica (art. 12 cpv. 3bis) hanno nuovamente dato luogo a un acceso dibattito. Le modifiche corrispondenti su questi due punti erano state introdotte dal Consiglio nazionale e in seguito respinte dal Consiglio degli Stati. La CSEC-N ha deciso, con 17 voti contro 6 e un'astensione, di mantenere la versione del Consiglio nazionale. Analogamente, intende mantenere il nuovo articolo concernente la ricerca nel settore delle scienze sportive. La Commissione propone invece al Consiglio nazionale di allinearsi al parere del Consiglio degli Stati sulle altre divergenze.
La CSEC-N ha inoltre concluso l'esame della legge sulle professioni psicologiche (09.075 s) che aveva iniziato alla fine dell'anno scorso. Per quanto concerne la protezione del titolo di psicologo – uno dei tre principali temi in discussione – la Commissione è giunta alla conclusione che non è possibile risolvere questa questione nell'ambito dell'esame in corso, dal momento che il bachelor non costituisce un diploma di scuola universitaria riconosciuto secondo la presente legge. La Commissione ha inoltre affrontato il tema dei titoli di perfezionamento a livello federale. Mentre il Consiglio degli Stati ha aggiunto la psicologia della salute alla lista dei settori – psicoterapia, psicologia evolutiva, psicologia clinica e neuropsicologia – nei quali si può ottenere un titolo di perfezionamento a livello federale, una minoranza della CSEC-N propone che siano ammessi alla formazione di perfezionamento in psicoterapia i titolari di un diploma in scienze sociali e umane (cfr. comunicato stampa del 18 novembre 2010). Infine, la Commissione si è occupata dell'accreditamento. Ritiene che le relative disposizioni debbano essere organizzate in modo simile a quelle della legge legge federale sull’aiuto alle scuole universitarie e sul coordinamento nel settore universitario svizzero (LASU) anch'essa attualmente all'esame della CSEC-N. Sul modello della proposta summenzionata relativa all'ammissione alle formazioni di perfezionamento, una minoranza intende proporre di estendere i criteri di accreditamento alle scienze umani e sociali. Un'altra minoranza ha depositato una proposta concernente le disposizioni transitorie, poiché teme che alcune formazioni di perfezionamento, iniziate in buona fede in un istituto in fase di accreditamento, non portino all'ottenimento di un diploma riconosciuto. Nella votazione sul complesso, la Commissione ha approvato il progetto all'unanimità. Esso sarà esaminato dal Consiglio nazionale nella sessione primaverile.
La Commissione ha inoltre proceduto all'esame preliminare di tre iniziative depositate dal consigliere nazionale Antonio Hodgers con un vivace dibattito sugli usi linguistici in Svizzera, come era già avvenuto altre volte. La prima di queste iniziative, «Usi linguistici nei media audiovisivi» (10.474), intende modificare l'articolo 24 delle legge federale sulla radiotelevisione (LRTV) introducendo un nuovo capoverso 5 secondo cui nelle trasmissioni informative, nei dibattiti e nelle trasmissioni divulgative la lingua dev'essere di regola utilizzata nella sua forma standard. La Commissione ha deciso, con 14 voti contro 9, di proporre di non dar seguito all'iniziativa, dal momento che la maggioranza ritiene che una modifica della legge non influirebbe sull'aumento dell'uso del dialetto nei media audiovisivi, a scapito della lingua standard e delle lingue minoritarie.
Le altre due iniziative, «Insegnamento delle lingue nelle scuole. Dare la priorità alle lingue nazionali» (10.475) e «In pubblico i membri del Consiglio federale devono esprimersi in una lingua ufficiale» (10.476), chiedono di modificare la legge sulle lingue. La prima intende modificare l'articolo 15 capoverso 3 in modo che venga data la priorità all'insegnamento delle lingue nazionali. Questa posizione era già stata sostenuta nell'ambito del dibattito relativo alla legge sulle lingue, ma senza successo all'epoca. Battuta su questo punto, la Commissione si è nuovamente occupata a lungo della questione. Alla fine ha tuttavia proposto di non dar seguito all'iniziativa, con 15 voti contro 6 e 4 astensioni.
La seconda (10.476) intende completare l'articolo 9 della legge sulle lingue con un capoverso 1bis, secondo il quale di fronte a un vasto pubblico i membri del Consiglio federale e il cancelliere della Confederazione si esprimono in una lingua ufficiale. È fatta salva la libera scelta della lingua negli ambienti internazionali. La Commissione ha deciso, con 20 voti contro 2 e 3 astensioni, di lasciare la scelta a chi occupa queste alte cariche e ha quindi proposto di non dar seguito a questa iniziativa.
La Commissione si è riunita a Berna dal 12 al 14 gennaio 2011 sotto la presidenza del consigliere nazionale Lieni Füglistaller (UDC/AG) e, in parte, in presenza dei consiglieri federali Ueli Maurer e Didier Burkhalter.
Berna, 13 gennaio 2011 Servizi del Parlamento