Nel quadro dei lavori legati all’attuazione della mozione 06.3421, ancora in corso, la CAPTE-N ha esaminato le regole applicabili alle emissioni foniche e dei gas di scarico dei motoveicoli. In precedenza aveva incaricato l’Ufficio federale delle strade (USTRA) di elaborare un rapporto sulla normativa vigente e sui relativi test in questo ambito. La Commissione è rimasta impressionata dall’ingegnosità di cui danno prova i fabbricanti di motoveicoli, i conducenti di questi mezzi e i meccanici. L’Ufficio mostra ad esempio come installino valvole sui tubi di scappamento, silenziatori di ricambio e sistemi di gestione elettronica del motore per aggirare i dispendiosi test dei gas di scarico e delle emissioni foniche.
Per proteggere la popolazione e l’ambiente da un elevato inquinamento fonico e ambientale ed evitare ulteriori deprezzamenti degli edifici causati da importanti emissioni sonore, la Commissione si è concentrata sulla definizione dei livelli di emissioni foniche e di gas di scarico ammesse per i motoveicoli. Con 13 voti contro 12 ha quindi depositato una mozione che non si limita a chiedere l’adeguamento del diritto svizzero alla nuova normativa europea in materia di emissioni foniche e di gas di scarico per i motoveicoli che vengono omologati per la prima volta in Svizzera, ma esige che tali norme siano applicate a tutti i motoveicoli già in circolazione particolarmente rumorosi e inquinanti. Così facendo i motoveicoli non a norma dovranno adeguarsi il più rapidamente possibile alla nuova regolamentazione consentendo una rapida riduzione dell’inquinamento fonico e atmosferico in Svizzera. Secondo una minoranza della Commissione, la prevista attuazione da parte dell’USTRA delle misure sulla base del calendario dell’UE concernente l’introduzione di norme relative al rumore e ai gas di scarico permetterà già di raggiungere pienamente l’obiettivo della Commissione. D’altro canto la minoranza teme che questa mozione stigmatizzi tutti i conducenti di motoveicoli quando sono solo alcuni di questi veicoli a porre problemi.
Approvvigionamento elettrico sicuro grazie all'obbligo di assunzione delle spese per l'energia di compensazione
La Commissione ha deciso all'unanimità di presentare un'iniziativa commissionale (13.467) concernente la modifica della legge sull'approvvigionamento elettrico. L'iniziativa crea certezza del diritto in relazione all'imputazione dei costi per l'energia di compensazione ai cosiddetti gruppi di bilancio da parte della società nazionale di rete Swissgrid. La Commissione ha constatato la necessità di agire dopo che recentemente la giurisprudenza del Tribunale amministrativo federale aveva comportato incertezza del diritto in relazione all'obbligo di assunzione delle spese per l'energia di compensazione. La fatturazione dell'energia di compensazione ai gruppi di bilancio da parte di Swissgrid è pratica corrente dal 2009 ed è esercitata con il consenso del settore. La modifica proposta dalla Commissione menziona ora esplicitamente chi si assume i costi assicurando in questo modo che si possa mantenere un sistema che ha dato buona prova di sé e, di conseguenza, garantire la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico in Svizzera.
Inoltre la Commissione ha avviato le prime audizioni, inizialmente con il Comitato d’iniziativa e con i Cantoni, sul progetto Strategia energetica 2050. Esse proseguiranno nel corso della prossima seduta.
La Commissione si è riunita a Berna il 14 e il 15 ottobre 2013 sotto la presidenza del consigliere nazionale Eric Nussbaumer (S/BL). A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.
Berna, 14 ottobre 2013 Servizi del Parlamento