La Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale propone alla propria Camera, con 13 voti contro 6 e 5 astensioni, di approvare l’accordo FATCA con gli  USA.

13.032 Approvazione e applicazione del Foreign Account Tax Compliance Act (FATCA). Accordo con gli Stati Uniti d’America
Dopo che le Camere federali si sono occupate a lungo durante la sessione estiva della ricerca di una possibile soluzione per regolarizzare il passato in merito alla controversia fiscale con gli USA, la Commissione dell’economia e dei tributi del Consiglio nazionale (CET-N) ha trattato, nel corso della sua seduta, l’accordo FATCA con gli Stati Uniti che riguarda l’applicazione futura della legislazione americana in materia fiscale. Nonostante l’accordo non susciti entusiasmo, la maggioranza della Commissione, dopo averne soppesato i vantaggi e gli svantaggi e aver esaminato le ripercussioni per la Svizzera di un’eventuale rinuncia ad esso, propone, con 17 voti contro 6 e 1 astensione, di entrare in materia sul decreto federale e la legge. Nella votazione sul complesso la CET-N ha accolto il decreto federale con 13 voti contro 6 e 5 astensioni.

La maggioranza della Commissione ritiene che in ogni caso la normativa unilaterale statunitense entrerà in vigore il 1° gennaio 2014 e che la Svizzera perciò abbia tutto l’interesse ad approfittare almeno delle agevolazioni previste nell’accordo per la sua attuazione, in particolare l’esenzione per gli istituti di previdenza professionale e le assicurazioni.
Una minoranza della Commissione chiede di non entrare in materia sul progetto perché quest’ultimo comprometterebbe la sovranità della Svizzera e la trasposizione automatica del diritto statunitense non sarebbe accettabile.

Un’altra minoranza propone di completare la legge con una disposizione che imponga al Consiglio federale, nel momento in cui dovesse adottare come standard lo scambio automatico di informazioni, di avviare negoziati con gli USA per un passaggio dall’attuale modello 2 (comunicazione di dati da parte di istituti finanziari, richiesta di dati concernenti clienti dichiarati non collaborativi mediante l’assistenza amministrativa) a un accordo FATCA secondo il modello 1.

12.020 Legge sull’alcool. Revisione totale
Dopo essere entrata in materia all’unanimità, in maggio, sul progetto, la Commissione ha ora avviato la deliberazione di dettaglio sul disegno di legge sull’imposizione delle bevande spiritose.

Con 15 voti contro 6 e 2 astensioni la Commissione si è pronunciata in linea di principio a favore del sistema di imposizione sul rendimento per la produzione svizzera di bevande spiritose destinate a essere utilizzate sul territorio nazionale. Secondo questo sistema l’imposta viene prelevata non sulla base della produzione effettiva bensì a partire dalla materia prima a seguito di una stima della produzione effettuata dalle autorità. La Commissione ha tuttavia chiesto ulteriori delucidazioni all’Amministrazione in merito all’imposizione sul rendimento e si occuperà di nuovo della questione nella sua prossima seduta.

La Commissione propone inoltre con 14 voti contro 7 e 3 astensioni, di portare a 32 franchi per ogni litro di alcool puro l’aliquota d’imposta che il Consiglio federale intendeva fissare a 29 franchi (art. 16). La maggioranza argomenta che in questo modo si compenserebbe il rincaro accumulatosi dal 1999 e si otterrebbe un certo bilanciamento delle minori entrate che si prospettano con l’introduzione del sistema di imposizione sul rendimento. Una richiesta di portare l’aliquota d’imposta a 35 franchi è invece stata respinta con 18 voti contro 6.
La CET-N propone inoltre, con 18 voti contro 6, che le bevande spiritose prodotte con materie prime provenienti dai poderi del produttore o raccolte, a cura di quest’ultimo, allo stato selvatico su territorio svizzero, per uso esclusivamente personale, siano esentate dall’imposta (art. 18) al pari delle scorte di bevande spiritose detenute dagli agricoltori, sempre a uso personale (Art. 61).

La Commissione prevede di proseguire la discussione di dettaglio nella sua seduta del 12  e del 13 agosto 2013.

12.074 Basta con l'IVA discriminatoria per la ristorazione! Iniziativa popolare
La Commissione ha nuovamente trattato un'iniziativa popolare del settore della ristorazione che chiede di assoggettare le proprie prestazioni alla stessa aliquota dell'IVA applicata al settore alimentare. Dopo aver riconosciuto, già nel mese di maggio, una certa necessità di intervento – nel senso dell'iniziativa popolare – per quanto concerne la discriminazione del settore alberghiero (soggetto a un'aliquota normale) nei confronti del settore take-away (soggetto ad un'aliquota ridotta), ieri la Commissione ha deciso, con 14 voti contro 5 e 2 astensioni, di elaborare un controprogetto all'iniziativa popolare sotto forma di iniziativa di commissione (13.435). Questa prevede che in futuro per determinare l'aliquota dell'IVA non sarà vincolante soltanto il luogo della consumazione di pasti e bibite, ma anche se questi sono riscaldati o meno. L'aliquota ridotta dovrebbe quindi essere applicata soltanto quando sono venduti pasti o bibite freddi che i clienti portano con sé. Grazie a questo criterio supplementare lo svantaggio concorrenziale dei ristoranti rispetto ai fornitori di derrate da asporto verrebbe sensibilmente ridotto. Nel contempo le entrate fiscali della Confederazione aumenterebbero di circa 50-60 milioni di franchi.

L'iniziativa della Commissione è ora trasmessa alla Commissione omologa del Consiglio degli Stati che il 5 luglio deciderà se darle seguito.

12.028 Legge sui cartelli. Modifica
La revisione della LCart persegue un'intensificazione della concorrenza in Svizzera e, nel contempo, un rafforzamento della certezza del diritto. Essa concerne essenzialmente una riforma istituzionale, il divieto di cinque tipi di accordo particolarmente nocivi, un ampliamento della procedura civile, la riduzione della sanzione per le aziende che rispettano i «Programmi di conformità» nonché il miglioramento della procedura di opposizione.

Durante la sessione primaverile 2013, il Consiglio degli Stati ha esaminato il progetto modificandolo essenzialmente in merito alla riforma istituzionale e alla questione degli ostacoli illeciti agli acquisti all'estero.

La Commissione ha sentito le seguenti persone: Vincent Martenet (presidente della Commissione della concorrenza); Stefan Meierhans (Sorvegliante dei prezzi); Walter Stoffel e Marc Amstutz (professori all’università di Friburgo); Patrick Krauskopf (avvocato, Krauskopf Wagner & Partner); Thomas Hoehn (Vistiting Professor presso l’Imperial College Business School di Londra), Stefan Bühler (professore all’Università di San Gallo) e Andreas Heinemann (professore all’università di Zurigo).

A seguito di queste audizioni la CET-N ha deciso, senza voti contrari, di entrare in materia sul progetto riconoscendo la necessità di una revisione della legge. La Commissione darà inizio alla deliberazione di dettaglio nella sua seduta del mese di ottobre in modo da disporre del tempo sufficiente per esaminare questo complesso progetto.

10.449 Iv. Pa. Gruppo LR. Protezione della sfera privata. No allo scambio automatico di informazioni e 10.450 Punire severamente la vendita di dati bancari
Con 12 voti contro 11 la Commissione propone di togliere dal ruolo l'iniziativa parlamentare 10.449 che chiede un rafforzamento del divieto dello scambio spontaneo o automatico di informazioni già previsto nella legge sull’assistenza amministrativa fiscale (LAAF) Una minoranza della Commissione teme tuttavia che, senza la disposizione legislativa proposta, lo scambio automatico possa essere introdotto senza l'approvazione del Parlamento mediante la modifica dell'articolo 26 dell'accordo modello dell'OCSE.

D'altro canto, con 17 voti contro 5, la Commissione ha proposto di affidare all'amministrazione un mandato per l'elaborazione di un avamprogetto legislativo che attui la richiesta dell'iniziativa parlamentare 10.450. La pena comminata per violazione del segreto bancario andrebbe di conseguenza inasprita. Agli occhi della maggioranza della Commissione si otterrebbe in tal modo un effetto dissuasivo con una conseguente futura riduzione delle vendite di dati bancari. La fattispecie penale verrebbe inoltre estesa anche a quelle persone che ricevono o utilizzano le informazioni rubate.

La Commissione si è riunita a Berna il 24 e il 25 giugno 2013 sotto la presidenza del consigliere nazionale Christophe Darbellay (PPD, VS) e alla presenza della consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf e del consigliere federale Johann Schneider-Ammann.


Berna, 25 giugno 2013  Servizi del Parlamento