Divergenze concernenti la Strategia energetica 2050
La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale ha concluso le deliberazioni concernenti l’appianamento delle divergenze relative al progetto Strategia energetica 2050. A tal proposito la maggioranza della Commissione respinge sia un limite temporale massimo d’esercizio sia un piano di esercizio a lungo termine per le centrali nucleari. Il Consiglio nazionale aveva approvato questa regolamentazione in occasione delle prime deliberazioni sul progetto.

La Commissione ha trattato le divergenze che erano rimaste in sospeso in diversi atti normativi derivati del progetto Strategia energetica 2050 (13.074). Per quanto concerne le centrali nucleari propone ora di rinunciare sia a un piano di esercizio a lungo termine (14 voti contro 11) sia a un limite temporale massimo d’esercizio (14 voti contro 9 e 2 astensioni). La maggioranza della Commissione è convinta che per garantire la sicurezza di queste strutture e disciplinarne la cessazione dell’attività non siano necessarie nuove disposizioni nella legge sull’energia nucleare. A preoccuparla sono piuttosto le eventuali richieste di risarcimento da parte dei gestori delle centrali nucleari nel caso in cui venissero costretti a chiuderle anzitempo. Una minoranza si attiene invece alle decisioni del Consiglio nazionale sottolineando la necessità di introdurre una regolamentazione a livello di legge, come auspicato dall’autorità di vigilanza IFSN, dato che una modifica corrispondente a livello di ordinanza non sarebbe sufficiente. Solo in questo modo sarebbe possibile garantire all’autorità incaricata della vigilanza la base legale sufficiente per adempiere i propri compiti in relazione all’imminente fase della messa fuori esercizio delle centrali nucleari. Infine, con 13 voti contro 11 e 1 astensione, la Commissione ha respinto una proposta che chiedeva di ritrattare la disposizione concernente il divieto di rilasciare autorizzazioni quadro per la costruzione di nuove centrali nucleari.

Nell’ambito della legislazione fiscale (n. 2a e 2b) la Commissione modifica, con 16 voti contro 8 e 1 astensione, la decisione del Consiglio nazionale eliminando il criterio degli standard minimi per poter ottenere una deduzione fiscale. Una minoranza vorrebbe invece attenersi al diritto vigente.

 

Appianamento delle divergenze relative alla legge federale sulle foreste

La Commissione ha esaminato le decisioni prese dal Consiglio degli Stati durante la sessione invernale e sui temi in questione ha mantenuto ampiamente la posizione del Consiglio nazionale (14.046). Con 13 voti contro 9 e 1 astensione propone quindi di stralciare nell’articolo 21a la disposizione riguardante l’obbligo di dimostrare che la manodopera che svolge lavori di raccolta del legame possieda la formazione richiesta. Anche per quanto concerne la promozione della vendita e dell’utilizzo del legno prevista nell’articolo 34a la CAPTE-N propone, con 15 voti contro 10, di mantenere la decisione del Consiglio nazionale. In merito all’articolo 34b ha invece approvato, con 12 voti contro 9 e 4 astensioni, una disposizione leggermente modificata rispetto a quella decisa dal Consiglio degli Stati secondo cui la Confederazione è tenuta a promuovere l’utilizzo di legno svizzero nella pianificazione, nella costruzione e della gestione di costruzioni e impianti di sua proprietà. Con 13 voti contro 12, ha infine ribadito la sua richiesta affinché la Confederazione sostenga finanziariamente gli allacciamenti forestali al di fuori della foresta di protezione (art. 38a). Diverse minoranze hanno proposto di volta in volta di allinearsi alle decisioni del Consiglio degli Stati.

 

Multa disciplinare contro il littering

La Commissione ha adottato con 13 voti contro 9 e 2 astensioni un progetto volto a modificare la legge sulla protezione dell’ambiente (13.413) per introdurre una norma che definisca l’abbandono selvaggio di piccole quantità di rifiuti (littering). Questa disposizione di diritto penale accessorio unita alla legge federale sulle multe disciplinari, pure in fase di revisione, consentirebbe di infliggere multe disciplinari di 300 franchi al massimo nei confronti di chi viene colto in flagrante. Questo progetto prevede inoltre di multare secondo la procedura ordinaria l’abbandono inappropriato di quantità più grandi di rifiuti urbani (ad es. sacchi della spazzatura). Una minoranza respinge questa revisione.

 

Presieduta dal consigliere nazionale Stefan Müller-Altermatt (PPD, SO), la Commissione si è riunita a Berna il 25 e il 26 gennaio 2016. A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.

 

 

Berna, 26 gennaio 2016 Servizi del Parlamento