La Commissione della politica estera del
Consiglio nazionale (CPE-N) ha accolto con 18 voti contro 3 e 3 astensioni la
mozione della CPE-S No a concessioni sull’olio di palma (18.3717). La
Commissione prende atto che i negoziati concernenti un accordo di libero
scambio tra l’AELS e l’Indonesia sono sostanzialmente conclusi e si congratula
con il Consiglio federale per il successo negoziale. Inoltre esprime
soddisfazione per il fatto che i negoziati tengano conto delle preoccupazioni
volte a garantire la sostenibilità e a salvaguardare gli interessi
dell’agricoltura svizzera.
Una parte della Commissione ha chiesto al
Consiglio federale di prevedere norme internazionali più severe e vincolanti
negli accordi con l’Indonesia e la Malaysia, nonché di creare istituzioni e
procedure per monitorare il rispetto degli standard di sostenibilità e
garantirne l’effettiva applicazione con il coinvolgimento delle autorità
competenti e delle organizzazioni della società civile. Una proposta di
emendamento in tal senso è stata respinta con 15 voti contro 8 e un’astensione.
Inoltre, la Commissione non ha dato seguito a
due iniziative cantonali: quella del Cantone di Ginevra (18.303) con 13 voti
contro 7 e un’astensione e quella del Cantone di Turgovia (17.317) con 14 voti
contro 8.
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Il 10 ottobre 2018 il Consiglio federale ha
deciso di approvare con una dichiarazione il Patto mondiale dell’ONU per
la migrazione, che sarà adottato in occasione di una conferenza dei capi di
Stato e di Governo prevista per il 10 e l’11 dicembre a Marrakech. La CPE-N è
stata consultata dal Consiglio federale in merito a questo progetto,
conformemente all’articolo 152 capoverso 3 della legge sul Parlamento, e con 14
voti contro 10 e un’astensione ha approvato una proposta che raccomanda al
Consiglio federale di sottoscrivere il Patto dell’ONU per la migrazione,
formulando le riserve della Svizzera in una dichiarazione (cfr. l’incontro
con la stampa del 5.11.2018).
Oltre alla consultazione, la CPE-N ha
esaminato e respinto le proposte di seguito.
- Con 14 voti contro 10 e un’astensione la Commissione ha respinto una proposta di mozione commissionale la quale chiedeva che il Consiglio federale rinunci a sottoscrivere il Patto.
- Con 14 voti contro 11 la Commissione ha respinto una proposta di mozione commissionale la quale intendeva incaricare il Consiglio federale di non approvare per il momento il Patto mondiale dell’ONU per la migrazione e di sottoporre al Parlamento la proposta di approvazione nella forma di decreto federale. Il tenore di questa proposta corrisponde a quello della mozione presentata il 19 ottobre dalla Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (18.4093).
- Con 15 voti contro 9 e un’astensione la Commissione ha respinto una proposta di mozione commissionale la quale chiedeva che un’eventuale approvazione del Patto per la migrazione sia sottoposta a referendum obbligatorio.
La maggioranza della Commissione è
fondamentalmente del parere che i problemi globali possano essere affrontati e
risolti soltanto a livello multilaterale. Questo Patto rappresenta pertanto un
primo passo verso una soluzione globale dei problemi posti dalle migrazioni.
Una parte della maggioranza sottolinea con fermezza che la Svizzera al momento
della firma del Patto dovrà formulare le proprie riserve.
La minoranza della Commissione è invece
dell’avviso che il Consiglio federale sottovaluti il fatto che il tema della
migrazione preoccupa seriamente la popolazione e per questo motivo auspica che
il Collegio governativo coinvolga il Parlamento e il popolo. Sottolinea che il
trattato rappresenta un’istituzionalizzazione della migrazione economica e
quindi non dovrebbe essere sottoscritto.
La CPE-N si è inoltre occupata dello stato di
attuazione della candidatura della Svizzera quale membro non permanente del
Consiglio di sicurezza dell’ONU per il periodo 2023-2024. La Commissione ha
ribadito la necessità di proseguire e intensificare gradualmente il dialogo con
il Consiglio federale.
La Commissione propone altresì con 18 voti
contro 6 di non dare seguito all’iniziativa parlamentare Reimann Lukas.
Diritto di codecisione dell’Assemblea federale per le sanzioni internazionali
(18.439 n). La maggioranza della Commissione ritiene che l’emanazione di
misure coercitive sia disciplinata in modo soddisfacente, approva la
ripartizione dei compiti fra Parlamento e Consiglio federale e sostiene che il
progetto dell’autore dell’iniziativa non apporta alcun valore aggiunto. Una
minoranza della Commissione propone di dare seguito all’iniziativa parlamentare
e di conferire all’Assemblea federale la competenza di approvare sanzioni.