La Commissione è entrata in materia, senza opposizioni, sulla legge federale sui servizi d’identificazione elettronica (18.049). La nuova legge consente di introdurre un’identità digitale riconosciuta dallo Stato, grazie alla quale in futuro gli utenti potranno svolgere attività online in modo più semplice e sicuro nonché accedere ai servizi del Governo elettronico.

Nel quadro delle sue deliberazioni sulla cosiddetta legge sull’eID, la Commissione ha condotto innanzitutto alcune audizioni, a cui hanno partecipato rappresentanti del mondo economico, delle corporazioni di diritto pubblico, dei possibili fornitori di soluzioni di eID e delle cerchie interessate della società civile. Nella sua prima seduta la Commissione ha esaminato in particolare l’orientamento generale della legge. In linea di principio la Commissione è favorevole alla ripartizione dei compiti tra Stato e privati prevista dalla legge, secondo la quale lo Stato avrà il compito di verificare e confermare l’identità di una persona, mentre i supporti tecnici richiesti per una tale identificazione saranno sviluppati e forniti dai privati. Grazie alla verifica dell’identità delle persone e al riconoscimento dei servizi d’identificazione elettronica da parte dello Stato, l’e-ID dovrebbe imporsi come un strumento affidabile e sicuro della società digitalizzata, senza tuttavia precludersi gli sviluppi dinamici della tecnologia. La proposta di rinviare la legge al Consiglio federale affinché la rielabori è stata respinta con 16 voti contro 7 e 2 astensioni. Una minoranza vuole che la legge stabilisca che il rilascio di un’eID è un compito pubblico che può essere trasferito ai privati mediante un mandato di prestazioni. La Commissione avvierà la deliberazione di dettaglio sul disegno nella sua prossima seduta.

Nessun obbligo d’informazione prima della proroga automatica del contratto

Con 12 voti contro 12, 1 astensione e il voto decisivo del suo presidente, la Commissione ha deciso di proporre alla propria Camera lo stralcio dal ruolo dell’iniziativa parlamentare Golay (Poggia) 13.426 (Rinnovo tacito dei contratti di servizi. Migliorare l’informazione e la protezione dei consumatori). Tale iniziativa chiede che venga imposto l’obbligo di informare per tempo i consumatori in merito al loro diritto di disdire un contratto prima che venga rinnovato tacitamente. Al termine della procedura di consultazione su un relativo progetto preliminare, la Commissione è giunta alla conclusione che l’obbligo d’informazione proposto dall’iniziativa rappresenti un’ingerenza nella libertà contrattuale e generi oneri burocratici inutili, che non possono essere giustificati con la necessità dei consumatori di essere informati. Una minoranza della Commissione intende invece portare avanti i lavori relativi a una revisione della legge e propone di non togliere dal ruolo tale iniziativa.

Essa ritiene che l’obbligo d’informazione sia un mezzo semplice che consente di proteggere i consumatori dai legami contrattuali che si protraggono involontariamente.

Revisione della legge sul Tribunale federale

Nella seduta odierna la Commissione si è occupata per la prima volta del disegno concernente la modifica della legge sul Tribunale federale (18.051). Dopo aver condotto un’audizione con alcuni rappresentanti del mondo accademico e delle cerchie interessate, la Commissione ha sentito il parere del Tribunale federale e del Tribunale federale amministrativo in merito al capoverso 4 dell’articolo 162 LParl. La Commissione avvierà la deliberazione di dettaglio su tale disegno nella sua prossima seduta.

Altri oggetti:

  • Con 21 voti contro 2, la Commissione propone alla propria Camera di non dare seguito all’iniziativa del Cantone di Neuchâtel (17.315 s Iv. Ct. NE. Condizioni dell’assistenza al suicidio) che chiede alla Confederazione di precisare le condizioni per l’assistenza al suicidio e le basi legali per le organizzazioni di aiuto al suicidio. La Commissione è dell’avviso che per impedire eventuali abusi è sufficiente applicare e imporre in modo coerente le disposizioni legislative esistenti. Essa condivide pertanto le riflessioni del Consiglio degli Stati, il quale ha respinto tale richiesta nella sessione estiva del 2018.
  • Con 15 voti contro 7, la Commissione ha respinto un’iniziativa del Cantone di Ginevra (17.300 s Iv. Ct. GE. Riabilitazione dei sette manifestanti condannati a seguito della manifestazione del 9 novembre del 1932). Tale iniziativa chiede di riabilitare sette manifestanti condannati nel 1933 da un tribunale penale della Confederazione. Nel 1932 la città di Ginevra è stata teatro di scontri violenti fra movimenti di destra e sinistra che hanno portato a un intervento dell’esercito svizzero. Allineandosi al parere del Consiglio degli Stati, anche la CAG-N ritiene che i manifestanti siano stati condannati in conformità con le regole dello Stato di diritto. Una minoranza è invece dell’avviso che tali persone debbano essere riabilitate. In questo modo l’Assemblea federale terrebbe conto della valutazione odierna degli eventi del passato, come sottolineato in particolare anche dal Cantone di Ginevra.
  • Con 15 voti contro 7 e 1 astensione, la Commissione propone di non dare seguito all’iniziativa parlamentare Hardegger (17.476) (Evitare gli impedimenti ai risanamenti delle proprietà per piani). Essa fa notare che il diritto in materia di proprietà per piani crea soltanto le condizioni quadro e che nell’80 per cento dei casi i comproprietari costituiscono già un fondo di rinnovazione. Tuttavia, una minoranza è favorevole a un obbligo legale che preveda la costituzione di un fondo di rinnovazione.
  • Infine, la Commissione ha adottato un’iniziativa commissionale (18.464) che chiede di aumentare i posti a tempo pieno presso la Corte d’appello del Tribunale penale federale. Ora spetta alla Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati pronunciarsi su tale decisione.
  • Non avendo ottenuto l’approvazione della Commissione omologa del Consiglio degli Stati, la CAG-N ha deciso di non mantenere la sua decisione di dare seguito all’iniziativa parlamentare (16.487) Sommaruga Carlo «Rafforzare e garantire l’indipendenza del Ministero pubblico della Confederazione». In seguito alla decisione chiara della CAG-N, l’autore aveva annunciato di ritirare la sua iniziativa.

Presieduta dal consigliere nazionale Pirmin Schwander (UDC/SZ), la Commissione si è riunita a Berna il 15 e 16 novembre.