La Commissione non vuole che la Svizzera proceda da sola a livello nazionale, ma che colleghi il suo sistema di scambio di emissioni di CO2 con quello dell’UE ed è pertanto favorevole alla ratifica del relativo accordo. Con il collegamento dei due sistemi le imprese svizzere ottengono l’accesso a un mercato molto più grande.

La Commissione dell’ambiente, della pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale (CAPTE-N) ha deciso con 14 voti contro 7 e 2 astensioni di entrare in materia sul disegno concernente l’approvazione dell’Accordo tra la Svizzera e l’UE sul collegamento dei sistemi di scambio di quote di emissioni (17.073). Essa sostiene la connessione dei due sistemi di scambio, che consente di equiparare i diritti di emissione di CO2 delle imprese svizzere a quelli di imprese dell’Unione europea.

Nella deliberazione di dettaglio sul disegno la Commissione ha già adottato le prime decisioni. Da un lato, con 19 voti contro 3 e 3 astensioni si è pronunciata contro la ratifica soltanto al momento in cui i diritti di emissione raggiungano 30 euro per tonnellata di CO2. D’altro canto, essa vuole garantire con una disposizione supplementare che nella navigazione aerea non vi siano doppi oneri. Con 15 voti contro 0 e 10 astensioni la Commissione ha deciso di premunirsi nel caso che l’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale (OACI) adotti nuove misure. L’OACI intende introdurre un obbligo di compensazione per la navigazione aerea internazionale, oltre all’inclusione dei voli interni allo SEE nel sistema di scambio di quote di emissioni, come previsto dall’accordo. Secondo quanto proposto dalla Commissione, se si dovesse prospettare un doppio onere per determinati voli, il Consiglio federale dovrebbe sottoporre un progetto per rivalutare la situazione.

La Commissione esamina una tassa sui biglietti aerei

La Commissione si è occupata di traffico aereo, settore con elevate e crescenti emissioni di CO2, anche in relazione alla revisione totale della legge sul CO2 (17.071). In discussione vi è una tassa sui biglietti aerei, già applicata in molti Paesi europei, che sarebbe prelevata per ciascun passeggero e a dipendenza della distanza del volo. L’Amministrazione è ora chiamata a illustrare come una tale tassa sui biglietti aerei possa esattamente essere messa in atto. La Commissione ha approvato con 15 voti contro 6 la proposta di conferire un mandato in tal senso.

Nell’ulteriore trattazione sulla revisione totale la Commissione ha inasprito le disposizioni concernenti le centrali termiche a combustibili fossili. Con il voto preponderante del presidente ha accolto una proposta volta a impedire che in Svizzera tali impianti diventino attrattivi. Questo significa che prezzi bassi applicati nel sistema di scambio di quote di emissioni non devono favorire la costruzione di impianti a combustibili fossili per la produzione di calore o di elettricità.

Confermata la tassa sul CO2 applicata ai combustibili

Per quanto riguarda gli articoli sul sistema di scambio di quote di emissioni (SSQE), la Commissione segue a grandi linee il disegno del Consiglio federale. Essa è favorevole a che le imprese debbano pagare per emissioni non coperte da diritti di emissione 220 franchi per tonnellata di CO2 equivalenti. Con 13 voti contro 12 ha respinto proposte tendenti ad alleviare le misure sanzionatorie. Anche per quanto riguarda la tassa sul CO2 applicata ai combustibili, la Commissione sostiene in linea di massima quanto previsto dal Consiglio federale, ovvero un’aliquota della tassa situata tra 96 e 210 franchi per tonnellata di CO2. La Commissione si è pronunciata contro una tassa di incentivazione sia più bassa, sia più alta. Inoltre, con 16 voti contro 8 e 1 astensione, è pure contraria ad estendere la tassa sul CO2 ai carburanti. Per quanto riguarda gli impegni di riduzione (art. 33), la Commissione si distanzia in un punto rispetto al disegno del Consiglio federale: devono poter essere esentate dall’impegno di riduzione tutte le imprese che non partecipano al SSQE e non soltanto quelle con un onere fiscale annuo della tassa sul CO2 di almeno 15 000 franchi.

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La Commissione ha inoltre proceduto all’esame preliminare dell’iniziativa parlamentare Walliser 17.467 «Modifica della legge federale sugli impianti di accumulazione»; con 13 voti contro 8 e 1 astensione ha deciso di proporre alla sua Camera di non darvi seguito. Una minoranza propone invece di dare seguito all’iniziativa.

Parimenti, la Commissione propone, con 17 voti contro 8, di non dare seguito all’iniziativa parlamentare Flach 17.487 «Chiarezza e maggiore sicurezza per le centrali nucleari ferme. Sospendere la licenza d'esercizio dopo due anni di interruzione». Una minoranza propone invece di darvi seguito.

Infine, con 17 voti contro 7 e 1 astensione, la Commissione ha adottato un progetto preliminare concernente la modifica della legge sulle forze idriche. La modifica è stata elaborata nell’ambito dell’iniziativa parlamentare 16.452 «Aggiornare l’esame dell’impatto ambientale per consentire un maggiore sfruttamento della forza idrica per la produzione e lo stoccaggio di energia». Essa stabilisce che in caso di rinnovo di una concessione per provvedimenti di ripristino o di sostituzione secondo l’articolo 18 capoverso 1ter LPN, l’esame dell’impatto ambientale consideri lo stato attuale dell’impianto. Il progetto sarà inviato prossimamente in consultazione.

Presieduta dal consigliere nazionale Roger Nordmann (PS, VD), la Commissione si è riunita l’8 e il 9 ottobre 2018 a Berna. A parte della seduta era presente la consigliera federale Doris Leuthard.