La Commissione si è informata sugli ultimi
sviluppi concernenti l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea e sulle
implicazioni per la Svizzera. Con la «Brexit» gli attuali accordi bilaterali
della Svizzera non saranno più applicabili al Regno Unito. La CPE-N guarda con
favore ai lavori del Consiglio federale nel quadro della strategia
«Mind-the-Gap», che mirano a garantire i diritti e gli obblighi reciproci
esistenti anche dopo l’uscita dall’UE ed eventualmente a estenderli. In questo
contesto la CPE-N ha approvato all’unanimità l’applicazione provvisoria di due
accordi che entrerebbero in vigore al momento dell’uscita del Regno Unito
dall’UE. Il primo accordo è di natura commerciale, mentre il secondo riguarda i
diritti dei cittadini. In caso di un’uscita del Regno Unito senza un accordo
con l’UE, questi accordi consentono essenzialmente di riproporre i diritti e
gli obblighi sanciti negli accordi bilaterali fra la Svizzera e l’UE,
garantendo in tal modo la continuità senza intoppi dei rapporti fra i due Paesi.
In un secondo tempo la Commissione ha
verificato lo stato delle relazioni e dei dossier pendenti fra la Svizzera e
l’UE. Si è soffermata in particolare sul risultato attuale dei negoziati
relativi all’accordo istituzionale fra la Svizzera e l’UE, focalizzando la sua
attenzione sulla problematica dei lavoratori distaccati nell’ambito delle
misure d’accompagnamento. Se in occasione della seduta dell’11 e del 12
febbraio 2019 la CPE-N sarà consultata sul progetto di accordo, lo scambio
odierno fra la Commissione e il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del
Dipartimento federale degli affari esteri, ha permesso di fare luce su alcuni
aspetti tecnici di ordine giuridico. Oggetto di discussione è stato anche il
tipo di procedura di consultazione scelto.
Altre decisioni
La CPE-N ha inoltre esaminato i vantaggi
economici conseguenti all'associazione della Svizzera a Schengen, prendendo
atto di un corrispondente rapporto del Consiglio federale in risposta al
postulato 15.3896 «Vantaggi economici conseguenti all'associazione a Schengen».
Proporrà la trattazione di questo rapporto nella seduta plenaria del Consiglio
nazionale.
Audizioni pubbliche sull’accordo istituzionale Svizzera-UE
Nel corso dell’estate 2018 la CPE-N ha deciso
che avrebbe condotto un’audizione pubblica con esperti non appena a conoscenza
dei risultati negoziali relativi all’«accordo istituzionale Svizzera-UE». Dopo
che il 7 dicembre 2018 il Consiglio federale aveva comunicato i risultati
negoziali, nell’ambito della presente seduta è stata condotta l’audizione che è
stata resa accessibile all’opinione pubblica mediante Live-Stream sul canale Youtube del
Parlamento. La Commissione ha sentito i seguenti esperti:
- Prof. Dr. iur. Dr. rer. pol. h.c. Carl Baudenbacher (arbitro e consulente indipendente, Monckton Chambers, Londra, ex presidente della Corte AELS, professore ordinario emerito, Università di San Gallo)
- Marc Bros de Puechredon, (presidente della Direzione BAK Economics)
- Prof. Dr. Astrid Epiney (professoressa di diritto internazionale, diritto europeo e diritto pubblico svizzero all’Università di Friburgo, direttrice amministrativa dell’Institut de droit européen, rettrice dell’Università di Friburgo)
- Prof. Dr. Matthias Oesch (titolare della cattedra di diritto pubblico, diritto europeo e diritto economico internazionale all’Università di Zurigo)
- Prof. Dr. Christa Tobler (professoressa di diritto europeo, Europainstitut dell’Università di Basilea)
Dr. Paul Widmer (incaricato di corsi di
relazioni internazionali presso la School of Economics and Political Science,
Università di San Gallo)