Con 14 voti contro 10 e 1 astensione la Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale propone alla propria Camera di non dare seguito alle cinque iniziative parlamentari concernenti le sedi della SSR SRG. A suo avviso, le sedi di produzione non devono essere sancite a livello di legge. La Commissione ha inoltre esaminato le divergenze relative alla revisione della legge sulle telecomunicazioni e ha espresso la propria preoccupazione per i nuovi treni bipiano impiegati nel traffico a lunga percorrenza.

La Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (CTT-N) ha deciso, dopo una discussione dai toni accesi, di proporre alla propria Camera di non dare seguito alle cinque iniziative parlamentari «Diversità invece di concentrazione. Garantire una produzione di programmi decentralizzata da parte della SSR» (18.448, 18.450, 18.451, 18.456, 18.457). La CTT-N deplora il trasferimento di una parte delle redazioni radiofoniche della SRF da Berna a Zurigo e, in particolare, la mancanza di sensibilità federale e regionale a livello di procedura e di comunicazione. Una maggioranza della Commissione rammenta tuttavia che la redazione nazionale rimarrà interamente a Berna e che la cronaca politica federale e regionale continuerà a essere prodotta nella capitale. Una minoranza propone invece di dare seguito alle iniziative. In particolare, è del parere che la pluralità del panorama mediatico e il confronto delle opinioni possano essere mantenuti solo con una separazione geografica delle redazioni. Pertanto ritiene senz’altro opportuno che la politica della SSR SRG definisca orientamenti concreti al riguardo.

La CTT-N ha esaminato le divergenze relative alla revisione della legge sulle telecomunicazioni (17.058) dopo che ciascuna delle due Camere aveva discusso il progetto nelle sessioni autunnale e invernale del 2018. Per una leggera maggioranza dei punti esaminati la Commissione propone di allinearsi al Consiglio degli Stati. In tal senso, in particolare, ha approvato all’unanimità la decisione di completare la disposizione concernente la ridiffusione di programmi radiotelevisivi (art. 61a LRTV), secondo la quale per la ridiffusione in differita possono essere fatte modifiche ai programmi con il consenso dell’emittente. Per quanto riguarda gli altri collegamenti (art. 35a cpv. 1) e il risarcimento per il finanziamento di impianti (art. 35b cpv.4), la CTT-N propone invece alla propria Camera, senza voti contrari, di aderire alla sua decisione e quindi al disegno del Consiglio federale. La Commissione ha inoltre deciso, con 13 voti contro 6 e 1 astensione, di regolamentare la concorrenza sleale (art. 45a) completando la disposizione in modo tale da continuare a garantire la possibilità di effettuare ricerche di mercato. Per quanto attiene alla neutralità della rete (art. 12e), il Consiglio degli Stati ha completato nella sessione invernale il disciplinamento proposto dal Consiglio nazionale al fine di lasciare ai fornitori di servizi Internet un margine di manovra maggiore nell’offerta di servizi speciali. La CTT-N non ha ancora preso una decisione in merito ma ha chiesto informazioni supplementari all’Amministrazione. Ulteriori rapporti sono stati allestiti sulle questioni inerenti all’esenzione dalle concessioni per le organizzazioni di primo intervento (art. 22 cpv. 4), all’utilizzazione delle infrastrutture esistenti (art. 35 cpv. 2bis) e alla protezione dei fanciulli e dei giovani (art. 46a). I temi inevasi saranno trattati nel corso della prossima seduta dell’11 febbraio.

La Commissione propone all’unanimità di non dare seguito all’iniziativa del Cantone di Ginevra «L'IVA che l'UFCOM ha percepito indebitamente, come accertato da una chiara sentenza emanata dal Tribunale amministrativo federale, deve essere rimborsata ai contribuenti senza chiedere loro di effettuare un iter specifico» (17.307), osservando che il DATEC sta attualmente elaborando le basi legali per un rimborso forfettario dell’IVA a tutte le economie domestiche. A suo parere non vi è ulteriore necessità d’intervento.

A proposito della mobilità elettrica la Commissione ha sentito i rappresentanti dell’Unione delle città svizzere e delle imprese di trasporto pubblico. L’evoluzione tecnologica è notevole e offre possibilità interessanti anche per i trasporti pubblici urbani. Tuttavia, attualmente diversi aspetti tecnici, giuridici e finanziari rimangono irrisolti e i costi d’investimento e di gestione particolarmente elevati in questo ambito costituiscono un ostacolo a una pronta introduzione dell’elettromobilità. Con 15 voti contro 8, la Commissione ha dunque inoltrato un postulato (19.3000) che incarica il Consiglio federale di presentare un’esposizione dettagliata in materia. Per il secondo trimestre prevede di approfondire la tematica consultando esperti.

La Commissione si è incontrata con i vertici di Swisscom e ha chiesto in particolare ragguagli sulla situazione del personale in seno all’impresa di telecomunicazioni. Ha potuto constatare come l’intero settore si trovi in una fase di rapida ristrutturazione, nonché la grande importanza che Swisscom attribuisce al fatto che quest’ultima avvenga in modo socialmente sostenibile. Avendo riconosciuto che un divieto generalizzato di ridurre il personale non sarebbe opportuno, respinge la petizione 18.2023. Una minoranza ritiene tuttavia che i successi economici non debbano oscurare l’importanza del mandato di approvvigionamento e che le oltre 4000 firme raccolte dalla petizione meritino la necessaria considerazione.

La Commissione esprime inoltre preoccupazione per i numerosi guasti ai treni bipiano impiegati nelle tratte a lunga percorrenza delle FFS, forniti dalla ditta Bombardier. Ha pertanto deciso di porre ai responsabili domande concrete alle quali si attende una risposta in occasione della sua prossima seduta in febbraio.