La Commissione dell’ambiente, della
pianificazione del territorio e dell’energia del Consiglio nazionale ha
approvato il disegno di modifica della legge sulle forze idriche (LUFI)
(18.056) con 16 voti contro 2 e 6 astensioni. Con 12 voti contro 10 e 2
astensioni accoglie perciò l’aliquota massima del canone annuo pari a 110
franchi come proposto dal Consiglio federale fino al 2024, allineandosi così
anche al parere del Consiglio degli Stati (art. 49 cpv. 1 LUFI). Una minoranza
propone di abbassare il canone massimo a 80 franchi. La Commissione è invece
ampiamente concorde nel conferire al Consiglio federale il mandato di proporre
per tempo una nuova aliquota massima del canone annuo per il periodo successivo
al 2024. Con 19 voti contro 4 respinge la proposta di definire nella legge
condizioni quadro per un futuro modello di canone annuo flessibile allineandosi
così al progetto del Consiglio federale (art. 49 cpv. 1bis). Mentre la
minoranza vuole ridurre sin d’ora l’aliquota massima del canone annuo per
sgravare i gestori di impianti idraulici confrontati con prezzi di mercato
bassi, la maggioranza della Commissione è convinta che l’intervento sia
prematuro, come avrebbero dimostrato anche le reazioni in sede di
consultazione. Vuole discutere le modifiche al modello del canone annuo
contemporaneamente alle deliberazioni su un nuovo assetto del mercato
dell’energia elettrica nell’ambito della prossima revisione della legge
sull’approvvigionamento elettrico.
La Commissione vuole agevolare la densificazione
Con 12 voti contro 11 e 2 astensioni la
Commissione ha deciso di dare seguito all’iniziativa parlamentare 17.525
presentata dal consigliere nazionale Gregor Rutz. Obiettivo dell’iniziativa è
di inserire nell’articolo 6 della legge federale sulla protezione della natura
e del paesaggio la possibilità di derogare al principio secondo il quale un
oggetto deve essere conservato intatto come stabilito dall'inventario federale
degli insediamenti da proteggere (ISOS) qualora sussista un interesse pubblico,
in particolare la densificazione centripeta degli insediamenti. In tal modo si
potrebbero densificare le zone urbane al fine di tutelare le superfici nella
campagna. La stretta maggioranza della Commissione ritiene indispensabile
sancire nella legge una possibilità di deroga per risolvere l’attuale
contraddizione esistente tra la legge sulla protezione della natura e del
paesaggio e la legge sulla pianificazione del territorio, che promuove uno
sviluppo centripeto degli insediamenti. Secondo l’autore dell’iniziativa oggi i
proprietari hanno di fatto difficoltà a costruire se la loro proprietà figura
nell’ISOS, che assume in pratica un carattere vincolante. L’iniziativa esclude
tuttavia qualsiasi deroga qualora l’opera di costruzione o l’insediamento
inventariati abbiano una rilevanza storica o siano unici nel loro genere.
Revisione della legge sulla caccia
La Commissione ha avviato la deliberazione di
dettaglio sulla modifica della legge sulla caccia (17.052). Nella sua prima
decisione si è allineata ampiamente al disegno presentato dal Consiglio
federale. Propone perciò con 14 voti contro 11 di sostituire il termine
«bandite di caccia» con «aree di protezione per la fauna selvatica». La nuova
denominazione intende sottolineare che tali zone rivestono una funzione
centrale non soltanto per le specie animali cacciabili, ma anche per quelle
protette. Una minoranza teme invece che il cambiamento di denominazione possa
inasprire le disposizioni di protezione. La maggioranza appoggia il disegno del
Consiglio federale per quel che concerne i principi dell’esercizio della
caccia, mentre diverse minoranze chiedono modifiche volte ad esempio a
professionalizzare la vigilanza o a limitare determinate forme di caccia. Anche
per quanto riguarda gli esami di caccia la Commissione si allinea al Consiglio
federale, approvando con 13 voti contro 12 la proposta di riconoscimento
reciproco degli esami cantonali. Una minoranza propone invece di concordare su
questo punto con il Consiglio degli Stati, che ha respinto tale innovazione
nella sessione estiva 2018. La Commissione ha infine approvato il suo progetto
definitivo con 15 voti contro 7 e 3 astensioni.
Tiro storico
Dopo aver posto in consultazione nel giugno
2018 un avamprogetto a seguito dell’iniziativa parlamentare 15.486, la
Commissione ha ora esaminato i risultati (il rapporto è scaricabile dalla pagina
Internet della Commissione). In seguito alle numerose critiche, giunte in
particolare dai Cantoni, ha deciso, con il voto decisivo del presidente, di
modificare il progetto. La normativa speciale sul risanamento dei siti
contaminati deve limitarsi al tiro storico quale manifestazione dalla lunga
tradizione e non estendersi al tiro in campagna. La Commissione vuole che, nel
caso del tiro storico, la Confederazione sostenga il risanamento dei siti
inquinati anche se dopo il 2020 si sparerà ancora nel suolo. Occorre inoltre
stanziare contributi per installare parapalle allo scopo di ridurre i danni
ambientali. Una minoranza respinge la modifica di legge e propone di non
entrare in materia. Un’altra minoranza chiede che anche il tiro in campagna,
come previsto in origine, possa beneficiare dell’eccezione come pure delle
indennità di riqualificazione.
La Commissione ha quindi accolto all’unanimità
la mozione Wobmann 15.3733 nella versione del Consiglio degli Stati con
l’obiettivo di semplificare la tassa sui COV dal profilo amministrativo.
Con 12 voti contro 11 e 2 astensioni la
Commissione propone di non dare seguito all’iniziativa del Cantone di Berna
16.316 «Autorizzare impianti per l'impiego di energie rinnovabili nei paesaggi
palustri».
Presieduta dal consigliere nazionale Roger
Nordmann (PS, VD), la Commissione si è riunita a Berna il 21 e 22 gennaio 2019.
A parte della seduta era presente la consigliera federale Simonetta Sommaruga.