Modifica della legge sul diritto d’autore
Nella sessione invernale 2018 il Consiglio
nazionale ha trattato il progetto concernente la revisione della legge sul
diritto d’autore nonché l’approvazione e l’attuazione di due trattati in
materia di proprietà intellettuale (17.069). La CSEC ha iniziato per il
Consiglio degli Stati in veste di seconda Camera la deliberazione e svolto
un’audizione con le seguenti organizzazioni: swissuniversities, Fondo nazionale
svizzero (FNS), l’Associazione svizzera dei librai e degli editori (Schweizer
Buchhändler- und Verleger-Verband, SBVV), il Gruppo di lavoro
«Lichtbildschutz», l’alleanza delle organizzazioni per la protezione dei
consumatori, la cooperativa dei compositori ed editori di musica (SUISA), la
Comunità d’interessi Radio e televisione (IRF) nonché l’Unione delle reti di
comunicazione (SUISSEDIGITAL). Gli accenti sono stati posti sull’Open Access
nella scienza, sulla protezione di fotografie senza carattere individuale, sul
disciplinamento della funzione Video-on-demand, sulla funzione Replay-TV e
sulla rimunerazione per gli hotel, le abitazioni di vacanza, gli ospedali e le
prigioni. Nel dibattito sull’entrata in materia la Commissione ha sottolineato
la necessità di modernizzare la legge sul diritto d’autore e ha pertanto deciso
di entrare in materia sul disegno del Consiglio federale con 11 voti contro 0 e
1 astensione. La deliberazione di dettaglio avrà luogo in occasione della
prossima seduta di commissione il 12 febbraio 2019.
Agroscope
La CSEC-S si è occupata del riposizionamento
di Agroscope che è stato lanciato nell’ambito delle riforme strutturali del
Consiglio federale. La proposta originale di una centralizzazione delle
attività e delle infrastrutture aveva suscitato reazioni critiche. Nel corso
degli ultimi tre trimestri sono stati approvati dalle due camere diversi
oggetti.
Se, da un lato, sussiste un ampio consenso sul
fatto che la situazione attuale non lascia ben sperare per il futuro,
dall’altro vi è però la difficoltà di trovare una soluzione che permetta di
aumentare l’efficacia, considerare le differenze linguistiche, agevolare la
gestione e sfruttare le sinergie nelle questioni di ricerca interdisciplinari.
Incaricata dell’esame preliminare di quattro
mozioni provenienti dal Consiglio nazionale, la Commissione è stata informata
dal Consiglio federale sulla decisione di principio concernente la strategia di
ubicazione di Agroscope con un campus di ricerca centrale, due centri di
ricerca regionali e stazioni di ricerca decentrate rese pubbliche
dall’Esecutivo il 30 novembre scorso.
La Commissione ha voluto placare i sentimenti
d’insicurezza legati alla strategia di ubicazione di Agroscope. Propone senza
opposizioni di adottare la mozione in favore della ricerca nel settore agricolo
(18.4087), come pure quella relativa a una struttura di ricerca centrale, due
centri di ricerca regionali e stazioni di ricerca decentrate (18.4088).
Allo scopo di garantire uno sguardo attento
sui lavori, la Commissione ha deciso di sospendere la decisione concernente le
mozioni 18.3382 e 18.3390 fino alla presentazione da parte del Consiglio
federale di un concetto dettagliato di questa riorganizzazione.
CSEC-S si allinea al Consiglio nazionale e desidera
rafforzare le scuole superiori specializzate
La CSEC-S si è occupata di due mozioni dello
stesso tenore volte al rafforzamento delle scuole specializzate superiori (SSS)
(18.3240 s Mo. Consiglio degli Stati (Fetz). Rafforzare le scuole specializzate
superiori e 18.3392 n Mo. Consiglio nazionale (CSEC-N). Scuole specializzate
superiori. Rafforzarne il profilo, garantirne la qualità, accrescerne
l'attrattiva). Le mozioni chiedono un riconoscimento federale dei percorsi
formativi e dei diplomi in modo che le SSS siano chiaramente posizionate quale
parte della formazione professionale a livello nazionale e internazionale. La
versione originale della mozione 18.3240 della consigliera agli Stati Fetz (PS,
BS) chiede in modo preciso di «proteggere la denominazione SSS e introdurre
titoli federali, diplomi firmati dalla Confederazione e la possibilità di
ottenere il riconoscimento istituzionale». Il Consiglio nazionale ha invece
preferito la versione della sua CSEC (18.3392) e adeguato di conseguenza la
mozione Fetz.
La Commissione condivide il fatto che occorre
intervenire e segue senza controproposta il Consiglio nazionale. Dal momento
che sono parte integrante della formazione professionale superiore, le SSS
dovrebbero essere meglio posizionate per rimanere competitive in particolare
sul piano internazionale e garantire la qualità dei curricoli formativi. In
questo nuovo posizionamento delle scuole occorre comunque considerare
l’eterogeneità dei settori. La mozione della Commissione omologa
rispettivamente la versione modificata della mozione Fetz permetterebbero una
certa flessibilità al momento della loro attuazione ed è per questa ragione che
la Commissione raccomanda di accoglierle allineandosi alla decisione del
Consiglio nazionale.
La CSEC sostiene la promozione di modelli d’insegnamento
bilingue e desidera più scambi linguistici, ma non vede la necessità di
legiferare
La Commissione ha discusso una mozione del
consigliere agli Stati Beat Vonlanthen (PPD, FR) che chiede una maggiore
promozione dei modelli d’insegnamento bilingue da parte della Confederazione
(18.3459). L’obiettivo perseguito mediante il sostegno a questi modelli
d‘insegnamento – che riguarderebbero soltanto le lingue nazionali – è la
comprensione fra le comunità linguistiche della Svizzera e il rafforzamento della
coesione nazionale.
La Commissione è consapevole dell’importanza
che la conoscenza delle lingue nazionali riveste per la comprensione fra le
diverse regioni del nostro Paese. Essa sostiene pertanto gli sforzi sinora
profusi dai Cantoni per promuovere questi modelli e appoggia il concetto
formulato nell’articolo 10 dell’ordinanza sulle lingue secondo il quale la
Confederazione può sostenere progetti di promozione dell'apprendimento di una
lingua nazionale attraverso un insegnamento bilingue. Allo scopo di poter
meglio valutare la situazione nei Cantoni, la Commissione ha sentito diversi
rappresentanti della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della pubblica
educazione CDPE (segnatamente la sua presidente, la consigliera di Stato
zurighese Silvia Steiner, e rappresentanti dei Cantoni in cui sono offerti
modelli d’insegnamento bilingue) nonché diversi esperti sul tema
dell’insegnamento bilingue.
La Commissione ritiene che attualmente non è
necessario ampliare le vigenti basi legali. Nel colloquio con la CDPE e
l’Ufficio federale della cultura UFC, essa è giunta alla conclusione che
occorre ancora sostenere i modelli d’insegnamento bilingue e segnatamente
investire nella formazione degli insegnanti. L’entità della promozione da parte
della Confederazione è tuttavia sufficiente, tanto più che i Cantoni sono
competenti per l’insegnamento nelle strutture regolari. La Commissione desidera
inoltre promuovere ulteriormente gli scambi linguistici e sostiene l’obiettivo
strategico definito dai Cantoni in materia di promozione degli scambi e della
mobilità.
Differimento della discussione in merito al divieto
d’utilizzazione del glifosato
La CSEC-S si è occupata di due iniziative
cantonali e di due petizioni sull’utilizzazione del glifosato (18.308 s Iv.
Ct. Glifosato e principio di precauzione e 18.319 s Iv. Ct. Bandire l'uso del
glifosato in Svizzera; 16.2004 n Pet. Greenpeace, AefU, SKS, FRC. Proibire il
glifosato - adesso! e 17.2020 n Pet. Fischer Eugen Theodor. Per un divieto del
glifosato). Con 8 voti contro 2 e 2 astensioni la Commissione ha deciso di
posticipare una discussione materiale approfondita in merito a un eventuale
divieto di utilizzazione del glifosato. Il motivo principale condiviso dalla
maggioranza della Commissione è dato dalla necessità di coordinare questo tema con
altri oggetti. La Commissione fa infatti notare che il Consiglio federale ha
annunciato per prossimo il messaggio sull’iniziativa popolare “Per una Svizzera
senza pesticidi sintetici!”. Questa iniziativa popolare chiede fra l’altro di
vietare l’impiego di pesticidi sintetici – e quindi anche del glifosato – nella
produzione agricola, nella trasformazione di prodotti agricoli e nella gestione
del suolo e nell’agricoltura. La maggioranza ritiene che la questione di un
eventuale divieto del glifosato debba essere discussa in questo contesto. La
Commissione ha ritenuto tuttavia utile sentire i rappresentanti dei Cantoni e
chiarire le prime domande sorte in relazione agli studi effettuati dalle
autorità competenti.
Catalogo dei criteri per l’inventario degli insediamenti
svizzeri da proteggere (ISOS)
La Commissione propone alla propria Camera
senza voti contrari di accogliere la mozione 17.4308 del consigliere nazionale
Regazzi. Le Direttive concernenti l'Inventario federale degli insediamenti
svizzeri da proteggere d'importanza nazionale ISOS (Dir. ISOS), in allegato
all’ordinanza riguardante l'inventario degli insediamenti svizzeri da
proteggere (Oisos), vanno rielaborate fissando un catalogo di criteri
vincolante per l’inserimento di oggetti nell’Isos. La Commissione intende in
tal modo evitare conflitti d’interesse che sorgono nell’ambito della promozione
di progetti edilizi volti alla densificazione.
Dati sul successo negli studi dei maturandi
La Commissione ha deciso di sospendere la
trattazione, prevista ieri, della mozione 16.3895 Pubblicare i dati
disponibili sul successo negli studi e di sentire dapprima rappresentanti e
operatori dei Cantoni. La mozione, che persegue comunque la pubblicazione dai
dati rilevati, sarà trattata probabilmente nel corso del prossimo trimestre.
Pari opportunità nel sistema formativo svizzero
In dicembre la Commissione ha assistito alla
presentazione dello studio del Consiglio svizzero della scienza (CSS) sulle
pari opportunità nel sistema formativo svizzero («Soziale Selektivität. Empfehlungen des Schweizerischen Wissenschaftsrates SWR.
Expertenbericht von Rolf Becker und Jürg Schoch im Auftrag des SWR»). La Commissione è consapevole che ogni sistema formativo presenta
disuguaglianze e si dice stupita della tesi formulata dallo studio secondo cui
il sistema svizzero accentuerebbe tali disuguaglianze invece di ridurle. Al
riguardo ha preso atto che, in particolare nel passaggio al livello secondario
II, i meccanismi di selezione creano talvolta disparità. Ha anche constatato
contraddizioni fra le affermazioni del CSS e la ricerca generale in materia di
formazione. Le cifre contenute nell’attuale rapporto in materia di formazione
per il 2018 mostrano fra l’altro che l’accesso alla formazione di livello
terziario dipende in maniera meno determinante dai genitori rispetto ad altri
Paesi e la Svizzera riesce relativamente meglio a ridurre le disuguaglianze.
Alcuni membri della Commissione hanno chiesto
in che misura in Svizzera esista effettivamente una stretta correlazione fra
successo negli studi e successo professionale e hanno fatto notare che al
successo professionale non si arriva soltanto attraverso una formazione di
livello terziario. È stata inoltre evidenziata la dinamica positiva degli
ultimi decenni nel settore delle pari opportunità, segnatamente l’importanza
della permeabilità all’interno del sistema.
Presieduta dal consigliere agli Stati Ruedi
Noser (PLR, ZH), la Commissione si è riunita il
21 e il 22 gennaio 2019. A parte della seduta
erano presenti la consigliera federale Karin Keller-Sutter, responsabile del
DFGP, e il consigliere federale Guy Parmelin, capo del DEFR, in Berna.